29 Novembre 2009, 07.10
Vestone
Musei

Nuova sala didattica al Museo di Vestone

di Ubaldo Vallini

Non si ferma l'impegno dell'Associazione Museo del Lavoro di Vestone che questo sabato mattina ha inaugurato uno spazio dedicato alla didattica.

 
Inaugurazione a tappe quella del Museo del Lavoro di Vestone, realtà dedicata alla documentazione e alla memoria che da qualche anno ha trovato spazio nella frazione di Mocenigo in quello che è stato prima convento, poi caserma degli Alpini e poi ancora rifugio per gli sfollati a causa della frana che distrusse la vecchia Levrange.
Ieri mattina è stata la volta della nuova sala didattica, che va ad affiancare e ad integrare le due stanze già adibite a museo nelle quali vengono esposti oggetti e macchinari che hanno fatto la storia dell’imprenditoria locale, dedita alla lavorazione delle materie plastiche, alla pressofusione e alla meccanica.
 
E per l’occasione è arrivata ahche la notizia di un congruo stanziamento da parte dell’amministrazione comunale e della Comunità montana per trasformare in sale espositive altri spazi adiacenti a quelli ora disponibili.
“Questa nuova sala didattica ci permetterà di accogliere i ragazzi perché possano poi gustarsi al meglio le fasi della visita al museo” ha detto ieri Enzo Albertini, presidente dell’Associazione museale.
 
Con lui hanno preso la parola Fernando Martina che è il segretario del sodalizio, Ermano Pasini per la Comunità montana, il sindaco vestonese Giovanni Zambelli, il professor Alfredo Bonomi nel ruolo di presidente del Comitato scientifico del museo e per il mondo della scuola il giovanissimo Gabriele Borra, 14° sindaco della Città dei Ragazzi, oltre a don Dino per la benedizione.
 
Interessanti, per l’ulteriore progetto di ampliamento del museo che per ora si sviluppa su una superficie di circa 250 metri quadrati, le parole a sorpresa del sindaco: “Posso dire che destineremo 300mila euro, metà dei quali verranno erogati dalla Comunità montana, al recupero e alla salvaguardia dello stabile storico in cui si trova questo museo. Un’operazione che ci permetterà di ricavare nuovi ed ampi spazi espositivi”.


Commenti:
ID1133 - 30/11/2009 14:40:00 - (Giachetti) - Rimanere ancorati al passato o meglio volgere lo sguardo al futuro?

si spendono 150.000 euro per ristrutturare un museo e poi non si hanno i soldi da spendere per un centro giovanile a vestone! siamo nel 2010... "la documentazione e la memoria" sono importanti, ma non sono il punto n. 1 all'ordine del giorno. Pensiamo un po' al futuro dei nostri giovani!! E chiediamoci perché sempre un numero maggiore di ragazzi lasciano schifati la valsabbia per andare a costruirsi un futuro fuori... Le radici sono importanti, ma noi rischiamo di morire di radici senza essere riusciti a vedere i rami.

ID1134 - 30/11/2009 15:14:00 - (Bioparco) - Chi schifa la valsabbia?

Bisognerebbe chiedersi se i giovani lasciano la Valsabbia perchè schifati o perchè le opportunità di lavoro sono maggiori e migliori altrove. Sicuramente non è un centro giovanile che può arginare il deflusso. Sarebbe bello avere il più volte citato centro sportivo polivalente (e mille altri aggettivi ha preso in quasi 30 anni di campagne elettorali), ma con quali soldi? Con 150.000 euro che percentuale si riuscirebbe a compiere?

ID1135 - 30/11/2009 17:43:00 - (Giachetti) -

beh logicamente sono molteplici i fattori che ti portano a lasciare la terra in cui sei cresciuto, però di sicuro l'insoddisfazione di vivere in paesi come i nostri influisce e parecchio. Ne ho testimonianze dirette! (tra cui la mia). Se qui non avessi i miei affetti e se riuscissi a trovare il "posto fisso" da un'altra parte non ci penserei 2 volte a fare le valige. E' vero che con 150.000 euro non si costruisce nessun centro giovanile, io volevo solo attirare l'attenzione sul fatto che se certe somme (e a Vestone si sente dire spesso che non si possono fare progetti a causa dei buchi di bilancio lasciati dall'amministrazione Bianchi) venissero impiegate in altro modo sarebbe sicuramente meglio. Naturalmente questa è la mia personalissima opinione.

ID1136 - 30/11/2009 21:59:00 - (Bioparco) -

I buchi di bilancio ci sono sempre stati, altrimenti in via S. Lucia avremmo un'area dedicata alle attività sportive (extra Oratorio), almeno così a giudicare da cartine topografiche appese nell'Ufficio Tecnico comunale. Tale cartina ha qualche lustro e fino a qualche anno fa era in bella mostra, ora non so. Questo a prescindere dalle amministrazioni, sia prima, sia durante e sia dopo l'amministrazione Bianchi.

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