L’Asco Vestone tenta la fuga

Asco Vestone - Fuorimisura Calcio 1 – 0

La capolista ospita l’immediata inseguitrice, attardata in classifica di soli tre punti.
Vincendo, la giovanissima compagine bassaiola aggancerebbe i Tromboni, che giovanissimi lo sono in parte; c’è anche della indispensabile maturità; c’è anche della eccelsa vecchiaia.
Come nel minestrone perfetto che nonna nostra Lucia cucina, in cui nessun ingrediente eccede, nelle file di Guance Rosse giocano ventenni, trentenni e quasi quarantenni (pochi, questi ultimi… non bisogna esagerare con la cipolla!); le tre generazioni si mescolano mantenendo equilibrio, così da lasciare bocca buona e sazietà.

Al fischio d’inizio è, al solito, Guance Rosse ad uscire meglio dai blocchi. Dimostra di avere imparato ad approcciare come si deve la gara e si rende subito pericolosa bucando la difesa con un paio di folate niente male. Il gol è solo rimandato, a quanto pare. Fuorimisura ha centrocampo di caratura internazionale che sa nascondere palla; questo costringe i Tromboni a ragionare di rimessa. E proprio su ripartenza va in vantaggio, lanciando a rete Capitan Brucio che non si farà pregare di infilare il portiere in uscita. Prima del tè caldo ci sarà ancora modo di soffrire il palleggio degli ospiti che, come lo squalo fa con una zattera carica di cristiani alla deriva, circumnavigano l’area vestonese con minacciosa ostinazione, senza però arrivare mai ad impensierire il guardiano Zuaboni; ci sarà anche modo di ribaltare il gioco con velocità straordinaria, ma quel secondo gol che potrebbe chiudere il discorso non arriva. La difesa bassaiola è attenta.

Secondo tempo. Gli ospiti mettono subito le cose in chiaro: saranno loro ad attaccare. I nostri, saggi uomini di monte, accettano la proposta, sicuri che contropiedi utili verranno. E allora si riprende a macinare il campo. Fuorimisura ragiona come un branco di gnu che guadano il fiume: avanti ad ogni costo. Guance Rosse ragiona come i ghepardi: se si vuol mangiare, conviene cogliere la preda di sorpresa.

A metà ripresa Capitan Brucio, stufo marcio di essere mortificato dall’arbitro che fischia come gli pare, si fa espellere. Brutta storia davvero.
In dieci, abbandonati da quello che porta la fascia, i Tromboni diventano paradossalmente più forti. Mostrano gli artigli dietro, concedendo al nemico, che circonda le mura del villaggio agitando in aria i forconi, niente più che un paio di innocui tiri da fuori. La teoria del contropiede rimane in piedi, tanto che si andrà a sfiorare il 2 a 0 in un paio di occasioni. Sarebbe stato olio bollente calato dalle feritoie. Sarebbe stata la fine certa dell’incontro.
Al minuto 75, ci pensa l’arbitro a dire che è finita. Le mura del Comunale hanno retto.
Tre punti giusti nel sacco di chi, fatti due conti sul nostro cartellino, ha più e meglio inquadrato la porta del nemico. Ora il distacco sale a sei. Non è fuga, anche perché questa eccellente gente di Montichiari non lascerà altri punti per strada. Guance Rosse la splendida dovrà sudarselo fino all’ultima giornata, questo campionato. Difensivamente, 8 pugnalate prese in 13 incontri permettono tuttavia di essere ottimisti. Siamo dell’idea che saper difendersi sia antico pregio da coltivare. Salutiamo.

Armando dell'Oca

Guance Rosse (4 – 4 – 1 – 1): Zuaboni; Zorzi, Zambelli detto Howazzo, Alberti detto Boiola, Piccinelli; Flocchini detto Tino, Simone da Bione, Ghidinelli detto Ciuz, Benetelli detto Bito; Gottardi; Cappa il capitano detto Brucio
Entreranno: Freddi detto Misto, Bordini detto Mino, Bianchi detto Panì

La pagella dei giocatori di questa e delle altre partite giocate la potete trovare sul sito www.ascovestoneopen11.it.

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