11 Aprile 2011, 07.29
Valsabbia Provincia
Banche

Più capitale e bilancio. Valsabbina unanime

di red.

Via libera dei soci all'aumento di capitale da quasi 100 milioni di euro, al bilancio 2010 e alla proposta di una cedola unitaria da 0,3 euro

Compatti e rapidi. I circa 1200 soci ieri presenti al Palabrescia (in proprio e per delega) per la doppia assemblea della Banca Valsabbina hanno confermato lo stile di sobrietà proprio di una banca segnata - anche in questo - dai 45 anni di guida dello scomparso presidente Piero Caggioli, ricordato, in esordio dei lavori, dal successore Ezio Soardi.
I soci della Valsabbina erano chiamati in sede straordinaria ad approvare una proposta di aumento di capitale sociale di 100 milioni e, quindi, a ratificare i conti, la proposta del dividendo, la nomina di tre consiglieri.
 
Detto subito: votazione unanime su tutto tranne un'astensione, e applausi (non formali) anche nel momento in cui il presidente Soardi ha ricordato «la sofferta decisione» di abbassare il dividendo (0,30 euro rispetto allo 0,50 del precedente esercizio) inevitabile conseguenza delle risultanze dell'esercizio stesso che ha visto l'utile scendere dai 14,7 milioni del 2009 ai 10,1 milioni dell'esercizio approvato ieri.
Il 2010 è stato ancora un anno difficile, meno complicato del 2009, ma certo ancora nel pieno della crisi. Qualche segnale di ulteriore miglioramento - ha però detto il direttore generale Spartaco Gafforini - i primi mesi del 2011 lo stanno dando, al punto da prefigurare per quest'anno un utile di circa 14 milioni e quindi sostanzialmente eguale al 2009.
 
Restiamo al 2010.
Le principali masse patrimoniali crescono. La raccolta complessiva cresce a 3,759 milioni (+2,5%, con una impennata della diretta: +13,4%), così come molto confortante è l'incremento (+10%) degli impieghi, segno inequivoco che la banca ha alimentato aziende e famiglie. Il segno della crisi lo si vede alle sofferenze che dall'1,7% degli impieghi nel 2009, lo scorso anno sono salite al 2,2%.
 
Il quadro dei crediti deteriorati lordi (e quindi le sofferenze vere e proprie, le posizioni incagliate, i crediti ristrutturati e le esposizioni scadute) ammontavano a 233 milioni (188 milioni l'anno prima). Anche per attenuare l'impatto del credito in sofferenza, la Valsabbina ha costituito la Real Estate che recupera immobili in asta.

Quanto alle prospettive, il 2011, come detto, dovrebbe essere apprezzabilmente migliore.
La Valsabbina sta cogliendo le opportunità che il mercato presenta. Il 26 aprile ci sarà il pagamento dei 30 milioni convenuti per rilevare il 70% del Credito Veronese (7 sportelli, 42 addetti, 220 milioni di raccolta e altrettanti di impieghi).
Una direzione di crescita sarà dunque il Veronese; l'altra intuitivamente resterà l'area bresciana, la Bassa in particolare.
 
Gianni Bonfadini dal Giornale di Brescia
 


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