17 Marzo 2010, 07.45
Vobarno
Aziende

Misurare il futuro

Fondital presenta il nuovo laboratorio realizzato con il Politecnico di Milano Investimento da 3 milioni.

 
Seicentocinquanta metri quadrati di superficie nei quali provare a bruciare fino a 1.200 kw di potenza. Una camera sperimentale che - pare - uguali al mondo non ce n’è: con un sistema informatico capace di registrare 850 grandezze per ogni secondo.
Un investimento di tre milioni di euro per quello che viene definito come «fra i maggiori laboratori europei» nel suo genere.
Sono alcuni dei «numeri» del reparto «ricerca e sviluppo» realizzato da Fondital che è entrato in funzione da qualche settimana al secondo piano dello stabilimento Carpeneda 2, lo stabilimento che solo da qualche mese a Vobarno si affaccia sul nuovo svincolo della Variante alla 237 del Caffaro.
È il frutto di una collaborazione fra l’azienda valsabbina ed il Politecnico di Milano che va avanti da tre anni. Anche se va detto che, per quanto riguarda il Gruppo Niboli ed in particolare la controllata Raffmetal, quella con l’università milanese è una sinergia che affonda le radici ancora più indietro nel tempo.
E qualche primo approccio lo si ha anche con università straniere, quelle tedesche, ad esempio, perché - come ricordato ieri - confrontarsi oltre le mura domestiche è sempre positivo.
 
Caldaie e microeolico
«L’aver realizzato questo laboratorio è per noi un motivo di orgoglio. È la misura di quanto vogliamo contare in un futuro che ormai si fa prossimo e della ferma volontà di crescere soprattutto in qualità e senza dimenticare di rafforzare le nostre radici in questa valle», ha affermato a nome dei vertici aziendali Valeria Niboli, che dal padre Silvestro ha imparato a tenere in debita considerazione la vera forza dell’azienda di famiglia: le persone che ci lavorano.
Ricerca e sviluppo per Fondital stanno a significare nuovi orizzonti produttivi nel campo della gestione climatica delle abitazioni: radiatori e caldaie da sempre, ma anche pompe di calore, fotovoltaico, microeolico, radiatori d’arredo che coniugano arte a funzionalità, interi sistemi di gestione capaci di combinare ai tradizionali metodi di riscaldamento il ricorso a fonti energetiche alternative.
 
«Fondital è leader indiscussa nel mondo per quanto riguarda i radiatori pressofusi in alluminio ed il nostro obiettivo è quello di essere unici interlocutori dei nostri clienti nella fornitura di pacchetti completi per la gestione energetica della casa» ha affermato Paolo Andreoli, il responsabile commerciale dell’azienda che ha aggiunto: «Per farlo dobbiamo necessariamente essere vicini ai clienti ed in grado di offrire loro prodotti sempre all’avanguardia per qualità, efficienza, contenuto tecnologico. Insomma, non solo dobbiamo poter sostenere che i nostri prodotti sono i migliori, ma anche poterlo dimostrare».
 
Partner dei ricercatori
Ed ecco l’importanza di un laboratorio interno come quello di Vobarno, che impegna a tempo pieno tre ingegneri meccanici, uno elettronico e quattro diplomati in materie tecniche e scientifiche.
Serve a testare nuovi prodotti e a migliorare quelli già in produzione, ma anche a tenere a bada la concorrenza.
Il responsabile del reparto è l’ingegner Maurizio Bologna che ci parla di un rapporto di collaborazione serrato con il Politecnico di Milano: «Col Dipartimento di Fisica Tecnica coordinato dal professor Renzo Marchesi stiamo sperimentando le unità terminali di riscaldamento, con il Dipartimento di Scienze e Tecnologia dell’Ambiente del professor Roberto Chiesa testiamo l’ottimizzazione dei corpi scaldanti e con l’ingegner Marco Ormellese del Dipartimento di Chimica, Materiali ed Ingegneria Chimica Giulio Natta stiamo studiando i processi di corrosione nei materiali utilizzati nel riscaldamento - ci dice -. Gli studiosi vengono qui da noi e sviluppano i progetti, che poi provvediamo a proteggere con i brevetti».
 
Ricerca vera, insomma, mica per finta.
Nel laboratorio si possono realizzare prototipi, testare anche simulando condizioni estreme di utilizzo caldaie che da sole sono capaci di consumare 600 Kw, analizzare nei minimi dettagli ogni tipo di prodotto.
L’approccio sperimentale è quello privilegiato, se però è necessario ottenere informazioni aggiuntive e impossibili da registrare col metodo empirico, ecco che potenti software abbinati ad una serie infinita di sensori posti in una camera sperimentale sono in grado di fornirle.
E non si tratta solo di migliorare il prodotto Fondital.
Qui vengono testati anche i prodotti della concorrenza, perché il prodotto valsabbino possa essere sempre un passo più avanti.
 
Ubaldo Vallini dal Giornale di Brescia
 


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