Lo sguardo di Pino Greco sulla Valle Sabbia di quelli capaci di penetrarla fino in fondo. In questi giorni si posato su Alfredo Bonomi, che va in pensione.
Dimenticavo di salutare l'Alfredo e dargli il benvenuto fra noi pensionati. L'abbiamo atteso con impazienza, ma anche per lui il giorno fatidico e' arrivato. Caro Alfredo, non preoccuparti non e' la fine, e' il meritato riposo, e' la possibilita' di fare cio' che si e' tralasciato, per ipotetiche cose piu' importanti o anche di oziare senza che qualcuno abbia a rimproverarci.
meglio oziare in pensione che tra i banchi di scuola...................
Super Giovane, hai perfettamente ragione. Una sana autocritica non fa mai male.
Uno stralcio di storia vissuta che guida e passa. Adesso scuotersi e andare oltre. Grazie.
il vero problema è che la pensione dovrebbe trasformare l'uomo in un pozzo di ricordi da esternare al giovane curioso...qui, invece, temo che la pensione venga scambiata per la promozione al soglio pontificio...sono curioso di sapere, pur con tutta la stima, quali altre chicche potrà dare il papà della cultura sabbina, che da sempre (45 anni sono tanti, sapete?) tiene le redini di una valle ignota ai più e vuota di sapere...spero solo che ora che veste la papalina anagrafica, Alfredo possa liberarsi dalla necessità di dimostrare che "anche i montagnini hanno cultura" e riesca ad acquisire una nuova oggettività, magri anche autocritica...
Caro weber, vedo e concordo con le tue osservazioni, per la verita' le avevo gia' anticipate. A noi i ricordi, a voi la costruzione del futuro. Anche se non saranno tutte perle di saggezza(come tu affermi), quali lasciti avra' la Valle, se non l'impegno e il lavoro di ignoti valsabbini e la memoria di alcuni noti tra cui spicca il prof. Alfredo, che certo avra' i suoi punti di vista, le sue opinioni, i suoi limiti, ma e' stato capace di un racconto, che partendo dagli scritti del Comparoni, del Riccobelli, del Vaglia e' giunto fino ai giorni nostri descrivendo la Valle, nelle sue bellezze e nelle sue virtu', con un linguaggio piacevole e erudito? Altri potranno migliorare e completare il racconto, per il momento e' quanto di piu' attuale e completo abbiamo a disposizione. Facciamone tesoro.
Dice Sherlock Holmes: il lavoro dello storico parte dai dati per arrivare alla ricostruzione della storia, come l'investigatore...la teoria preconfezionata che cerca le prove della propria validità è un'altra cosa...forse è cara al giornalismo d'assalto, alla volontà di indottrinamento cui fa riferimento Pino nell'articolo, forse anche alla celebrazione di mitiche quanto infondate radici...ma quella non è storia...è un punto di vista. E allora diciamo pure che Alfredo è stato un maestro del suo punto di vista, la storia è altro, anche e soprattutto quella della valle sabbia...ciò che hanno scritto i dilettanti alla Comparoni, Riccobelli, Vaglia e Bonomi (e non lo dico in senso dispregiativo, tutt'altro, in maniera schopenaueriana ossia coloro che si dilettano di fare storia) non è proprio la verità...forse saranno sempre fonti, parzialmente attendibili, troppo innamorate di se e della propria valle per
Comunque, auguri al professore per la sua Pensione, e speriamo che prima o poi qualcun altro possa finalmente vedere il suo archivio
Decidere cosa sia storico o meno riferendoci, nel presente, a soggetti e e avvenimenti ancora in svolgimento è un azzardo. Altra cosa è valutare la storia di un uomo e gli effetti dei suoi pensieri, delle sue opere e delle sue azioni. Ho conosciuto Alfredo Bonomi sul terreno della politica, eravamo su fronti opposti e credo che non ci siamo risparmiati nulla. Lui colpiva di fioretto, ma poteva fare anche più male di chi usava la clava, andava fronteggiato con arguzia. Come politico era un accentratore e forse non ha ottenuto tutto quello a cui poteva aspirare, ma così è la vita, altri sono stati più abili nel trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Dobbiamo riconoscergli una grande competenza se parliamo delle tracce che la cultura di molti conterranei ha lasciato in valle. In questo è il vero e moderno storico della Valle Sabbia, ma se parliamo di storia dobbiamo attendere, altrimenti, come dice max, è solo un punto di
vista. Una cosa però mi è sempre rimasta impressa, l'aspetto mite, quasi inoffensivo, che contrastava apertamente con la sua risolutezza. Per chiunque lo fronteggiasse era un grave errore sottovalutarlo. Di lui penso che sentiremo ancora parlare.
CANTAVA IL VASCO
Un ritratto eccellente di Alfredo, denso ed affettuoso che ne mette in risalto con misura ed equilibrio il profilo umano, culturale, professionale e politico. Uno scritto che rappresenta uno spaccato di vita valsabbina, una possibile chiave di lettura di tanta storia della valle degli ultimi 40 anni. Non ho la competenza per addentrarmi nel dibattito di Vaglia, Max Weber e Ricard53 ma mi pare riduttivo e forse prematuro valutare sopratutto il ruolo del Bonomi "storico", per cui mi limito a considerare importante e significativo il contributo di Alfredo alla crescita della Valle Sabbia e sono certo che non finirà qua. Se poi la nostra amata valle registra ancora gap e carenze di varia natura questo lo si deve anche al disinteresse, alla disattenzione di tanta gente che si dedica quasi esclusivamente ai propri legittimi interessi, trascurando altri elementi utili per una crescita complessiva. La domanda è cosa possiamo fare per migliorare in questa direzione.
avere per la Valle Sabbia la stessa considerazione che aveva, e tuttora spero che abbia Alfredo Bonomi.
L'unica cosa buona della vecchiaia è che la gente prima o poi viene mandata in pensione.
sentire il prof Aldo Vaglia (che nemmeno si presentava in classe) che fa ironia sull'oziare a scuola è una delle cose più belle di questo sito!
Per favore Morrissey, visto che continui a prendertela con persone che hanno un nome ed un cognome, abbi la cortesia di firmarti con nome e cognome anche tu. Altrimenti astieniti. L'anonimato è accettato a patto che si esprimano opinioni in merito alle questioni sollevate dagli articoli. Ora sai anche questo.
Ubaldo grazie, ma lascialo perdere e lascialo scrivere. Il mondo e' pieno di questi personaggi e Vestone non fa eccezione.
Gli inetti hanno sempre qualcuno da accusare per la loro miserevole esistenza, per essi non vale il motto " chi e' causa del suo mal pianga se stesso". La colpa e' sempre di altri, la famiglia, la scuola, la societa'. Per il nostro e' il suo ipotetico insegnante di Educazione Tecnica delle medie.
Il sig Vaglia non so chi sia, ma ho avuto modo di seguire una lezione di Bonomi, personalmente non mi ha annoiato (anche perch la storia il mio hobby) per mi dava l'impressione che anche per lui, la storia fosse un suo hobby, pi che avere un approccio da studioso intendo, per forse parlava a gente ignorante e si era adeguato.
Di Fermat dicevano che fosse un eccellente dilettante e che praticasse la matematica per hobby, ma sappiamo tutti che genio fu per la matematica quest'uomo. Sinceramente non capisco questa scissione o spartitraffico celebrale e vedo molto dell'ambiente scolastico nel definire Bonomi esperto o dilettante storico, che vuol dire ? C'è un esame specifico per cui si diventa professionisti della storia , come c'è un momento in cui si diventa maggiorenni davvero e non per anagrafica ? Capisco che l'ambiente è di quelli che non si emanciperà mai e dalla forma per entrare nella sostanza, sempre e condizionatamente sotto esame. Ma un poco di umiltà , c'è chi vi ascolta e l'esame lo fa a voi, mai realmente abituati a farvene anche fosse solo di coscienza.
Eppure mi sembrava che il commento di Super Giovane fosse una bella botta di ironia mirata a qualcuno in particolare. Allora forse ho capito male io. Quanto all'anonimato, io su queste pagine ci ho visto commenti ben peggiori nascosti dietro alla tendina del nickname. Entrando nel merito, può darsi pure che max webber abbia ragione, ma attualmente non vedo persone del calibro di Alfredo Bonomi in grado di "ereditare" la sua posizione. Un saluto pieno di rispetto va a lui che è un pozzo di conoscenza dal quale tutti dovremmo attingere. Un saluto anche a Pino Greco, che è stato mio insegnante, una grande penna e soprattutto un grande cuore.
Ironia per ironia, caro Aristofane, ai servetti menestrelli si addice di piu' De Andre' col suo "nano" che Battiato.
per dru: non c'è un esame, ma c'è l'onestà intellettuale...forse nell'800 o fino alla prima metà del 900 o in alcuni posti, se vogliamo, arretrati, fino a qualche anno fa il dilettante poteva essere il migliore. Ma io ti chiedo: ti faresti operare da un chirurgo cardiaco dilettante dal momento che non esiste esame di stato per diventare medico??per aristofane: l'erede non lo vedi perchè nessuno vuole che lo si veda. La valle parla solo la lingua della comodità politica e del lignaggio famigliare....questo è il problema, con buona pace di tutti i soloni che anche qui si rincorrono...scienziati e studiosi, anche valligiani, ce ne sono, io per quanto riguarda storia dell'arte, storia e archeologia ne conosco almeno due che da anni pubblicano in Italia e all'estero, sono stimati, uno ha addirittura un ruolo nazionale....me ora vi sfido: chi mi sa dire chi è??
Forse mi sono spiegato male, ma non credo che siamo in una dittatura del pensiero e Bonomi, che io per altro non conosco né direttamente né indirettamente, non fa il chirurgo ma l'insegnante e il preside e come suggerisce il buon Aristotele nell'etica Nicomachea, il modo di procedere della storia non è scientifico allo stesso modo in cui sono scientifiche la fisica e la matematica (le quali procedono attraverso sillogismi che partono da premesse vere ed evidenti), me è scientifica quanto lo consente il suo oggetto, ossia «cose solo per lo più costanti». La “storia” può pertanto essere detta ‘scienza’ in quanto il suo grado di scientificità è adeguato alla natura del proprio oggetto. Essa procede cercando di riconoscere la parte di verità contenuta nelle concezioni comuni.
forse fino a Gentile la storia altro non era che individuazioni delle costanti....e loro interpretazione alla luce delle singole interpretazioni.Poi, però, grazie alla diffusione della cultura anglosassone, anche l'Italia ha dovuto aprire il proprio orizzonte a chi ha oggettivizzato la storia, codificando il principio dell'evoluzionismo...e allora la storia diventa scienza, che si serve di scienze che la fanno crescere in quanto si basa su sillogismi dimostrabili e non solo intepretabili...il resto è politica, è dominio delle masse di un'oligarchia che pensa di essere depositaria della verità....atteggiamento tipico di tutte (tutte) le religioni e dei partiti a vocazione religiosa come i Taleban o la Democrazia Cristiana o il materialsimo marxista....e qui viene meno la celebrazione della massima espressione della vecchia storia, che io celebrerò quando saprò che ciò significa poter finalmente voltare pagine
Immagina un mondo in cui a parlare sono solo quelli qualificati a farlo. Non parlerebbe più nessuno, forse sarebbe un bel mondo in cui vivere , ma certo è il mondo del determinato , determinato all'eccesso della qualifica, il mondo che neanche tu , se ti sforzi un attimo a pensare, vorresti. Il vostro esortare alla professione con qualifica mi ricorda tanto il Savonarola .....io sono per un mondo diverso, il mondo è per un mondo diverso, dove tutti parlano liberamente e da questa libertà di parola scaturiscono le più belle trasformazioni e operazioni.Le nuove tecnologie dovrebbero averti già chiarito questi aspetti: go and down, vai e torna , apri e chiudi. Quello che esortate voi, censori del Bonomi, è un ritorno al medioevo, dove vige il rispetto e la devozione , un mondo fermo, forse silenzioso, ma fermo. Adesso il mondo è molto chiassoso e rumoroso, ma che produzione ragazzi che produzione.
sono solo uno che ritiene che il Bonomi non sia questo grande storico...certo, nel paese dei ciechi....ma qualcuno abbia il coraggio di dirgli che lui ha un occhio solo...e a volte un po' pure miope....poi, parlino tutti, ma allora siano tutti! non solo i soliti! perchè (citazione dotta) tutti non sono troppi....ma per voi estimatori di Bonomi solo uno è tutti...e chi non la pensa come lui è perchè è geloso.....sicuri?? Io non credo nella qualifica come lasciapassare, ma nella verità come fine e nella storia come scienza, non come mezzo di celebrazione di sè e di finte e mitiche radici....perchè è dai bonomi di scuola leghista che è nata la balla dei celti come radici della padania, o l'idea che 2000 anni di religione possano essere considerate radici di un continente le cui culture nascono almeno con la fine del mesolitico (10000 anni da oggi)....chi è il censore quindi??
Caro Max, per fortuna che una volta mi hai dato del don Chisciotte, mi sembra che i mulini a vento li hai trovati anche tu.
Alt , io di Bonomi non ne conosco e se debbo essere sincero la casta dei professori non mi è particolarmente simpatica, perchè autoreferenziale e poco incline all'approfondimento, ripetitiva per natura e cicli scolastici. Se le parole hanno un senso tu Max hai palesemente cercato di censurare questo Bonomi e le sue storie dipingendole di un manto di ipocrisia. Poco male , assumetene la responsabilità, ma non ribaltare i termini del contendere altrimenti diventa impossibile qualsiasi discussione, perchè contraddittoria. Aldo , mi devi spiegare cosa significa questo tuo epigramma, non lo capisco e dire che il Don Chisciotte è stata la mia prima lettura seria, sei certo di averne capito il significato? :-)Sono altresi incline a ritenere un pensiero mio quanto dice Max sopra . "...qui, invece, temo che la pensione venga scambiata per la promozione al soglio pontificio..." la lettura di Pino e gli auguri di Aldo mi hanno fatto pensare la stessa cosa.
Devo comunque inchinarmi al fraseggio narrativo di Pino che , sciolto da retorica, giusto per parafrasi, è gustosissimo.Sono immerso nella scrittura di John Fante e la polvere di Kerouach, degli stivali consumati dai giovani americani, all'aperto, giusto per crescere e diventare uomini, o solo per essere eternamente giovani, così mi sembrano queste generazioni di professori cresciuti all'ombra di ideologie e "pomeriggi sciolti".
Per Dru. Il tuo intento pedagogico come quello di weber trovano un muro di gomma fatto di omuncoli che per compiacere qualcuno devono denigrare altri. Sperano in questo modo di ottenere vantaggi che li favoriscono nella loro scalata alle funzioni dirigenti. In genere ottengono risultati solo in politica. Questi sono i vostri avversari non i vecchi che se ne andranno per conto loro. La lotta e' comunque impari e il risultato scontato, i piu' intelligenti in genere si ritirano.
io non censuro chi scrive, dico solo che va letto per quel che vale. Se così non fosse, e se non ci fosse stata una lettura oggettiva dei fatti, saremmo ancora qui a dire che discendiamo da Adamo ed Eva, che il mondo nacque poco prima del Diluvio di Noè o che i dinosauri erano bestie che vivevano insieme agli uomini....per dirla breve, se vogliamo parlare delle cose della valle, se dessimo tutta questa fiducia cieca alla lettura emotivamente coinvolta di Alfredo (che peraltro io stimo come "storico locale" nella piena accezione del termine) dovremmo pensare che la valle per i Veneziani fosse fondamentale (per fare cosa??) che i Boscaì possano quasi quasi essere gli omologhi del Piranesi che però operano su legno (ma chi li conosce oltre la valle?? e non è solo marketing...) o che la chiesa parrocchiale di Vobarno sia sempre stata girata in questo modo (quando le prove dicono il contrario)....
anche perchè non passo il tempo a leggere o studiare i suoi tanti scritti. Potremmo però pensare a quei cervelli che si occupano di arte e storia che dalla valle se ne sono andati (e sono un po', sapete?) e che in valle non tornano nemmeno di riflesso, perchè quando ci trovano si trovano davanti al giudizio tranciante di questi "storici locali" fuori tempo massimo (perchè la celebrazione di Alfredo ne ha creati molti altri)...forse, se un appunto gli si può fare dal punto di vista culturale è di non aver fatto quello che poteva fare, ossia quel Mecenatismo culturale utile a far crescere in zona i giovani che si occupano di arte e cultura senza temerli se più preparati, accreditati o bravi di lui...e non faccio nomi, per non tirare in mezzo gente che probabilmente non legge nemmeno questi blog, ma se volessi almeno 4 o 5 li potrei fare sicuramente...e, vi assicuro, lui troverebbe da ridire
chiederebbero "Carneade, chi sono costoro? perchè in valle non li conosce nessuno se non i famigliari? perchè non vengono qui, che troverebbero porte aperte?" e allora basterebbe rispondere: ma ne siete proprio sicuri????
Ma accetto di aver travisato un improbabile pregiudizio nel leggerti , per il resto sono d'accordo con te Max,e concludo con una frase di uno storico insigne , Jacob Burckhardt : " La storia tramanda molte cose degne di essere note ma è la più non scientifica delle scienze, non raggiunge conclusioni indiscutibili, ma solo rispondenti a certi intenti che si possono discutere, correggere, integrare". Ma questa è una delle opinioni a riguardo , non certo la verità. Fine.
Pur riconoscendo all'Alfredo indubbi meriti in quanto attiene alla sua azione politico/culturale, il suo limite, se vogliamo, è sempre stato il ripiegarsi su se stesso, quasi con un bisogno di autodifesa o centralità che ne hanno limitato i confini. In fondo è un problema comune dei protagonisti in valle.
Le tue fondate critiche sul modo di fare storia mi trovano d'accordo. La storia, pur non facendo parte delle cosi dette scienze esatte, deve avere caratteristiche di scietificita' per essere considerata tale. Non e' una raccolta di francobolli. Dove dissento e' nelle conclusioni e nelle responsabilita'. Sembra, seguendo il tuo ragionamento, che qualcuno occupi posti che non gli competono e il solo lasciarli liberi fa in modo che vengano presi da persone piu' capaci. Ti riporto alcune frasi del Comparoni su cui vorrei una tua riflessione. In fondo il tema non e' dissimile da quello che tu proponi. ......... "Una storia che abbraccia piu' secoli, e descrive il nascimento la durazione de' regni, di repubbliche e d'imperi puo' con la sua ampiezza e varieta' somministrare un numero grande di fatti e persone che si segnalarono; ma la storia particolare delle terre e popolazioni, in cui si vive, se non presta una si ampia materia, e' di lunga mano piu' efficace a
eccitare l'emulazione........ le storie particolari furono percio' scritte, e vennero avidamente lette, massime nell'Italia, e quasi che le storie delle citta' fussero ancora troppo generali........non mancarono ingegni che scrissero le storie de' luoghi particolari...................e' vero pero'che parecchi di questi scrittori vissero ne' tempi, nei quali era poco conosciuta la critica e la cronologia, e percio' scrivendo cose avvenute nei' secoli rimoti andarono soggetti a popolari pregiudizi ed errori talvolta madornali; ma le opere loro conservano a noi molte preziose memorie, massime de' secoli a noi piu' vicini, le quali sarebbero state sepolte nell'oblio, e distrutte dal tempo consumator d'ogni cosa.............. Le sole valli trompia e sabbia vissero prive di si' bella sorte, ne' ebbero mai alcuno che si prendesse il pensiero di scriverne la storia. Ne' certamente questo avvenne, o perche' tra i cittadini di queste non vi fossero ingegni capaci di
farlo, o perche' mancasse una degna e ampia materia......le valli furono sempre feconde di svegliati e penetranti ingegni i quali nella repubblica letteraria si meritarono un nome grande in tutte le arti ........" e cita il matematico triumplino Nicolo' Tartaglia, i filosofi e medici Glisenti di Vestone Buccio, Butturini Benadusi Geografo naturalista e continua..... e racconta poi con tristezza di non aver potuto approfondire altri parti molto importanti che riguardavano il lavoro perch privo di documentazione. Forse al Comparoni sara' mancata la professionalita' dello storico, lo ammette lui stesso, certo non era privo di motivazioni.
Ciò che scrive il Comparoni altro non è che l'accezione che io condivido di "storico locale", ossia colui che non può essere considerato uno scienziato ma un dilettante...e come diceva Schopenauer chi si occupa di qualcosa per diletto spesso raggiunge risultati ottimi proprio perchè prova felicità nel fare ciò che ha scelto....il problema sorge quando, nel XXI secolo, a questi storici locali si continua a dare peso di auctoritas, negandone gli errori madornali...Che poi le cose, se non le avesse narrate Alfredo sarebbero andate perdute...beh, non tutte....altre, invece, lo saranno perchè nessuno saprà mai o vedrà mai le sue fonti....ma questi sono altri discorsi.
Aldo, non è un problema di posti! Non tutti la pensano così. Non è un problema di visibilità. E' un problema di verità e possibilità. Non penso che ci siano posti che lasciati liberi sarebbero di certo occupati da persone migliori, dico solo che ci sono inetti in alcuni posti. Ma il problema non è nemmeno questo. E' che questi inetti sono gli unici cui viene prestato ascolto....E' un problema di politica (sic!) Ovunque, in Italia, vige l'idea che sia meglio un inetto che sta al suo posto, piuttosto che un dotato incontrollabile. Allora dico: se volete che sia così bene, non c'è problema, ma non mettete chi è dotato e non chiede posti in un angolo, coperto, chiuso, nascosto a tutti, solo perchè non chiede posti e non può essere comprato. Ascoltate ciò che dice. Lasciate che lo dica...anche se non è "dei vostri" può dire molto per voi...questo è ciò che è
portato a sistema. Ma si sa, nemo profeta in patria...e a questo forse siamo destinati
Aggiungiamo che l'Italia (ma non solo quella) è il paradiso degli inetti e hai dipinto un quadro fedele della situazione. Fino a quando il potere non rinuncerà alla mediocrità, le cose non cambieranno. Credo, però che le cose cambieranno solo attraverso uno squilibrio che porterà a una rivoluzione culturale e delle coscienze, forte a tal punto da rovesciare gli attuali pilastri del sistema. In fondo vivere o morire.
Il cuore parla anche nelle esperienze dolorose Verrà presentato questo venerdì 10 maggio alle 17:30 al Centro S. Giovanni di Dio – Fatebenefratelli, il libro di Alfredo Bonomi che, partendo da una vicenda personale, indaga a fondo il rapporto con le persone affette da Alzheimer
Oltre gli algoritmi "L'ingranaggio opprimente della burocrazia centrale e periferica" è il titolo che il professor Alfredo Bonomi ha dato a questo suo interessante quanto inedito sfogo
Quando la quotidianità non premia, bisogna osare Dal Polivalente all'Istituto di Valle e poi al futuro, con quali prospettive e progettualità? Se lo chiede e ce lo chiede il professor Alfredo Bonomi con questa disanima che lancia il cuore oltre l'ostacolo
Dove si abbracciano il paesaggio e la storia Al borgo di Livemmo sono stati destinati 20 milioni del Pnrr come unico progetto regionale sulla "rigenerazione culturale, sociale ed economica", contro lo spopolamento. Col professor Alfredo Bonomi ripercorriamone la storia
La comunità delle Case di Riposo valligiane Una popolazione sempre più vecchia e sempre più ammalata. Così anche in Valle Sabbia. Alfredo Bonomi, con una lucida disanima prima storica e poi geopolitica, traccia un futuro possibile per la gestione delle Rsa
Una grande festa quella andata in scena a Preseglie per la laurea in Economia e Gestione Aziendale conseguita questo giovedì da Stefano Vassalini, noto imprenditore agricolo locale
Anche l’aggregazione della Polizia locale della Valle Sabbia è beneficiaria di un finanziamento regionale per un nuovo mezzo ecologico e nuove strumentazioni tecnologiche
Ha appeso il casco al chiodo Ivan Bardelloni, per gran parte della sua vita volontario nei Vigili del Fuoco e da sette anni nel ruolo di Capodistaccamento a Vestone. Gli abbiamo chiesto di raccontarci della sua esperienza
Si aprono le porte alle candidature per la quinta edizione del premio: lo sguardo dell'Ecomuseo agli artisti locali e a chi ha dato lustro al territorio
Non ci sarebbe però nelle scuole valsabbine, almeno per quest'anno, una chiusura di plessi scolastici nei paesini. Potreebbero "saltare" alcune classi
Particolare caso quello successo oggi a Villanuova, intervento immediato ed efficace della Polizia locale
Una serata alternativa all'insegna del divertimento in compagnia. Questo giovedì, 28 marzo, a Barghe
Un'altra iniziativa targata “Perdersi per orientarsi 2.0”: lunedì sera dedicati alla conversazione in lingua inglese
Entro l'inizio dell'estate trovare rifugi e strutture dove pernottare lungo sentieri e vie alpinistiche sarà molto più facile grazie alla nuova iniziativa del Club Alpino Italiano con il supporto del Ministero del Turismo
L'Erborista Selvatico arriva alla Centrale per portare la sua esperienza relativa a un'agricoltura insolita e fuori dal comune
ID10901 - 29/06/2011 10:24:41 - (Aldo Vaglia) - Ciao Pino
Caro Pino, quanta inutile acqua e' passata sotto i ponti. I vecchi vivono di ricordi, i giovani di speranze. I nostri ricordi sono i Berlinguer e i Moro col loro "compromesso storico". L'aristocratico sardo, possessore di un'isola, che voleva un mondo fatto di persone con uguali opportunita' e che metteva a fondamento della politica legge e moralita' e' stato sostituito dai D'Alema e dai Rutelli che per farsi la barca sono disposti a tutti i compromessi. ( anche a quelli antistorici). L'eredita' dei democristiani raccolta da fascisti, leghisti e filibustieri ci lascia nella piu' totale desolazione.Solo opportunisti e faccendieri ne hanno ricavato vantaggi.Anche se al fondo non c'e' mai limite i giovani hanno speranze: migliorare in queste condizioni non puo' essere molto difficile.