Agostini: «finiamola col civismo»

Mariano Agostini, coordinatore della Margherita per la Valle Sabbia, prende posizione sulla “questione morale” valsabbina di cui ci siamo più volte occupati e propone nuove modalità per affrontare i problemi della Valle.
Chiusi i seggi delle Comunali a Odolo e Provaglio Valsabbia, pubblichiamo volentieri il suo contributo in attesa di eventuali repliche a argomentazioni a sostegno delle sue tesi.

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Egregio Sig. Direttore,
Nei giorni scorsi la Margherita di Valle, allargata ai Comuni di Muscoline e Prevalle, nella riunione di zona che ha ridefinito gli ambiti di territoriali, il coordinatore di e l’ufficio di coordinamento zonale, ha avuto modo di discutere, in una partecipata assemblea convocata presso la sala congressi delle Terme di Vallio, in merito ad alcune problematiche proprie del ns. contesto.
Nello specifico è stata posta in evidenza la grande instabilità politica che il territorio è chiamato a vivere in questo periodo, dove a fronte di una chiara maggioranza di voto in favore del centro-destra, corrisponde l’incapacità della sua classe dirigente di proporre una guida istituzionale corretta, autorevole capace di rappresentare con serietà i problemi e le questioni della Valle Sabbia.
Mi riferisco a quanto sta avvenendo in Comunità Montana dove la stessa maggioranza fatica a riconoscersi in chi è alla guida del Direttivo, tanto da esprimere mozioni che ne squalificano il comportamento, come recentemente hanno riferito i giornali e anche vallesabbianews.it.
Siamo di fronte a questa assoluta mancanza di chiarezza e correttezza di comportamenti che sta portando ad una grave e non secondaria involuzione istituzionale. Stiamo assistendo sempre più, infatti, all’incapacità di affrontare le tante ed importanti questioni aperte: dai pubblici servizi alle società, in particolare Secoval: che ruolo vuole avere e quale rapporto con Asm si andrà nel tempo ad evolvere; alle infrastrutture, ai temi ambientali.
Abbiamo la quotidiana manifestazione di come i problemi vengano strumentalizzati per opportunità politica e come si assista ad una progressiva occupazione di posti per
appartenenza politica invece che per effettive capacità. Da parte del centro-destra è inoltre in atto una continua campagna acquisti che con sistematicità lega finanziamenti ed interventi alla “fedeltà” delle amministrazioni locali.
Questo è uno schema che va rotto a cominciare da noi che siamo chiamati a distinguerci e distinguere la ns. azione ad oggettivo beneficio del territorio e di chi vi risiede: è indubbio ora che deve per noi considerasi conclusa la stagione del “Civismo” quale espressione del buon governo tradizionale della Valle Sabbia, se in passato questa formula ci ha permesso di costruire e coagulare una maggioranza amministrativa capace di sopperire ad una maggioranza politica ora, all’opposizione, questa formula sta diventando molto limitativa della nostra azione ed ulteriormente dannosa per la proposta che intendiamo rinnovare ed ampliare nel tempo.
Non c’è un futuro senza un collegiale gioco di squadra ed ogni squadra che si rispetti e che racchiude varie individualità, legate tra loro da ruoli sinergici, di leader schip e di complemento, ha come primo elemento distintivo proprio l’uniforme che indossa.
E’ giunto il tempo di mostrare ciò che siamo veramente, di dire a voce alta ciò che vogliamo e che sappiamo fare, dobbiamo far leva sui riscontri che ognuno di noi ha saputo ottenere nei propri contesti, proprio perché protagonista e responsabile diretto delle proprie azioni e condividerli in un progetto politico di più ampio respiro che ci può portare al tavolo del ragionamento aprendo una nuova fase programmatica con altre forze politiche presenti sul territorio.

Non aspiriamo ora a sovvertire la maggioranza in Comunità Montana anche se personalmente (come credo molti tra quelli che con me sono seduti tra i banchi dell’opposizione), ho accarezzato e coccolato più volte quest’idea; la matematica più che la politica ci impedisce di farlo; aspiriamo, unitamente agli amici DS a portare l’attuale maggioranza ad una seria e profonda autocritica e a costringerla a rivedere il suo modo di interpretare il governo delle istituzioni.
E’ chiaro che se ciò non avvenisse ci sentiremo liberi di intraprendere un’opposizione intransigente dura e senza sconti, lavorando in ogni modo fin da subito a costruire delle proposte credibili ed autorevoli per i prossimi appuntamenti elettorali, che sappiano carpire il consenso dell’associazionismo diffuso e del grosso dell’elettorato molto distratto oggi ed illuso da quanto i media a la grande editoria hanno modo di prospettare con frequenza quotidiana distorcendo i vari aspetti dalla verità che merita invece di essere sempre conosciuta ed approfondita.
Per rendere più incisivo questo percorso è necessario fin da subito che la Margherita si caratterizzi in Comunità Montana come gruppo politico, per dare il via ad un processo d’integrazione capace di portarci verso il partito democratico accompagnando il processo formativo di quest’ultimo con una serie d’appuntamenti e d’incontri a tema, sia operativi, sia comunicativi su temi d’effettiva attualità ed interesse.
E’ sulla concretezza delle proposte e sulla prospettiva di una politica tesa a risolvere i problemi della gente, e non di chi fa politica, che possiamo aspirare ad intercettare un nuovo consenso e ci auguriamo qui di scomodare anche l’elettorato leghista che ha visto in tutti questi anni fortemente disattese tutte le sue aspettative.
Il nostro modo di intendere la rappresentanza non è quello di autotutelarci o di salvaguardare questa o quella classe dirigente quanto piuttosto quello di coinvolgere il più possibile.

Mariano Agostini, coordinatore di zona DL La Margherita

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