Pronti a votare la secessione
di red.
Dopo la protesta inascoltata ad Arcore, al via la corsa ai referendum per passare alle Regioni e alle Province a statuto autonomo.
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Decisi a proseguire sulla strada della secessione, circa 200 dei 450 sindaci di paesi confinanti con le province e le regioni autonome, nonché con Austria e Svizzera, hanno sottoscritto ad Arcore, davanti ai cancelli di Villa San Martino dove abita il presidente del Consiglio il patto che entro settembre, se non ci saranno novità significative, partiranno le procedure per i referendum comunali.
Marco Scalvini, l'ex sindaco bagosso e presidente dell'AssComiConf, ha lanciato quella che ormai non è più una remota possibilità , ma un'ipotesi concreta: «Ogni settimana cinque dei 450 Comuni aderenti presenteranno insieme la richiesta all'Ufficio centrale per il referendum, costituito presso la Corte di cassazione per avviare la procedura, primo passo per l'annessione - ha affermato ieri ad arcore -. Sarà così per cinque mesi, finché tutte le domande saranno depositate o finché non ci arriverà una risposta concreta».
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Quella che aspetta Scalvini con gli altri 450 primi cittadini è la notizia dello sblocco dei fondi destinati ai Comuni confinanti, assieme a un incremento dei fondi stanziati per i Comuni di seconda fascia che sono quelli non direttamente confinanti con le province autonome ma che allo stesso modo sopportano le conseguenze dell'essere in concorrenza con vicini di casa che per davvero hanno il giardino con l'erba più verde.
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«A gennaio sono stati cancellati i 30 euro per abitante della norma anti-secessione che il Governo destinava ai nostri Comuni e tante amministrazioni che avevano fatto conto di questi soldi per le loro previsioni di bilancio si trovano con ordini di pagamento che non possono rispettare.
Chi viene a spiegare ai nostri cittadini che la scuola chiude perché non ci sono soldi, che le rette degli asili si devono aumentare, che l'assistenza domiciliare agli anziani non è più possibile?», si chiede Scalvini.
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Commenti:
ID2466 - 27/06/2010 12:29:00 - (dibointheworld) - Sì, polveroni...
Polveroni, tanto di soldi non ce ne sono in Italia (o almeno si è incapaci di amministrarli), qui bisogna diventare "americani" dove i soldi non te li danno, si guadagnano :P
ID2468 - 27/06/2010 17:15:00 - (ziogian) - e come dibointheworld
attendo con ansia... come dovrebbe fare un comune a guadagnare i soldi che gli servono per i servizi che offre?
ID2469 - 27/06/2010 21:45:00 - (ric) - per gino 49
forse non hai seguto molto bene la cosa gino 49, quella dei 30 euro per abitante era già stata approvata tempo fa, solo che con i tagli che questo governo è costretto a fare causa la crisi etc. etc il governo ha deciso di tagliare in questo modo, ora per forza per ottenere qualcsa bisogna fare un altro polverone... dobbiamo imparare a chiedere.... sempre, il sud insegna...
ID2470 - 28/06/2010 00:00:00 - (dibointheworld) - I comuni non devono fare nulla...
Ziogian, che poi sia giusto o no il mio pensiero io penso che privatizzando tutto il privatizzabile il comune ha meno da amministrare e i privati se vogliono continuare a lavorare e non voglio farsi sopraffare dalla concorrenza, è ovvio che daranno sempre un servizio migliore. Certo così il cittadino paga di più, ma in teoria le tasse che dovresti dare allo stato dovrebbero finire proprio nei servizi... così com'è ora il l'organizzazione statale, non può reggere... :)
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Ce la devono spiegare tutti quelli che durante la campagna elettorale hanno fatto ai cittadini delle promesse che si sapeva e loro stessi sapevano essere prive di fondamento, ad ogni modo i cittadinii sono stanchi anche di certe iniziative polverone.