Anche in valle sabbia come nel resto delle montagne, c’erano una volta le malghe.
Certamente le malghe sono calate, e sicuramente chi scrive ha numeri e dati non contestabili, ma mi sembra che a Bagolino i malghesi non manchino, ci sono ancora parecchi giovani che scelgono di lavorare in malga, portando avanti una tradizione veramente molto importante per Bagolino e penso per tutta la Valsabbia.
Non voglio qui discutere dell'argomento ma più in specifico per quel che ha detto Ric , e comunque indirettamente rispondo a quanto scrive Aldo: "....sicuramente chi scrive ha numeri e dati non contestabili" scrive Ric. I dati di cui disponiamo in astratto per tutti gli argomenti e in concreto per questo davvero possono dirsi incontestabili o, detto meglio, incontrovertibili? Se lo ammettiamo allora ammettiamo una verità incontrovertibile, ma una verità che è incontrovertibile può dirsi diveniente, può ammettere un mondo in divenire? direi che per il principio di non contraddizione no. Allora tutti i dati sono un atto di fede e non si possono definire incontrovertibili. allora quanto scrive Aldo è un atto di fede.
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di Nicol Bertanzetti [Primavera]
ID6978 - 13/02/2011 19:27:49 - (Giacomino) - Bell'articolo,
se negli anni cinquanta si fosse iniziato a costruire le strade per raggiungere le malghe, forse qualcuno in più si sarebbe fermato (parlo della zona di Bagolino), ricordo ancora quando in estate, alla domenica pomeriggio i malgari che erano scesi in paese per la messa, verso le 13 preparavano il cavallo o il mulo distribuendo con cura il carico, quindi si incamminavano a piedi per raggiungere le rispettive malghe e l'arrivo non avveniva prima delle ore 18 - 19, questa era solo una delle situazioni di sacrificio che si cominciava ad avvertire come non più sopportabili. Ci sarebbero tante altre cose da raccontare.