La memoria delle cose

Altrove hanno scelto di «arredare» le grandi rotonde stradali con elementi caratterizzanti, oggi o in passato, l’economia industriale.

A Vestone, invece, con una scelta forse meno invasiva, e sicuramente più poetica, hanno voluto celebrare la memoria della civiltà contadina di un tempo scomparso.

E così, all’angolo tra piazza Garibaldi e via Fiamme Verdi, nel centro storico che è stato al centro di una significativa serie di interventi di riqualificazione, è stato esposto un «pezzo» della storia agricola valsabbina.

Arrivati in paese, nella centrale piazza Garibaldi (sulla quale si affacciano l’edificio comunale e la chiesa parrocchiale dedicata alla Visitazione di Maria a Santa Elisabetta), basta girare le spalle al palazzo del Comune per vedere, esposti nella saletta-esposizioni all’aperto, chiusa da una cancellata sotto il piccolo portichetto di fronte al municipio, alcuni oggetti del «Museo del lavoro».

«Il pezzo principale in esposizione - spiega Enzo Albertini, a capo del sodalizio che, nato nel 1999, vuol recuperare e mostrare le testimonianze del lavoro del passato - è una antica macchina manuale per l’imballaggio del fieno: un oggetto leggero che, dopo lo sfalcio, veniva usato nei fienili per sfruttare al massimo lo spazio disponibile per il foraggio».

Il macchinario in questione risale al secolo scorso, e per essere utilizzato aveva bisogno dell’opera di 2 persone. La compressione del fieno, dopo la chiusura del coperchio, avveniva mediante due leve laterali: si realizzavano così balle squadrate da stipare più facilmente.

Ma la mostra stradale ospita anche vari altri attrezzi connessi: il «retèl» e la «basa» (tutti e due impiegati per il trasporto del fieno), la «ranza» (ovvero la falce), il «coren» e la «prea» (ovvero il contenitore della pietra per affilare e lo stesso blocco abrasivo usato per «ravvivare» la parte tagliente della lama), martello e incudine apposita per l’affilatura, il «furchet» (la forca a 2 denti) e il rastel: il rastrello di legno ormai quasi del tutto sostituito da quello in plastica.

La mini rassegna è ospitata da un locale concesso dal Comune ai gestori del museo. La durata? Per adesso non sono ancora state fissate date di scadenza.

m.pas.
Da Bresciaoggi

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche