Il gioco dei quattro cantoni

Per una compagine amministrativa che porta a termine il suo mandato, “civica” nel senso più vero del termine, ecco che se ne formano tre, parimenti eterogenee. A queste va ad aggiungersene una che invece è l’espressione di un partito, la Lega Nord.
Così sarà una sfida a quattro quella che si consumerà nell’urna elettorale odolese, dove le contraddizioni a stento sopite emerse soprattutto all’interno dello schieramento di maggioranza hanno finito con l’esplodere e disseminando di qua e di là assessori e consiglieri.

“Se qualche problema c’è stato è perchè abbiamo tenuto la barra del timone sempre diritta. Si è trattato di coerenza insomma, semmai di vivacità dialettica, sempre di indipendenza e di autonomia nel prendere serene decisioni” assicura il sindaco uscente Adriana Vitali, che ripresenta la sua candidatura a capo di “Patto per Odolo”, una lista nella quale oltre al suo spiccano i nomi di altre cinque donne: “Nell’anno delle pari opportunità noi abbiamo le carte in regola - ci dice -. Centrali nella nostra azione amministrativa saranno i servizi alla Persona e i lavori pubblici dove abbiamo già fatto tanto, l’idea di favorire rapporti stabili di collaborazione con i Comuni limitrofi”.

Con “AscolTiAmo Odolo” ci prova invece il 40enne imprenditore agricolo Fausto Cassetti che promette “un taglio netto con le imbarazzanti esperienze precedenti”. “Abbiamo voluto aggiungere al logo della nostra coalizione le parole concordia, impegno e serietà – aggiunge Cassetti -, a significare cosa intendiamo del rapporto fra la pubblica amministrazione e i cittadini”.

Una terza lista candida Giovanni Costanzi, vicesindaco uscente, e anche qui nel nome “Volontà di cambiare” c’è gran parte del programma: “Serve di tracciare una nuova rotta soprattutto nei criteri di gestione della cosa pubblica – afferma Costanzi -. Soprattutto è necessaria la massima disponibilità all’ascolto e al dialogo, cercando condivisione sugli obiettivi da raggiungere”.

Alla guida di una coalizione che si schiera col simbolo della Lega Nord troviamo invece Giorgio Beltrami, con i tipici “cavalli di battaglia” del Carroccio: “gli interessi della nostra gente, la difesa della nostra sicurezza, del nostro territorio e delle nostre tradizioni”. Fra i principi ispiratori, “un chiaro riferimento ai valori cristiani nello Statuto del Comune”, “la salvaguardia della nostra identità”, “il rifiuto di assegnare alloggi pubblici a stranieri che non dimostrino di provenire da paesi dove gli stessi diritti vengono riconosciuti agli italiani”.

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