Mercato «contadino» sul lungolago

Il Consiglio comunale di Salò ha deciso all’unanimità di istituire il mercato agricolo locale, con 25 banchi, tutti dedicati alle produzioni locali. È il cosiddetto commercio a «chilometri zero»: oltre a valorizzare il lavoro del territorio, si riduce anche l’inquinamento perchè le merci non devono fare lunghi percorsi in camion. Un’idea ecologica e vincente.

La Giunta comunale si è riservata di decidere il luogo (verosimilmente, sarà il lungolago), la data di inizio e la periodicità (una volta alla settimana?). Comunque si farà.
In un certo senso la prova generale si è svolta domenica 4 ottobre, con la manifestazione «La spesa in cascina», organizzata dall’Unione provinciale degli agricoltori e dall’Anga, che ha riscosso notevole successo.

«Intendiamo promuovere la vendita diretta dei prodotti tipici del territorio -ha spiegato il sindaco Barbara Botti, avvocato -, dare informazioni ai consumatori, portare merce fresca. Dopo avere presentato domanda, le aziende verranno selezionate prendendo in considerazione alcuni parametri. Le salodiane, ad esempio, otterranno un punteggio maggiore rispetto a quelle dell’Alto lago, della Valle Sabbia e della Valtenesi. Terremo conto delle certificazioni di qualità ottenute. Sì anche alle coop iscritte nel registro e ai pescatori che esercitano la loro attività professionale sul Garda».

«I prezzi - ha proseguito Botti - dovranno essere bene esposti, e le caratteristiche delle merci ben spiegate. Sarà possibile effettuare anche laboratori didattici. Trattandosi di una sperimentazione, nomineremo una commissione formata da cinque persone (tre indicate dall’amministrazione comunale e due dagli operatori) che controllerà l’andamento, studiando eventuali miglioramenti. In zona non esiste nessun mercato contadino: ci teniamo a essere i primi».

In seguito agli interventi delle minoranze si sono introdotti alcuni ritocchi al regolamento. Fabio Frassoni ha chiesto e ottenuto di allargare il discorso al biologico e ai prodotti collaterali, vale a dire salumi, dolciumi, pasta fresca, pane, gastronomia, eccetera, purchè utilizzino le materie prime locali. Ricordato che negli anni ’80 Salòttogiorni è stata la prima vetrina agricola dell’Alto Garda, Giovanni Pelizzari ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, sollecitando però un esame da parte della commissione preposta.
Da parte di Vincenzo Zambelli è giunta poi la raccomandazione di usare cautele nell’entrare sul lungolago (la sede che molto probabilmente verrà scelta per il mercato) con camion e mezzi pesanti, per non danneggiare le aiuole e la pavimentazione in marmo e porfido.

Sergio Zanca da Bresciaoggi

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