Gli imbevuti di odio

 

La giornata di domenica scorsa è stata una giornata di memoria per le comunità straniere residente in Italia ed in particolar modo a Desenzano perché ha coinciso col quarantesimo giorno dalla morte del giovane marocchino, Imad el Khaloui, brutalmente assassinato dal suo ex datore di lavoro soltanto per il fatto che si era permesso di rivendicare un suo diritto.

 

È stato evidentemente un affronto da lavare con il sangue.

Coloro che hanno avuto modo di conoscere Imad lo definivano come un ragazzo pieno di vitalità, cortese, gentile e disponibile.

Il suo assassino gli ha negato la paga con prepotenza e lo ha strappato all'affetto dei suoi cari uccidendolo con inaudita ferocia e spietata cattiveria, e uccidendo il povero ragazzo, l'assassino ha eliminato l'unica fonte di mantenimento per un intera famiglia composta da quattro perenti di cui due minorenni che vivono in Marocco.

 

“Per poco più di mille euro, il padrone di un ristorante ha ucciso un ragazzo di 19 anni. Noi pensiamo che purtroppo questo omicidio non sia solamente l'azione di un folle pazzo, un criminale, ma sia purtroppo il frutto avvelenato, il prodotto di un clima razzista che si vive in Italia.”

Queste sono state le parole di Umberto Gobbi, membro dell'associazione "Diritti per tutti", che è a tutti i sensi un riferimento importante per gli immigrati che vivono a Brescia.

Alla marcia, organizzata alla memoria di Imad e di tutti coloro che hanno subito torti o maltrattamenti, alla memoria di coloro che hanno perso la serenità o addirittura la vita, hanno partecipato diverse realtà di società civile provenienti da Brescia, Desenzano, Villanuova sul Clisi, Gavardo, Calcinato e Lonato agendo con i principi della nonviolenza.

 

Dal paese di origine del povero Imad, è arrivata Mina Bouchkioua, attivista marocchina del movimento 20 Febbraio nonché membro dell'esecutivo nazionale del Partito Socialista Unificato marocchino (PSU) e attivista dell'Associazione marocchina per i dritti umani per dire no alla violenza contro gli immigrati, no al razzismo e si alla libertà, la solidarietà e la dignità dei lavoratori.

 

Questa marcia è stata un grido forte per denunciare il clima politico marcio e xenofobo creato volutamente da un Governo orbo guidato da una minoranza cieca quale è la Lega Nord, e come se non bastassero Bossi e figliolo, Gentilini, Calderoli, Borghezio e loro simili, che hanno messo in atto una caccia all'immigrato, per distogliere l’attenzione della popolazione dai veri problemi sociali rappresentati dalla crisi, dalla mancanza di lavoro, dalla precarietà e dalla stangata economica e dal malgoverno, eccoci alle prese anche con due ex immigrati, imbevuti di odio verso la loro stessa gente al pari di Anders Breivik (vedi strage di Oslo), quali la Marocchina nonché parlamentare Italiana, Souad Sbai e l'Egiziano nonché parlamentare europeo Magdi Cristiano Allam, alle prese con una vasta e spietata campagna di istigazione all'odio contro gli immigrati di fede musulmana alimentata ulteriormente dai media di massa del regime.

 

È stata significativa la presenza massiccia delle forze dell'ordine in divisa e con mezzi antisommossa posizionati dappertutto tra piazza Malvezzi, luogo di partenza del corteo, e il ristorante Gattopardo sul lungo lago Battisti, dove Imad aveva fatto gli ultimi passi scappando dalla furia del suo assassino.

Cinque colpi di cui tre alla schiena, che dicono tante cose su come un comune datore di lavoro arrogante disprezza la vita di un semplice lavoratore immigrato. Eppure siamo in un Italia che si dice tollerante, a più di due secoli dalla rivoluzione industriale.

 

Ali Stati.

 

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ID12005 - razzismo a senso unico (axste) ID12013 - (Giacomo) ID12019 - mmmmmmmmmmmmmm............ (Denis66) ID12034 - stavolta state proprio esagerando (ric) ID12290 - Caro Ali... (Dru)

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