«Come si possa vincere senza volerlo e perdere senza saperlo. O, pur sapendolo, pensare che i propri elettori siano cechi e sordi».
Non è questione di “leadership”come vogliono far credere.
Hanno il miglior segretario dai tempi di Natta, ma nulla può contro le cricche che ci sono all’interno di quell’assemblaggio di interessi particolari che chiamano Partito Democratico.
Ogni capetto ha la sua corte, i popolari ex DC, gli ex socialisti, i dalemiani, i rottamattori, i veltroniani… Tutti un contro l’altro armati, solidali solo quando le scelte riguardano la casta.
Non è essenziale sapere se si sia accettato, contribuito, o operato, a trasformare la politica in una macchina mangiasoldi e chi sia il maggior colpevole. Il “leitmotiv” che la competizione non debba essere solo tra ricchi, investe trasversalmente tutti i partiti, ma trasformare una lecita richiesta di adeguato compenso che consenta una dignitosa esistenza, in un assalto al posto che garantisca privilegi e rendite per tutta la vita a se e all’entourage che ne ha consentito la conquista, è un’altra cosa.
D’Alema non è un corrotto, non ha doppi o tripli incarichi, non continua un’attività che già gli fruttava prima, non è al governo, ma può permettersi una grande barca, una rete televisiva, una fondazione. Non che sia lui la causa di tutti i mali della sinistra, è solo l’esempio di come buone intenzioni possano trasformarsi in cattive azioni e il tatticismo senza una strategia diventare l’alibi per ogni impunità e malaffare.
Il tema caro a Berlinguer sulla moralità della politica non toccava solo l’illegalità , quel signore, comunista per ideale, aveva capito con anni di anticipo che non era solo un caso di tangenti di socialisti e di Craxi e nemmeno di magistratura. La moralità stava nel non chiedere l’austerità agli altri, mentre si gozzovigliava.
Il ministro Tremonti, con sprezzo del ridicolo, dice che siamo sul Titanic e non si salveranno nemmeno quelli in prima classe, dimentica di ricordare che loro sono l’iceberg.
Dopo anni di malgoverno di una destra impresentabile erano capitate alla così detta alternativa di centro sinistra due occasioni d’oro che, sebbene non ricercate, avevano aperto la strada ad un possibile cambio di rotta. Le amministrative con Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli erano stati il primo campanello d’allarme, confermate subito dopo dal referendum perso da Berlusconi. Il salvagente al naufrago gli è stato comunque prontamente lanciato con il voto sulle provincie che un atteggiamento ipocrita e pilatesco del Pd ha contribuito a salvare.
Come si sa in Italia tengono tutti famiglia e i 40 presidenti di province del Pd le hanno molto allargate.
Buono di fare i suoi interessi e di quelli della casta: perché il Buon Di Pietro , che sembra avere cosi presa negli ambienti dei fancullisti grillini invece di proporre referendum demagogici ed antistorici non si dedica con altrettanto fervore per proporne di sensati e che avrebbero altrettanto risultato plebiscitario ? Eliminazione delle province ad esempio. Per quello detto sopra anche da Aldo, perché sono contro solo quando non si tratta di menar fendenti alla casta, per quello sono uniti a cospirare e a rubare.
i presupposti per commentare il Vaglia che sostanzialmente condivido. Mi limiterò a parlare dello sconcio delle cosidette auto blù che ormai ha contagiato anche i più piccoli enti territoriali. Sono del parere che andrebbero assolutamente abolite tutte, ad eccezione di quella del presidente della repubblica. Dal momento che tutti i cittadini si devono recare al lavoro con i mezzi propri. Le auto aziendali sono comunque di proprietà delle aziende e dipendono dal loro bilancio, non possono essere equiparate alle auto blù. Al lavoro ci possono andare con i propri mezzi anche i papaveri pubblici senza per questo perdere in dignità, come avviene in altre parti del mondo.
La titolare dell'inchiesta sulle scalate a Bnl, Antonveneta e Rcs chiede al parlamento di esaminare le intercettazioni dei parlamentari DS e FI coinvoltiNapolitano attacca la giudiceAltro che "semplici tifosi"; spettatori disinteressati al banditesco progetto bipartisan fra destra e "sinistra" del regime neofascista che attraverso le scalate a Bnl, Antonveneta e Rcs puntavano alla spartizione del sistema bancario e editoriale italiano e al controllo del più ambito quotidiano nazionale: secondo il Gip di Milano Clementina Forleo, titolare delle inchieste su "bancopoli", Massimo D'Alema, Piero Fassino, Nicola Latorre, Romano Comincioli, Salvatore Cicu e Luigi Grillo, hanno avuto un "ruolo attivo" in tutte e tre le scalate.
Si potrebbe essere come dici, tuttavia è stato l'unico a portare in parlamento questo tipo di iniziativa. Ovviamente la casta l'ha ributtata ai pesci........cosi la finanziaria sappiamo bene chi la deve supportore , come sempre. Ma cavolo, in tempo di crisi non è meglio snellire ste cavolo di beneficenza ai politici trombati e reintegrati negli enti inutili? Una azienda privata in crisi, la prima cosa che fa taglia le cose inutili cosi come dovrebbe fare lo stato. poi..............................
Di più! Questi sei parlamentari (tre DS e tre di FI) che nelle intercettazioni telefoniche effettuate sulle utenze cellulari dell'ex presidente di Unipol Giovanni Consorte, dell'ex ad di Bpi Gianpiero Fiorani, dell'immobiliarista romano Stefano Ricucci e di Cristina Rosati, la moglie (non indagata) dell'ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio, dispensano consigli, indicano le strategie da seguire e si adoperano a livello politico e istituzionale per portare a buon fine l'intero progetto, sono, secondo il Gip, gli "inquietanti interlocutori" e "complici consapevoli" di un ben preciso "disegno criminoso". Con l'ambizione esplicita e dichiarata (parole del senatore Nicola Latorre) di "cambiare il volto del potere italiano".
nel giro di pochi mesi i loro uomini sono finiti tutti sotto inchiesta per gravissimi reati finanziari. Ricucci addirittura in galera e in bancarotta, mentre Consorte e Gnutti hanno collezionato condanne non definitive per insider trading.Altro che "niente di penalmente rilevante", "veleni", "attacco", "operazione scandalistica", "fughe di notizie" e "circuito mediatico-giudiziario" montato ad arte, come cianciano D'Alema e Fassino che, anche nella fraseologia difensiva, ("C'è una strumentalizzazione evidente e un'enfasi scandalistica oltre ogni limite, nella vicenda Unipol. È chiaro il tentativo di utilizzarla per fini politici" ha dichiarato Fassino), fanno il verso a Craxi e Berlusconi sull'esistenza di un "complotto politico-giudiziario" a loro danno.
Per quanto riguarda Rcs: "appare evidente - scrive ancora il Gip - come l'operazione in questione abbia avuto i suoi supporter in personaggi politici evidentemente interessati alla buona riuscita della stessa per finalità altrettanto evidentemente comprensibili in quanto legate alla tipologia del gruppo oggetto della scalata in questione". E comunque, tutti erano convinti di passare impuniti, visto che "gli indagati erano sicuri, come peraltro altri personaggi con essi in contatto, di non essere sottoposti a operazioni di intercettazione". Una convinzione che secondo il giudice è persistita anche dopo essere venuti a conoscenza della pendenza dei procedimenti penali a loro carico.Si tratta di esponenti politici di primo piano pronti e disponibili a "fornire i loro supporti istituzionali in totale spregio delle regole dello stato di diritto e delle regole poste a presidio della tutela dei piccoli azionisti e dei medi e piccoli risparmiatori".
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella veste di presidente del Consiglio superiore della magistratura è intervenuto a sostegno dell'iniziativa ispettiva già annunciata da Clemente Mastella sollecitando egli stesso un'esplicita richiesta di un procedimento disciplinare contro il giudice Forleo. "Desidero rinnovare - ha detto fra l'altro Napolitano con tono intimidatorio - il richiamo a non inserire in atti processuali valutazioni e riferimenti non pertinenti e chiaramente eccedenti rispetto alle finalità dei provvedimenti". Secondo il capo dello Stato il giudice di Milano utilizza in eccesso il potere che gli è assegnato dai codici, con uno "sviamento", uno "straripamento" delle prerogative che gli attribuisce la legge. Inoltre con "valutazioni eccedenti" e "riferimenti non pertinenti" indica esplicitamente e "abusivamente" una corresponsabilità nel delitto (aggiotaggio) dei parlamentari non ancora indagati.
Altro che garante imparziale dell'indipendenza del potere giudiziario! Altro che pieno sostegno alla magistratura affinché vada fino in fondo nell'accertamento dei fatti e delle responsabilità!Sulla stessa lunghezza d'onda Prodi , allora presidente del consiglio, che in una telefonata a D'Alema e Fassino ha espresso loro piena solidarietà.Di fronte a tutto ciò appare a dir poco ambiguo l'atteggiamento dei sei parlamentari chiamati in causa dalla Forleo che, da un lato, ripetono ai quattro venti di "non avere nulla da nascondere", ma, dall'altro lato spalleggiati dalle più alte cariche dello Stato e del governo, sparano a zero contro la procura di Milano che ha osato indagare sui loro sporchi affari.Se non hanno veramente niente da nascondere, perché mai dovrebbero temere un avviso di garanzia? Perché non si sono fatti loro stessi promotori di una sollecitazione alle Camere affinché autorizzino l'uso di tutte le
Per questo motivo, il 21 luglio 2007 la Forleo ha inviato due ordinanze giudiziarie (una è dedicata alla vicenda Antonveneta ; l'altra è relativa alla scalata della Bnl e della società editrice Rcs e coinvolge il vertice Ds) alla Giunta per le autorizzazioni a procedere di Camera e Senato, presieduta dal deputato dell'Udc Carlo Giovanardi, chiedendo al parlamento di poter utilizzare le intercettazioni come prova di reato. In caso contrario, in base alla legge Boato, varata all'unanimità dal parlamento nell'estate del 2003, il giudice è obbligato a distruggere le bobine e le trascrizioni che in questo procedimento costituiscono l'unica prova di reato che ha in mano col conseguente proscioglimento di tutti gli imputati.Non a caso, nell'ordinanza giudiziaria relativa alla fallita scalata a Bnl, la Forleo sottolinea che: "sarà proprio il placet del Parlamento a rendere possibile la procedibilità penale. Lo sai Aldo come é
Sai Aldo come é andata a finire ? Le bobine distrutte e D'alema impunito presidente di Copasir mentre il pasticcione Fassino a fare il sindaco di Torino, ruoli tutto sommato ridimensionati rispetto alle ambizioni tutte personali dei due soggetti, ma quello che brucia di più è che per una Bocassini che é plauso, per voi mistificatori della realtà , c'è una Forleo abbandonata in quel di Cremona , trasferita d'urgenza dal CSM politicizzato di una sinistra che usa le istituzioni per combattere una guerra persa in partenza.
Mistificatore di realtà quando inganni e ti inganni con le parole " D'Alema non é un corrotto", se non eri informato dei fatti , adesso lo sei.
Caro Dru, in tutta la storia che hai raccontato si vede di tutto. Si vede un intreccio indecoroso tra finanza e politica, con l'incapacita' di ognuna di fare il proprio mestiere e per questo doversi sostenere come fanno gli ubriachi, si vedono anche reati quali l'aggiottaggio, ma non possono riguardare chi ascolta, non si vede corruzione. Si sono riscontrati altri reati quali la raccolta e l'uso delle intercettazioni fatte dal giornale del fratello di Berlusconi. Quando si intercettano gli altri anche illegalmente tutto va bene. Murdoch con le stesse accuse fa una fine ben diversa dei due fratelli Bassotti, ma lui e' in Inghilterra e non nel paese delle banane.
27 giugno 2007 La Forleo resiste alle epurazioni volute da D'Alema:Ce l´ha fatta! Il Csm le ha dato ragione, e non ne ha disposto il trasferimento.Si parla del gip Clementina Forleo. Il magistrato che aveva chiesto al “Palazzo” di poter usare le intercettazioni – afferenti il caso Unipol – che vedevano coinvolto Massimo D´Alema (come Piero Fassino).Per tutta risposta: Baffino ne chiese la testa. E il Csm dispose un procedimento disciplinare a suo carico.Oggi, però, il Csm l´ha assolta: perché la sua condotta non costituiva illecito disciplinare.Bene fece, dunque, a chiedere al Parlamento di utilizzare le intercettazioni telefoniche° riguardanti Massimo D´Alema.Bene fece, inoltre, a definire le parole pronunciate in quelle intercettazioni dall´esponente del Pd: come prova di “un disegno criminoso di ampia portata“.
2008
di Oliviero Beha(Giornalista)da BehaBlog del 5 dicembre 2007Affido alla rete quello che la rete della informazione stampata e audiovisiva evidentemente non vuole sapere.Se no, dopo che oggi alcuni giornali riportano le parole del Gip Clementina Forleo, appena “scaricata” dal C.S.M. per una sfilza di incompatibilità, la quale interrogata in Procura a Brescia mi cita con nome e (quasi) cognome come destinatario insieme ad Elio Veltri delle confidenze su lei medesima dell’ex giudice ed ex senatore Pci, Ferdinando Imposimato, forse qualcuno mi avrebbe chiesto o permesso di scriverne.Oppure almeno avrebbero provato a sentire la mia minima “campana”.Che suona così.Più volte, prima e dopo l’estate, Imposimato mi ha detto esplicitamente di pesanti influenze sul CSM da parte dei coinvolti dei Ds, il solito trio (adesso del Partito Democratico), e perfino del Quirinale, affinché la Forleo venisse delegittimata.
Con la delegittimazione della Forleo, sempre secondo Imposimato evidentemente uomo dotato di perfette capacità divinatorie secondo quel che sta accadendo, ne sarebbe uscita “depotenziata” o addirittura “nebulizzata” l’ ipotesi di reato sulle scalate bancarie concernente sia non parlamentari che appunto parlamentari, i tre Orazi e i tre Curiazi di destra e sinistra.E mai Imposimato me ne ha parlato come fossero sue supposizioni, ma sempre come informazioni ricevute.Questo per quel che mi riguarda, tanto che di ciò in forma chiarissima ho anche scritto una nota per le agenzie di stampa in nome della Lista Civica Nazionale.Per il resto, rilevo con preoccupazione e dolore che mentre la Forleo è fuori gioco l’inchiesta su quel maleodorante intreccio intercettato è ferma (o “sotto controllo”) per tutti i parlamentari, e sfido l’opinione pubblica nella sua stragrande maggioranza a farsi un’idea diversa da
....quella che ci vogliono comunicare. E cioè: la Forleo sarà pure per bene, ma è una psicolabile e una pasticciona.Questo dunque tinge di inverosimiglianza tutta la faccenda dalemiana e consortiana.E così sembra quasi logico che di come siano e che cosa combinino invece quelli che ci governano e trafficano in banche in odore di reati neppure troppo trascurabili nessuno parli.Il caso D’Alema è diventato insomma il caso Forleo, come volevasi dimostrare e come si tenta di fare con successo per il caso De Magistris in luogo di un’inchiesta da far tremare il Palazzo.Tutto ciò ha un nome: golpe bianco, ovvero furto di democrazia.Se poi qualcuno in questo Paese dovesse svegliarsi, preparatevi e prepariamoci al peggio. Ma se lo saranno, ce lo saremo andati a cercare.
Le date non le ho messe per caso, ma per dare una consecutio temporum ai fatti, evidente che Oliviero non è al corrente del futuro e quindi scrive nel momento della baraonda , quando la Forleo viene abbandonata dai colleghi. Ma perchè questo magistrato definito "bravissimo magistrato" per la sua storia e il prestigio conseguito nel tempo, tutto d'un tratto diviene " cattivissimo magistrato" agli occhi di una parte politica ? Perchè lo stesso magistrato, che un attimo prima sembrava cavalcare le logiche politiche di quella parte politica che lo definiva un buon magistrato, osa attaccare proprio il vertice di quella parte politica, osa indagare lì dove nessun magistrato dovrebbe accendere i suoi riflettori. Perchè un anno dopo la baraonda mediatica dell'intervista di Forleo a Annozero, porgramma condotto da Santoro, il CSM , che prima la giudica "cattivo magistrato" poi ritira le accuse ?Perchè sono accuse inventate per proteggere
...quella parte politica, perchè il tempo a spento i riflettori su questa indagine e cambiato gli attori, magari più clementi della Clementina. Per avere un quadro più ampio degli sviluppi politici degli ultimi anni bisogna rifarsi alla storia, ma non a quella recente, ma a quella dei poteri in Italia fin dalle sue origini e preistoria. Le istituzioni non sono che il riflesso di questi equilibri che da un millennio disegnano di tinte più o meno fosche questa nostra patria. E' il gioco delle tre carte dove un tempo era la chiesa ad appoggiare gli stati più deboli per insurrezioni popolari ai danni di quelli più forti, si da conservare il proprio potere, oggi è la Magistratura o la Politica, chi legge la realtà in altro modo o è un ingenuo, nei migliore dei casi o è un fideista.
...un inciso, il Cesare ha ispirato "il Principe" di Machiavelli e disvelato la vera natura dell'uomo politico saggio, che, oltre a raggiungerlo, il potere, ha il compito di mantenerlo.Vi ricorda qualcuno in particolare ? leggera a tal proposito il capitolo diciotto de "Il Principe".
....che non è colpa di Berlusconi se ha a che fare con una pletora di incompetenti e sciocchi , semmai è colpa degli sciocchi di esserlo. Non è ancora nato chi può fare le scarpe a Berlusconi, di certo non è Bersani , come non lo è stato a suo tempo D'Alema. Su Di Pietro le cose stanno diversamente, lui è davvero un uomo nuovo , molto temibile, unico suo grande neo è che, pur avendo credito, non ha la tecnologia di supporto per veicolarlo, ha già conseguito troppo per i mezzi che ha, magistratura inclusa.
Mi spiace non sono d'accordo con voi sull'abolizione delle province, ho l'impressione che, oltre a essere poco informati, siate vittima del tam tam mediatico di questi anni, che sta facendo sbarellare molti. Cominciamo a puntare il dito su: 1) il numero dei parlamentari che va drasticamente diminuito, compresa la sequela di privilegi; 2) ridimensionamento del finanziamento ai partiti, limitandolo alla effettiva esistenza degli stessi e alla loro autentica consistenza; 3) fusione dei comuni sotto i 5.000 abitanti, con deroghe possibili solo per aree montane omogenee, ma ponendo comunque un limite minimo di abitanti; 4) unione dei comuni sotto i 50.000 abitanti, unificando i servizi principali e gestendo gli stessi anche attraverso società ad hoc; 5) completa informatizzazione dei servizi, rendendoli disponibili in rete; 6) snellimento delle procedure autorizzative, introducendo regole inerenti autodichiarazioni individuali
e tempi di risposta delle amministrazioni comprendenti il silenzio assenso (i controlli devono essere sempre svolti dagli enti incaricati). Sulle province si può operare introducendo le città metropolitane e fissando un tetto minimo di abitanti per la loro conservazione. Per il resto restano un organo istituzionale indispensabile per i piani di area vasta, per la gestione della viabilità e dei trasporti e la programmazione di nuovi interventi, per la gestione del patrimonio edilizio delle scuole medie superiori, per la programmazione di interventi inerenti il patrimonio forestale, faunistico e soprattutto turistico oltre che ambientale. Non vi sarà alcun risparmio spostando queste competenze a livello regionale o comunale, a meno che non pensiate che il risparmio si faccia eliminando le giunte e i consigli provinciali. Almeno quelle possono garantire una rappresentanza territoriale che verrebbe a mancare e demanderemmo tutte le decisioni, nessuna esclusa,
Concordo su tutto quanto hai scritto, ma un chiarimento: a cosa servono le attuali province e regioni una volta attuato il tuo progetto?
al parlamento regionale con tutto ciò che ne consegue. Contenti voi!
Scusa non avevo letto la seconda parte , ma la domanda ancora valida, con comuni al di sopra dei 15000 abitanti non serve la provincia per programmare il territorio.
Non so se hai letto il mio commento relativo all'ID11381, in esso ne elenco i motivi, aggiungo che esiste la necessità di un ente intermedio che bilanci gli interessi delle varie aree territoriali, non per niente parlo di piani di area vasta che sono "indispensabili" per una programmazione oculata del territorio al di là degli egoismi locali. Ricordiamoci che il singolo comune tende a rimarcare la propria territorialità e la cosa non si risolve comunque anche in ambiti maggiori (lo stesso piano di sviluppo della Valle Sabbia è stato integrato e, ovviamente, subordinato al piano provinciale di coordinamento che coniuga le diverse esigenze). Ricordo a tutti che le province spesso sono state l'unico vero baluardo agli appetiti della speculazione orientati all'abuso e al consumo del territorio, spesso in contrasto proprio con gli orientamenti regionali e le intemperanze di alcuni comuni.
Aldo il problema è che per trattare con gli enti superiori è necessario avere un "peso" sufficiente a bilanciare interessi contrapposti. Come potremmo ottenere il proseguimento e il completamento della strada di fondovalle, se non avessimo con noi la Provincia attraverso la sua programmazione, sostegno e decisione politica nel puntare prioritariamente su questo intervento. Pensi che ce la farebbe la forza di 60.000 valsabbini, magari in contrapposizione agli altri 10.000.000 di lombardi? Rifletti! Questo è solo un esempio.
Mi hai chiesto cosa penso, non cosa si potrebbe fare. Penso che prima ancora delle province andrebbero presi a calci in culo i governatori. Noi eravamo piu' veneti che lombardi. Cosa c'entriamo noi coi "bauscia milanesi"?. Questo e' pero' un progetto troppo ambizioso accontentiamoci per ora di quello che passa il convento che dopo il 2014 vedremo forse la fusione delle due pertiche.
Non riesco a scendere e discutere di province si, province no, quali province e in che dosi. Le province erano, nel mio discorso , un pretesto per trattare il tema dei temi in politica e cioè le istituzioni , il confronto fra le istituzioni e i presupposti storici di questo confronto. Le province sono per Berlusconi come la Ruby e la Noemi per i magistrati, balle costruite ad hoc per impegnare la gente su quisquilie si da distrarli dai veri temi. I magistrati lanciano in pasto ai giornali la Noemi e la Ruby come distrazione di massa e Berlusconi risponde con la spazzatura di napoli e le province, demagogia allo stato puro. Se vorrete , ricominciamo con quanto stavo delineando, altrimenti vi lascio ai vostri problemi casalinghi sulle province.
Mi piacerebbe risponderti motivando meglio le mie argomentazioni, ma in questo momento non ne ho il tempo ne la voglia. Se ho accennato a quello che penso sulle province è perché si tratta di un tema che mi sta a cuore, non sarà una cosa "alta", me è sicuramente vicina alla percezione della gente. Poi vorrei ricordarti che, come disse Ermete Trismegisto, "così è in alto, così è in basso". Le differenze le vogliamo vedere noi.
Alla fine l'importante è che inizi ai muoversi qualcosa, fosse anche solo la fusione di alcuni comuni. Resto dell'idea che l'azione del legislatore resti comunque necessaria. Poi sulla questione se siamo più lombardi o veneti, conoscendo come sono e come operano i veneti, dico che siamo bresciani con la nostra diversità storica. In fondo gli italiani non sono forse un insieme di popoli diversi che vivono sullo stesso pezzo di terra?
Prendi come battuta il mio commento ID 11396, sono come te convinto che il problema delle province e delle riforma degli enti locali sia una questione importante. L'articolo pubblicato oggi sulla mancata aggregazione dei comuni puo'considerarsi un seguito di questo. Non puo' in ogni caso essere un problema di finanziarie. Ciao e buon lavoro.
Bre-Me 29 gennaio Siamo nati in questo mondo senza il nostro consenso e lasciamo questo mondo senza volerlo
L'arte dell'arrangiarsi! Gli italiani sono dei gran creativi, a volte si ritrovano famosi senza volerlo.
Sarrismo Il suo Napoli viaggia a ritmi alti. Sembra che quest’anno abbia finalmente imparato a vincere pur senza giocare bene. Quest’ultima è cosa di fondamentale importanza per vincere scudetti e coppe…
La resilienza Come reggere agli urti della vita senza spezzarsi? Piacerebbe a molti saperlo. La psicopedagogista Mariella Bomabardieri ci offre questo contributo assai ineressante.
Senza patente. E finisce nei guai Un trentenne di Agnosine è stato sorpreso in sella ad un ciclomotore di dubbia provenienza, senza patente, senza assicurazione, senza bollo e con targa rubata. Il fatto che fosse recidivo gli è costato la denuncia penale
La famiglia di Aldo Vaglia ringrazia tutte le persone che hanno voluto testimoniare il loro affetto e vicinanza con i loro interventi e commenti su Vallesabbianews
(2)Da alcuni anni Aldo Vaglia curava una sua seguitissima rubrica con la quale si era ritagliato uno spazio di opinionista. Ma il gusto per il confronto serrato delle diverse idee erano nel suo Dna
(9)Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”
(11)Può definirsi storico e il preludio di altri trattati sulle emissioni di gas serra quanto è accaduto a Pechino in questi giorni tra Obama e Xi Jinping
(3)Tre casi esemplari quelli che in nome della difesa dell’ambiente e del territorio hanno visto trionfare l’immobilismo e condannare la ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili..
(55)Vanta titoli che non possiede, spaccia Master per Dottorati, è laureata in filosofia e non in fisica; è il duro attacco del giornale americano “New Yorker” alla passionaria indiana della lotta agli OGM. Dipinta come una ciarlatana non scientifica
(10)Su serie questioni di risparmi e di produzione di energie alternative, che non dovrebbero vedere fronti contrapposti, si innescano polemiche strumentali sull’uso disinvolto di due parole: biologico ed ecologico
(10)Entrambi i termini dovrebbero avere connotazioni negative, tanto da essere il più delle volte assimilati, ma Claudio Magris sul “Corriere della Sera” salva gli egoisti e condanna gli egocentrici
(20)Fare bene le cose senza pretendere l’ottimo e la perfezione è la morale di questo aforisma di Voltaire. Perché e’ impossibile vivere nel migliore dei mondi, si può solo “coltivare il nostro giardino”
(9)«… Il 22 Giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista…il risultato non contava, la questione di principio era battere quegli altri per dimostrare una volta per tutte chi fosse il più forte…»
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ID11248 - 16/07/2011 17:02:55 - (GGA) - Gia sacrosante verità
Taglaire le provincie........ ci aveva provato il Buon Di Pietro e cosa è successo?che la maggioranza ha votato contro e il buon PD con quel Bravo segretario come dici tu dopo Natta si è astenuto. Ma guarda un pò........ e la finanziaria chi colpisce?