All’Asco Vestone il “derby dell’alluminio”

Asco Vestone - Uso Sabbio Chiese 2 - 1

Per le vie di Mocenigo niente campanelli di Santa Lucia. Probabilmente è anche lei sugli spalti del Comunale a godersi lo spettacolo.
Il terreno di gioco non è ghiacciato come si pensava; c’è addirittura del bel pantano. Quel freddo cane annunciato non è arrivato, così si giocherà a temperature sopportabili. Anche una leggera pioggia che a tratti diventa nevischio.
Il derby dell’Alluminio sarà duro, incerto, divertente, romantico, fangoso, glorioso. Tra Guance Rosse e quelli là il distacco è di 5 punti. Andrà a 8 o diminuirà a 2? Il pareggio, si sa, in un derby è roba non contemplata. Non passa nemmeno un minuto dal fischio d’inizio che i Tromboni sono già in vantaggio: palla che spiove in area, dormita difensiva di quelli là e Flocchini detto Tino libero di battere a rete. 1 a 0, palla al centro. Quelli là non si scompongono e, forti del proprio 3 - 5 - 2, guadagnano metri fastidiosi in mezzo al campo; questo li aiuta ad innescare i propri avanti, ma la linea difensiva vestonese è eccellente nell’arte di buttare fumo negli occhi. Persa la mediana, ai Tromboni non resta dunque che ragionare di rimessa: occasioni per segnare verranno. Così sarà.
Il tè caldo arriva come al solito al 35°, dopo che si è combattuto degnamente.

Secondo tempo. Ancora centrocampo nelle mani di quelli là. Ancora locali che, accettato il difetto, veloci ribaltano il gioco a cercare quel secondo goal che chiuderebbe, probabilmente, il discorso. Ma su piazzato innocuo calciato molle sul primo palo, la palla attraversa indisturbata tutta l’area piccola e va a finire sui piedi liberi di uno di quelli là, che spara a rete sicuro. 1 a 1, palla al centro.
Seguono istanti delicati per le coronarie dei Tromboni: sembra che quelli là da un minuto all’altro andranno a segnare di nuovo. Ma Guance Rosse ha uomini che ragionano a livelli superiori. Parte tutto da una percussione, l’unica, sulla sinistra di Piccinelli da Barghe che, arrivato al limite dell’area, mette una palla limpida per i piedi matti dell’elastico Ricci detto Gonzo, che tocca perfetto sul secondo palo, beffando il portiere in disperata uscita; sarà un maledetto palo esterno, con palla che se ne andrà lungo la linea di fondo assieme alle speranze di vittoria, ma improvvisamente arriva a velocità di decollo quell’anarchico di un Bordini, abituato a fare la prima cosa che gli passa per il cervello; quella palla lì è troppo angolata per essere calciata a rete di prima: il rischio sono le tribune e anche più sopra. Avrà ragione lui a sparare di prima sotto la traversa! Gran gol, per fattura e coraggio. 2 a 1, palla al centro.

Gli interminabili minuti finali vedono quelli là cercare di tornare a galla con punizioni al limite dell’area locale, ma le mani ferme del guardiano Perotti che vien da Promo dicono di no e buonanotte.
Più occasioni per Guance Rosse. Più possesso palla per quelli là. Vuol dire che i tre punti sono meritati. La signora Promotica aspetta visite la settimana prossima. Saranno sicure scintille tra gente che vuole mettere le mani sullo stesso scudetto. Vincendo, i Tromboni sarebbero campioni d’inverno: why not?!

Armando dell’Oca

Guance Rosse (4 - 4 - 1 - 1 ) : Perotti; Niboli, Howazzo, Ebrenestinelli, Piccinelli; Flocchini detto Tino, Simone da Bione, Bito, Bordini detto Mino; Corsini; Cappa il capitano detto Brucio. Entreranno: Ricci detto Gonzo, Zorzi

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