Gli agricoltori alzano la voce

«La crisi idrica di questo torrido 2007 e la recente stipulazione del "Patto per l’acqua" hanno messo ancora una volta in evidenza la necessità di stringere i ranghi e fare fronte comune per prevenire o almeno limitare i danni che potranno essere conseguenza della carenza di acqua nei prossimi mesi estivi».
Questo il messaggio forte emerso nel dibattito del primo incontro tecnico sulle «Acque di Lombardia» organizzato alla Camera di commercio da Regione e Unione regionale bonifiche irrigazione e miglioramenti fondiari.

«Il mondo dell’agricoltura sta facendo sacrifici per contenere gli usi dell’acqua già da qualche anno - osserva il presidente dell’Unione regionale consorzi irrigui e bonifiche di Lombardia, Carlo Gattoni - e nuovi siamo disposti a farne per il prossimo futuro.
Questo "Patto per l’acqua" è un modo per chiarire quali sono i meccanismi che regolano gli usi e quali i rapporti di forza tra gli interessi in campo. Mi preme dire che temo che gli agricoltori non saranno solo i più colpiti dalla richiesta di nuovi "sacrifici" ma addirittura rischiano di essere gli unici a farne. Uno studio di Terna, la società proprietaria della rete elettrica nazionale - continua Gattoni - prevede per il funzionamento ottimale degli impianti idroelettrici che dipendono dal bacino del Po un minor utilizzo agricolo delle acque di 130 milioni di metri cubi, un maggior accumulo nei laghi di 55 milioni e nei bacini idroelettrici di 215 milioni di metri cubi. Con queste premesse - conclude il presidente - non vorremmo trovarci con interi raccolti seccati al sole e nemmeno un condizionatore o un elettrodomestico in meno in funzione: che al risparmio partecipino tutti».

Il punto sulla crisi idrica attuale?
Dai dati esposti emerge che nel Bresciano esistono condizioni contrastanti, con il lago di Garda bassissimo e in grande difficoltà, vicino ai minimi storici del periodo calcolati sugli ultimi 70 anni, mentre l’Iseo si trova all’opposto in uno stato ottimale, con i livelli idrometrici addirittura al di sopra della media stagionale; l’Idro invece (attualmente pieno) non farebbe testo per il cambio dei parametri di calcolo. Buona infine la situazione dei bacini idroelettrici montani, più pieni sia al confronto con il terribile 2003 sia in quello con la passata stagione.
Senza mezze misure anche l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Viviana Beccalossi.

«Siamo pronti a fare investimenti futuri per il miglioramento delle reti idriche o eventuali esperimenti su nuovi metodi di irrigazione, sia sacrifici nei periodi che lo necessitano. Ma pretendiamo di poter usufruire dell’acqua in modo pieno e soddisfacente nel breve periodo di due mesi o poco più in cui la chiediamo - insiste il vicepresidente della Regione -. Non ci si dimentichi che la Lombardia è la prima regione agricola d’Italia: produttrice del 60% del mais italiano, del 40% del latte, della zootecnia migliore, e in questi anni abbiamo ottenuto dal Governo una crescita di 4 punti sul piano delle risorse per lo sviluppo rurale».

«Importante ricordare - secondo l’assessore alle Reti Idriche della Regione, Massimo Buscemi- che l’agricoltura usa l’acqua ma non la consuma, non la inquina e non la spreca in alcun modo. Se infatti irrigare a scorrimento può sembrare dispersivo, si sappia che almeno l’80% dell’acqua non utilizzata dalle piante penetra nella terra e ritorna nelle falde freatiche, nei fiumi o comunque in corsi d’acqua, senza andar persa».

Flavio Archetti dal Giornale di Brescia

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