Ancora incertezza in campo per l’Asco Vestone: contro lo Sporting Gavardo i ragazzi di Mister Morghen si fanno rimontare due gol.
Asco Vestone - Sporting Gavardo 2 – 2
Guance Rosse ( 4 – 4 – 1 – 1 argilloso) : Perotti; Rizzi detto schicchi, Zambelli C. detto howazzo, Ebenestelli M., Cosenza detto cuba; Bordini detto mino, Ghidini detto simone da bione, Cappa il capitano detto brucio, Ebenestelli N.; Gottardi; Bianchi detto panì
Entreranno: Garzoni detto polatì, Corsini, Ricci detto gonzo, Chucchi
All.Morghen
In due anni e mezzo di cronache non ci era mai capitato di vedere Guance Rosse in fondo al fiume; perché di questo di tratta, di una signora che non sa più nuotare e che lentamente sparisce tra le acque del Degnone. Sembri tendere la mano in cerca d’aiuto, ma ti devi arrangiare, vecchia mia!
Questa contro il Gavardo, orgogliosa armata Brancaleone in fondo alla classifica, doveva fruttare tre punti per forza, doveva essere una boccata d’aria buona, dopo i recenti fumenti di aria sporca in quel di Ghedi. Invece si è perso 2 a 2. Perché di sconfitta si tratta!
Cronaca di come è andata
Le cose si mettono subito bene per i Tromboni. Lancio ad innescare Bianchi, l’unico quest’anno in grado di metterla dentro, che sfoggia il repertorio preferito: batte in velocità il proprio marcatore e incrocia sul secondo palo a scavalcare il portiere. Poi esulta a modo suo: testa bassa come a dire ‘Dai raga, porco di qua e porco di là’.
Ancora Bianchi, che a quanto pare ha intenzione di mettere in scena la partita perfetta, con un colpo di testa da numero circense costringe il portiere ospite ad alzare sopra la traversa una palla diretta nel sette. Ma ecco la beffa! Il signor arbitro vede un fallo di mano in area vestonese e dice che è rigore. Seguono legittime proteste indigene. Va sul dischetto uno che esibisce sicurezza ai limiti della buffoneria; Perotti è spiazzato, ma la palla sbatte contro il muro che c’è al di là della porta. L’1 a 0 tiene. Beffa evitata! Anche Rizzi, terzino vestonese a cui piace buttarla in caciara, si fa buffone e strilla l’esultanza in faccia all’uomo col fischietto, che fa finta di non sentire.
Il professor Gottardi ci degna della sua presenza sfiorando il palo con un diagonale da fuori area; cartellino timbrato, d’accordo, ma non ci basta vederlo protagonista una tantum; visto che gli Dei hanno deciso di regalargli innata sapienza balistica, protagonista bisognerebbe che lo fosse spesso.
Guance Rosse va comunque verso l’intervallo fiduciosa di poter arrotondarlo, quel bottino.
Secondo tempo
Infatti! C’è subito una punizione a due in area gavardese, o gavardina secondo alcuni (a tal proposito c’è in piedi da anni un dibattito che francamente non ci interessa; è come dire uruguayani anziché uruguagi… non si è ancora arrivati ad una soluzione). Dicevamo, punizione a due in area di quelli là, che Bianchi semper lù panì spedisce sotto l’incrocio. 2 a 0 e buonanotte. Partita chiusa?
Dopo aver sfiorato quel terzo gol che avrebbe messo in cassaforte il discorso, manco a dirlo ancora con Bianchi, i Tromboni prestano il fianco. Tocca al buon Garzoni, terzino compatto e cacciatore di talento, combinarla sporca; causa poca convinzione, perde un contrasto uscendo dall’area; la palla rimane sui piedi del nemico, che di contro balzo infila imparabilmente Perotti. Il 2 a 1, inaspettato perché mai fin qui gli ospiti avevano messo fuori il naso, mette nelle gambe di Guance Rosse una tremarella fastidiosa. Nei minuti a seguire il centrocampo è del nemico, che vede la paura negli occhi dei Tromboni e carica a testa bassa; è il toro che ha incornato il torero e sente il profumo del sangue. Oltretutto le ali, Bordini ed Ebenestelli, hanno da un pezzo esaurito il carburante e non ripiegano a difesa del territorio, così da lasciare i mediani Ghidini e Cappa ai cavoli loro, ma questa è storia già e ampiamente narrata.
Calcio d’angolo a favore degli ospiti. La palla parte dalla bandierina e, senza che nessuno la tocchi, va ad insaccarsi alle spalle di Perotti, che nel frattempo era andato a fare due passi in mezzo all’area. 2 a 2! Dal manuale del giovane portiere: a meno che a calciare non sia il Diavolo in persona, se prendi gol direttamente su calcio d’angolo meriti di essere preso a torte in faccia sulla pubblica piazza.
Seguono minuti arrembanti, in cui Guance Rosse, vivaddio!, reagisce. Lo dimostrano le palle gol capitate a rotazione sui piedi di Ebenestelli N., Ricci e Corsini; ma, vuoi per la bravura del portiere che chiude lo specchio, vuoi per imprecisione dei nostri, va a finire che non si segnerà.
Al triplice fischio non ci rimane che provare nuovamente a vedere il bicchiere mezzo pieno: c’è ancora intatta la possibilità di vincere almeno la Coppa Leonessa, che tutto sommato potrebbe essere un contentino niente male. In campionato, amici miei, non vi resta che esibire almeno l’orgoglio, a cominciare da venerdì prossimo a casa dell’Eagles Bagnolo, bella signora seduta in poltrona in cima alla classifica o giù di lì. Salutiamo.
Armando dell'Oca
In foto Daniele Bianchi autore dei due gol dell'Asco Vestone
www.ascovestoneopen11.it
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