Č stata presentata al presidente dell’assemblea di Palazzo Broletto dai consiglieri del Pd che chiedono una presa di posizione a sostegno degli enti montani da parte del presidente Molgora.
I consiglieri provinciali del Partito Democratico hanno presentato una mozione che sarĂ probabilmente discussa nella riunione del Consiglio provinciale del 25 settembre, in merito alla ventilata soppressione delle ComunitĂ montane.
«Il progetto di legge del Governo nazionale di riordino delle Autonomie a firma del Ministro Calderoli – scrivono i firmatari della mozione –, oltre a ridurre i componenti degli Enti locali, senza affrontare il vero numero dei parlamentari ed il bicameralismo imperfetto, mira a sopprimere un considerevole numero di Enti, senza nessuna nozione tra la diversa natura degli stessi e le funzioni che essi hanno svolte in questi anni, tra questi le Comunità Montane».
Ricordano inoltre che «il Consiglio provinciale di Brescia, nelle seduta del 20 ottobre 2008, su iniziativa dei consiglieri Arrighini, Mottinelli, Girelli e altri, ha approvato una mozione con 23 voti favorevoli e 10 contrari , che impegnava il Presidente ad attivarsi perché Stato e Regione mantengano inalterato l’assetto delle competenze attribuite alle »
Fra l’altro, anche «la Regione Lombardia – rammentano i firmatari – ha legiferato in materia ed ha sempre sostenuto la strategicità della presenza delle Comunità montane, e che le cinque presenti sul territorio della Provincia di Brescia hanno sempre svolto un’azione meritoria di sviluppo delle zone montane».
Per questo chiedono al Presidente della Giunta provinciale di «attivarsi con il Governo e la Regione Lombardia affinchè le Comunità montane siano messe in condizione di poter continuare ad operare nell’azione di sviluppo dei territori montani, a sostegno dei comuni e della loro cittadinanza, garantendo con al propria presenza il presidio di queste importanti ricchezze ambientali e naturali».
La richiesta di presa di posizione sulla questione, da parte di Fabio Ferraglio, Pier luigi Mottinelli, Giulio Arrighini e tutti gli altri rappresentanti del Pd, è motivata anche dal fatto che in un convegno svoltosi a Idro un anno fa proprio sul futuro delle Comunità montane l’onorevole Daniele Molgora, nella sua veste di sottosegretario all’Economia, si era chiaramente espresso a favore della soppressione degli enti montani.
La discussione della mozione sarà l’occasione per le forze politiche presenti a Palazzo Broletto di esprimersi in merito a questa questione che sta lasciano per adesso nell’incertezza tanti amministratori locali.
Previste profonde modifiche per questi enti La Finanziaria appena approvata dal Senato rivolta come un calzino l’attuale sistema istituzionale delle comunitŕ montane, producendo una drastica riduzione del numero degli enti che possono farne parte.
Le ComunitĂ montane al Pirellone In un incontro tra i rappresentanti delle Comunitŕ montane bresciane e i funzionari della Regione un’indicazione importante č comunque emersa: il Pirellone intende legiferare, come suo dovere, sul tema degli enti montani.
Comunità montane: «Per la Provincia un nome condiviso» In vista dell’elezione del presidente provinciale, i presidenti dei cinque enti montani spingono per una figura bipartisan. Flocchini: «In futuro si torni all’elezione diretta da parte dei cittadini»
La Provincia prende posizione Passa in Consiglio provinciale una mozione che impegna il presidente Cavalli a sostenere le ragioni delle Comunitŕ montane, dando seguito a quanto nel merito aveva giŕ previsto la Regione. Contrari Lega e Alleanza Nazionale.
Futuro in salita Cambiare per sopravvivere o venire sacrificate sull’altare dei costi della politica da assottigliare. Č il bivio di fronte al quale si trovano le Comunitŕ montane dopo la norma della Finanziaria che impone una riorganizzazione degli enti montani.
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