Vobarno peggio di Milano

“Il primo dato � questo: nel periodo dal 31 gennaio al 31 febbraio 2006, su 310 prove d’analisi per ben 200 volte si � verificato un vistoso supero del livello di attenzione relativi alle polveri sottili, in alcuni casi per l’intera giornata”.
Non ha dubbi Carlo Panzera, sindaco di Vobarno, mentre esamina i risultati dell’ennesima campagna di misurazione della qualit� dell’aria attuata da un laboratorio mobile sistemato nei pressi del “suo” municipio. Dati che indicano per la cittadina valsabbina la stessa aria inquinata di cui soffrono molte grandi citt�.

“La situazione � drammatica, in qualsiasi citt� italiana a fronte di tali livelli di inquinamento atmosferico sarebbe scattata l’immediata chiusura del traffico nel centro storico � ci dice -. Per Vobarno, al contrario, tutto ci� rientra nella normale quotidianit� del vivere di adulti e bambini”.
Tutti costretti a sopportare l’inquinamento perch� altrimenti si chiude l’accesso all’intera Valsabbia che passa proprio per il centro di Vobarno.

Dopo l’apertura del tratto di Variante alla 237 che da alcune settimane permette di superare Sabbio Chiese e Barghe senza pi� la necessit� di infilarsi in mezzo alle case, dopo la contestuale riapertura delle gallerie Monte Castello e La Guarda che hanno liberato dalla morsa dei camion Ro� Volciano, per Vobarno non � cambiato nulla.

E ci sono altri dati che il sindaco si rigira fra le mani:
“La seconda rilevazione si riferisce alla quantit� di veicoli, di varia natura, che quotidianamente attraversano gli abitati di Collio e del Capoluogo lungo la ex strada Provinciale � ci dice -. Sulle due direzioni di marcia nord-sud sono stati registrati 25mila passaggi al giorno, distribuiti in modo pressoch� omogeneo sulle 24 ore, con “punte” da 800 veicoli l’ora, su un’arteria che, come dicono gli esperti del traffico, raggiunge il collasso alla soglia dei 30mila veicoli gioralieri”.
Quel che i dati non aggiungono viene manifestato dall’esasperazione dei vobarnesi che si lamentano per la grande mole di traffico che devono sopportare anche le vie interne del paese continuamente attraversate da veicoli che cercano di bypassare i punti di maggior criticit� come il semaforo davanti al municipio, senza il quale, data la mole di traffico, ben difficilmente sarebbe possibile ai pedoni di attraversare.

La soluzione passa per il “recupero” dei 30 milioni di euro necessari per completare la “variante” valsabbina.
“Quella � la cifra del mancato finanziamento dovuto ai tagli nell’ultimo trimestre del Governo Berlusconi � dice Panzera -. Un nuovo progetto definitivo � stato approvato e confidiamo nel fatto che il nuovo esecutivo, con la manovra finanziaria attesa per l’estate, voglia ripristinare quei fondi. Siamo in contatto diretto con il Ministero delle Infrastrutture per il tramite di alcuni parlamentari bresciani e mi auguro quanto prima di riuscire a ribadire direttamente a Roma l’urgenza dei lavori per ottenere il finanziamento”.

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