11 Giugno 2010, 17.51
Teatro

Se questo è... il teatro

di Francesca Bacchetti

Andrà in scena questa sera al Battisti di Salò una rilettura in chiave onirica di “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Spettacolo premiato al Festival Gabriele D'Annunzio.

 
Lo scorso maggio, presso l’auditorium del Vittoriale, si tenne la 7° edizione del Festival Gabriele d’Annunzio, concorso dedicato alle compagnie scolastiche della Regione Lombardia e del Lago di Garda.
La manifestazione, facente parte delle iniziative della didattica museale, coordinata dalla Dottoressa Ciccarelli e sotto la direzione artistica del Professor Marco Basile, venne vinta dal laboratorio teatrale dell’Istituto Cesare Battisti di Salò, che già nel 2009 aveva ottenuto il secondo posto nella competizione.
 
Questo venerdì 11 giugno, lo spettacolo che ha ottenuto il primo premio, viene rappresentato proprio a Salò, nella sede della scuola.
A tal proposito, la Professoressa Bianchini, anima del corso di teatro dell’istituto, si è resa disponibile a parlarci di questo progetto.
“Su iniziativa del preside†esordisce “ tre anni or sono, ricevetti la proposta di avviare un corso, per coinvolgere gli studenti in qualcosa di diversoâ€.
 
Immediatamente l’insegnante, accolse la richiesta e pensò alla sua grande passione: il teatro. Decise dunque di appoggiarsi al famoso regista William Medini, perché affascinata dalla concezione di quest’ultimo riguardo alla recitazione.
Egli è infatti uno degli ideatori di un teatro di tipo “ democraticoâ€, nel quale tutti gli interpreti hanno la stessa importanza e non esistono primi attori. I ragazzi che in quest’anno hanno aderito al progetto sono 22 e tra loro, a detta dell’insegnante si è creata una forte intesa ed una collaborazione, come in una grande famiglia.
“Il gruppo dei miei ragazzi†ci spiega la professoressa “è come un castello di carte: cade una, cadono tutte. Ognuno è la parte di un tutto. Per questo sono tanto affezionata a quest’iniziativaâ€.
 
Il teatro, offre molte possibilità.
Permette di sviluppare autocontrollo,autocritica e allo stesso tempo disciplina, lotta alla timidezza e riflessione. È un laboratorio propedeutico.
Tra gli episodi più toccanti, ricorda l’insegnante, c’è il fatto che durante le prove molte dei ragazzi si siano commossi, perché immedesimanti fino in fondo nella rappresentazione.
Ciò è molto importante in una società come quella odierna in cui i giovani hanno bisogno di punti di riferimento.
Il teatro aiuta perché permette un percorso di analisi interiore. L’esecuzione che ha vinto il Festival e verrà riproposta venerdì, consiste in una rilettura in chiave onirica di “Se questo è un uomo†di Primo Levi e vuole rappresentare il dolore simbolico di ogni uomo e dell’intera umanità.
Il tema toccato è molto delicato e complesso, ma i giovani attori lo hanno saputo affrontare nel migliore dei modi, ottenendo un grande successo.
 


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