“Guance Rosse” ai nastri di partenza

Ieri l’altro, cullati dalle assi curve di Jennifer III, pescavamo di dirlindana corta in mezzo a quella fantastica pozzanghera che è, specialmente a quell’ora del mattino, il lago d’Idro.
Sentiamo avvicinarsi a colpi di pagaia un individuo che, arrivato a tiro, riconosciamo subito: è il Direttore. Chissà come, sa sempre dove trovarci.
“Dell’Oca, dove ha lasciato il telefonino? È un po’ che la cerco.”
“Direttore, se permette vorrei godermi l’alba senza essere disturbato da qualcuno che non sia un bel cavedano che abbocca…”
“Lasci perdere queste romanticherie da quattro soldi e mi scriva qualcosa su Guance Rosse… ” Poi se ne va. Mai visto un direttore di giornale pagaiare così bene!
Abbiamo obbedito, certo!, non prima però di aver pescato la cena: qualche persico, tre cavedani, una trota e un fac-simile di scardola, però più bella. Ne è venuta fuori una grigliata a due in compagnia di un’olandesina niente male, che una volta riempito lo stomaco abbiamo dovuto confortare a colpi di mani tra i capelli e altrove. Poverina! Era ancora scossa per il Mondiale perso per un pelo.
Smesse le mani addosso, è rincasata sorridente. Missione compiuta, vecchio Dell’Oca!! Siamo ancora dei buoni amatori. Signorina, ci mandi pure a casa tutte le amiche scosse che c’ha; vedremo di consolare anche quelle, purchè sotto la quintalata, sia chiaro… la carpenteria pesante preferiamo lasciarla ad altri!
E allora siamo qui, più o meno pronti ad occuparci delle solite imprese di quella bella strega che è Guance Rosse, decisa a partecipare al nono campionato della propria vita.

Novità numero uno: Morghen allenatore
Abbandono di mister Crescini e problemi cronici all’anca; la congiuntura di queste due situazioni fa si che, dopo anni di eccellente terzineggiare a sinistra, gli si spalanchi la porta della panchina. Sarà lui, Thomas l’austriaco, a guidare Guance Rosse in questa stagione (contratto biennale puro). L’obiettivo è migliorare quello che si è combinato l’anno scorso. Vuol dire arrivare alla finale provinciale. E provare a vincere il quinto scudetto, s’intende!
Amante del bel gioco da calciatore, saprà divertire vincendo da allenatore? I suoi illustri predecessori che hanno vinto, chi più chi meno, mai hanno esibito spettacolo. Mister Morghen ci proverà o rinnegherà il proprio credo? Giocherà per uno spumeggiante 4 a 3 o si accontenterà di un secco 1 a 0. Lavorerà più sull’attacco o più sulla difesa? Oppure, perché no!, sarà così illuminato da riuscire ad eccellere in entrambe le fasi?
Intanto pare già sapere il fatto suo; ha deciso di cominciare la preparazione in ritardo rispetto all’anno scorso. Superficialità o lungimiranza? Vedremo. Siamo giornalisti, mica sibille. Faccia comunque attenzione a non essere troppo amico dei propri uomini. Ricordi che è passato dalla Produzione alla Direzione. Poca confidenza con quelle puttane che sono i calciatori. L’‘in bocca al lupo’ ci pare doveroso.

Novità numero due: il ritorno di Anzianotti
Dopo aver lasciato il calcio giocato per intraprendere la carriera di allenatore oltre confine e aver collezionato qualche retrocessione di troppo, Fiorenzo Ciccio Bonera, venuto al mondo intorno all’immediato Dopoguerra, vale a dire un’era geologica fa, torna ad indossare una casacca numerata.
Ha imparato a giocare a calcio quando la palla era fatta di stracci tenuti assieme con dello spago, quando gli scarpini avevano suole in legno e la porta non conosceva le reti. A quel tempo spopolava il grammofono. Adesso che si ragiona dentro a pantofole bullonate e si arriva al campo esibendo mostruosità contemporanee come l’iPod, saprà questo dinosauro chiacchierone adattarsi allo scioglimento dei ghiacciai o di lui non rimarrà che un fossile in mezzo al campo? Battitore libero, mestiere ormai fuori dalla Camera di Commercio, come l’asciugatore di pozzanghere o il pulitore di sassi, saprà Fiorenzo Bonera da Sant’Antonio trasformarsi in difensore centrale? Il salto sembra facile, ma non è proprio la stessa cosa… è come passare dal battere al levare. Fred Astaire che era Fred Astaire è caduto anche lui, nel provarci.
Comunque, toccherà al campo dire. Noi, per quello che conta, siamo con lui!
Una cosa è certa: le innumerevoli primavere che gli sono passate sopra la pelata, nemmeno s’intravedono. Vuol dire che può convincere bookmakers e mister Morghen che è ancora un calciatore.

Novità numero tre: la casacca
I colori bianco – granata trasversali fanno un passo indietro. La divisa ufficiale torna ad essere tutta bianca, com’era nella stagione sacra della fondazione, quel lontano 2002/2003 dopo Cristo in cui, guidati da Sua Eccellenza il Generale Marcellotti, si esordì mica male. Il bianco porta ‘bbuono’, con due b, come dicono a Napoli, che in fatto di scaramanzia la sanno lunga. Montanari quadrati mai andati oltre il reale, qui non siamo scaramantici come gli amici marittimi, che là possono fantasticare guardando il quotidiano spettacolo che regala il Vesuvio sopra il Golfo, ma il cambio di maglia pare giusto anche a noi. Dopo due anni di vittorie entusiasmanti in bianco granata, perché non vestire i Tromboni di tutto bianco?! Inizia l’era Morghen, l’anno zero… giusto il bianco virginale! Anche a mister Crescini da Briale, quando prese in mano Guance Rosse da mister Brunori dal Doss del Las, si regalò un esercito in divisa nuova. Comunque, i nostalgici conservatori stiano su col morale; il bianco – granata non va in pensione… diventa semplicemente seconda maglia. Vuol dire che lo vedremo ancora! Ci permettiamo una raccomandazione: signori tesserati avvezzi a mettere su pancette e lardi a forma di salvagente, occhio! La divisa è già bianca di suo, per cui certo non snellisce; in più è attillata, per cui segna dove non deve. Dopo non venite a piagnucolare se gli avversari vi ridono in faccia prima ancora del fischio d’inizio.

Armando Dell'Oca

Prima partita ufficiale della stagione 2010/11 (Coppa Leonessa): Asco Vestone - Sporting Calvagese: lunedì 13 settembre ore 20.30, Stadio comunale di Mocenigo.

www.ascovestoneopen11.it

In foto i ragazzi dell'Asco Vestone (foto d'archivio)

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