All'etŕ di 83 anni scompare un grande giornalista, nonché ex-ministro dei beni culturali e ambientali.
Vero Gino49. Ricordiamo allora tutto: quel progetto prevedeva di realizzare sul lago d'Idro una impressionante serie di svincoli che avrebbero per davvero deturpato tutta la montagna che accompagna la sponda destra del lago (hai presente che sono già brutti da vedere tutti quei tralicci pitturati di bianco?). Il progetto era unico da Villanuova al Trentino e fu proprio per quel particolare, se non ricordo male, che arrivò lo stop dell'allora ministro Ronkey. Riccardo, tu che sei il nostro esperto, correggimi se sbaglio.
Grazie Ubaldo per le puntuali precisazioni e benvenute le stesse che vorrĂ fornirci Riccardo.
Per come ricordo la vicenda, e per quanto fatto dall'allora Ministro, impedendo uno scempio colossale sul Lago d'Idro, gli sono per sempre grato. Ritengo inoltre che sarebbe doveroso ricordarlo, magari con un omaggio alla memoria. Sta alla sensibilitĂ dei nostri amministratori, se riterranno opportuno, trovare il modo per porre in essere questa proposta. Gianfranco
L'allora ministro dei beni culturali Ronchey bocciò il progetto (su parere "vincolante" della soprintendenza bresciana), per due ragioni principali: 1) mancanza di motivazione per gli scarsi traffici in essere nei giorni feriali, con punte solo nei fine settimana; 2) eccessiva presenza di svincoli e di tratti all'aperto che modificavano sostanzialmente la percezione del profilo costiero avvertito dalla sponda opposta, con l'aggravante della motivazione indicata nel punto precedente. Anas e regione ricorsero al Consiglio di Stato che annullò il decreto Ronchey per vizio di competenza; infatti, si legge nella sentenza, il ministero non poteva mettere in discussione un'opera prevista dalla programmazione regionale ma solo valutarne l'impatto dal punto di vista storico, culturale e ambientale ed eventualmente concordare con gli enti preposti modifiche anche sostanziali al progetto iniziale.
Sinceramente il progetto così come formulato era un obbrobrio e prestava il fianco a dure critiche. Il problema era che scontava una decisione presa in precedenza, di limitare i costi dell'opera entro i 300 miliardi di lire (tratto Barghe - Storo), con quei soldi si dovevano costruire tratti in galleria solo per lo stretto necessario. Gli svincoli erano la conseguenza del continuo sovrapporsi alla strada esistente e gli stessi tratti all'aperto, dove rimaneva praticamente una sola arteria, necessitavano di imponenti sbancamenti che sarebbero rimasti come una ferita indelebile nel corpo dell montagna. Comunque in seguito si riprese in mano il progetto e nel 2004 come Comunità Montana presentammo un progetto che, prevedendo lunghi tratti in galleria, tutta la strada in nuova sede e l'eliminazione di 6 svincoli, garantiva un ottimo inserimento ambientale. Adesso la palla è in mano agli attuali amministratori, speriamo bene, ma sono preoccupato.
Grazie Ricard per le davvero esaurienti delucidazioni.
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ALBUM: Piccoli uomini crescono.
ARTISTA: Jet Set Roger.
SITO UFFICIALE: www.jetsetroger.it
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La vera molla che fa scattare la vita č sicuramente la creativitŕ.
ID1642 - 16/03/2010 09:13:00 - (Gino49) - In Rome consulitur...........
Senza mettere in discussione nessuno dei meriti di Ronchey, è però doveroso anche ricordare che fu lo stesso personaggio, allora ministro della Repubblica, a bloccare il progetto della ancora da completare strada di fondovalle, con la motivazione che la Valle Sabbia non necessitava di una simile deturpante opera di viabilità . Così come Lui la cosa la vedeva risiedendo a Roma.