Nel lago l'acqua non manca, però...

Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso nel lago d’Idro c’è il 40% in più di acqua e anche le dighe trentine di Malga Bissina e di Malga Boazzo sono belle piene. Pronte, dunque, ad agire da compensatori per quando le turbine per la produzione elettrica e l’agricoltura inizieranno a “mungere” con maggior consistenza il prezioso elemento dall’Eridio. “A questa situazione, assai migliore rispetto allo scorso anno grazie anche al lavoro di regia svolto dalla regione Lombardia – ci dicono negli uffici Enel di Milano -, va aggiunto l’impegno che ci siamo presi in questo anno che si preannuncia particolarmente siccitoso: consumare il 20% di acqua in meno”.

Tutto bene sull’Eridio, dunque. Almeno sulla carta sembrerebbe se la stiano passando peggio gli altri laghi.
Non sempre, però, quando si parte avanti a tutti si arriva ad occupare un posto sul podio. Bisogna vedere infatti cosa capita in corsa e il rischio di “rompere” strada facendo, sull’Eridio, è più che mai reale.
Se chiediamo rassicurazioni in merito alla prossima stagione estiva, infatti, nessuno se la sente ad azzardare previsioni concilianti. Ci sono i bollettini meteo che indicano anche per i prossimi giorni il tutto sereno, e le temperature costantemente alte, a consigliare la cautela: “Se a un certo punto piove, come vuole la statistica, tutto andrà per il meglio... sennò vedremo” ci dicono gli esperti e siamo convinti che a questa conclusione ci possono arrivare con facilità anche gli altri.

A mettere tutto in forse sull’Eridio però c’è dell’altro: più che la scarsa neve caduta sui monti, il caldo e le previsioni, ci sono profonde diversità di opinioni in merito all’utilizzo della risorsa idrica che, a dispetto dell’aspetto che il lago ha assunto in queste settimane (scusate il bisticcio di assonanze) è comunque limitata. I rivieraschi affermano che l’acqua deve rimanere nel lago, almeno fino al livello di 367 abbondante, rifacendosi alla più recente normativa di respiro europeo che vuole sia mantenuto il minimo vitale.
Gli utilizzatori a valle sono fermamente intenzionati a far rispettare la regola in vigore che prevede invece un escursione del lago di 3 metri e 25. Il lago in questi giorni è a quota 268 e un pezzettino, potrà salire anche verso i 369.

Va da sé che entrambe le opzioni, quella cara ai rivieraschi e quella cara agli agricoltori e ai produttori di energia elettrica, si escludono a vicenda.
Come andrà a finire? Gli amministratori sono un po’ di qui e un po’ di là e quelli che danno ragione a tutti quanti non lo potranno fare ancora a lungo.
Non serve essere una Cassandra per ipotizzare lo sconto aperto.
Quando? A fine mese, quando Enel deciderà di riaprire il canale di approvvigionamento alla centrale di Carpeneda.

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