Forse č la volta buona: dopo numerosi rinvii sembra che il ministero delle Infrastrutture si sia deciso a finanziare il completamento dell'opera fra Vobarno e lo svincolo di Sabbio Chiese...
Buone nuove romane per la Variante alla 237 del Caffaro, l’arteria valsabbina che dopo innominabili rinvii avrebbe dovuto essere consegnata agli utenti della strada nel 1996, e che invece giace ancora incompiuta nel tratto che va dal ponte rimasto costruito a metà fra Carpeneda di Vobarno e lo svincolo di Sabbio Chiese.
Anche se con almeno 10 anni di ritardo, infatti, il Ministero delle Infrastrutture ha assicurato che dopo la pausa estiva il Consiglio di Amministrazione dell’Anas validerà il progetto definitivo e la relativa copertura finanziaria.
Una novità , questa, che consentirà l’avvio delle procedure d’appalto ed i conseguenti lavori che a questo punto si prevede possano essere conclusi entro il 2.008.
La “svolta” è stata resa nota al termine di una riunione che, come avevamo anticipato nei giorni scorsi, ha avuto luogo presso il Ministero delle Infrastrutture dove davanti al on. Luigi Meduri si è riunita una delegazione bresciana composta dagli onorevoli Emilio del Bono, Franco Tolotti, Maurizio Zipponi, Adriano Paroli e Stefano Saglia, dall’assessore provinciale Mauro Parolini con Ermano Pasini presidente della Comunità montana di Valle Sabbia, poi c’erano il consigliere provinciale Gianantonio Girelli, il sindaco di Vobarno Carlo Panzera, Paolo Barbiani ed Ernesto Cadenelli in rappresentanza del Comitato Strada.
Dopo aver ricordato che le opere principali del lotto fra Vobarno e Sabbio Chiese della strada di fondovalle sono state in gran parte realizzate, la delegazione bresciana ha sottolineato l’assoluta necessità queste venissero completate al più presto, la spesa preista per farlo è quella di circa 29 milioni di euro.
“Il sottosegretario ha confermato che il lotto in questione è una delle due priorità stabilite per l’intero territorio lombardo dal Compartimento Anas di Milano (l’altro è un ponte sull’Adda in provincia di Bergamo, ndr) – hanno fatto sapere i delegati bresciani all’uscita dal Ministero -. La cosa che ci fa ben sperare sull’effettiva disponibilità ministeriale è stata la promessa di rivederci a Brescia all’inizio del prossimo ottobre, per verificare che l’iter procedurale prosegua secondo quanto previsto”.
Si profila insomma una fine certa per i problemi viari della Valle Sabbia, anche se solo fino a Ponte Re di Barghe e non ancora per le ventole di Pompegnino di Vobarno.
“A permetterlo è stato un lavoro di quadra” concordano amministratori, visto che sul finire della scorsa legislatura è stato aperto al traffico il lotto fra Sabbio e Barghe e se tutto va bene in meno di due anni sarà concluso anche questo.
L’attenzione di tutti si può ora spostare a cercar di trovare soluzioni ai problemi viari fra Barghe e Storo.
Variante in forse Un vertice trentino oggi deciderà la sorte della Vestone Idro. Nei giorni scorsi, infatti, la provincia Autonoma ha presentato un documento programmatico che prevede numerosi rinvii nell’esecuzione delle opere viarie.
450 giorni all’alba Dopo quasi 20 anni di cantieri aperti il calvario del tratto di strada della Valsabbia, la Statale 237 del Caffaro, tra Vobarno e Sabbio Chiese sembra destinato a finire, con il completamento del primo lotto previsto entro la fine del prossimo anno.
Una lettera al Ministero delle Infrastrutture C’č una nuova puntata dell’interminabile vicenda della superstrada della Valsabbia: č rappresentata dalla lettera che il sindaco di Vobarno, e Gianantonio Girelli, valsabbina, hanno inviato al sottosegretario del ministero delle Infrastrutture.
Variante, il Comitato ringrazia Il Comitato Strada Vobarno e Valle Sabbia dice la sua, dopo aver verificato che finalmente, dallo scorso primo dicembre, sono ripresi i lavori di completamento della strada di fondo valle nel tratto che va da Pompegnino a Sabbio Chiese.
Bilico si ribalta a Sabbio Nel percorrere lo svincolo che porta a Sabbio Chiese, per chi abbandona la Variante alla 237 del Caffaro arrivando da Vobarno, un autoarticolato si è “sdraiati “sul guard-rail. Disperse decine di litri di gasolio
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