Piacevoli giornate in convento a Condino

Come segnala la statistica in più occasioni cambiano i costumi degli italiani che si muovono in cerca di momenti di relax. Fra le “rettifiche” alle piacevoli abitudini c’è quella segnalata con un +10% che riguarda le mete cosiddette “religiose”. Viaggi da consumare in giornata, per il fine settimana o addirittura per settimane intere.
Un vero “boom” in tal senso lo sta vivendo il convento dei frati Cappuccini “San Gregorio” di Condino, sede dell’associazione “il Ponte sul Guado”, immerso nella quiete delle Valli Giudicarie a metà strada fra Brescia e Trento, 70 chilometri di qua e 70 di là.

Da alcuni anni, fra la primavera e l’autunno, sono veramente in tanti a decidere di provare a vivere una settimana in convento. Le preferenze saranno dettate dalle moderne condizioni del vivere? Chissà, intanto fra meditazione, yoga, la presenza di uno psicologo, molti sono soprattutto “affamati” di silenzio e abbiamo scoperto che l’utenza maggiore arriva proprio dalla Lombardia, soprattutto dalla nostra provincia.

“Da Concesio alla Valtrompia, da Ghedi e Verolanuova, dalla Valsabbia e da Brescia città – ci dicono Annalisa Bondoni e Aldo Pasquazzo, che per conto del Ponte sul Guado si occupano di pubbliche relazioni -. Alcuni di loro al San Gregorio sono praticamente di casa. Attrezzati di tutto punto si avvicendano in lavori di manutenzione dell’edificio. Altri, che non badano al segnatempo ed hanno dimestichezza con orto e giardinaggio, muniti di cariola, cesoie e badili, stanno via via trasformando l’area circostante la struttura in un vero parco-giardino”.
Un po’ per la vicinanza, forse anche perché una delle amministratrici dell’associazione è bresciana di Gottolengo, Maria Teresa Tedeschi, ogni anno i visitatori dalla nostra provincia sono sempre più numerosi.
Unico religioso presente nel monastero è padre Andrea Schnòller, d’origini svizzere, che appartiene all’ordine dei Cappuccini del santuario della Madonna del Sasso nei pressi di Chiasso e che dal 2001 ha scelto di vivere e di portare avanti l’associazione “il Ponte sul Guado” che annovera fra le priorità il silenzio, la meditazione, l’evoluzione della coscienza.

Un sodalizio al quale hanno aderito fino ad oggi quasi 400 persone da tutta Italia che dopo aver trascorso a Condino una settimana spesso ci tornano ancora. Fra le presenze registrate di recente, quella di Francesco Carnelutti che nel film “Il Codice da Vinci” ha interpretato la parte di un prelato. Il monastero attira persone anche dalla capitale e persino dalla Sicilia, partecipare costa circa 35 euro al giorno “tutto compreso” e bisogna iscriversi all’associazione.

“L'ideale - dice una signora con casa a Brescia - è venirci in autunno quando attorno al convento si possono anche raccogliere le castagne davvero doc. Il clima è ancora buono e le settimane del deserto, da sabato a sabato, prevalgono su ogni altra cosa”. Le “settimane del deserto” prevedono il silenzio assoluto rotto di tanto in tanto solo dal suono della campanella, un guardarsi dento interrotto solo da pochi cenni d’intesa col capo all’ora di pranzo e a cena.

Per gli interessati c’è anche il sito internet www.pontesulguado.org

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