11 Giugno 2007, 00.00
O
Liberalizzazioni

Ok, ma con criterio

di red.

Le associazioni dei consumatori non sono contro le liberalizzazioni ma ritengono che debbano essere stabilite regole precise affinché le liberalizzazioni stesse siano “fatte bene” ovverosia diano vita a mercati efficienti e competitivi.

LIBERALIZZAZIONE DEL SISTEMA ENERGETICO ITALIANO - MISURE DI TUTELA INDISPENSABILI ED URGENTI

Di seguito il punto di vista delle Associazioni dei Consumatori in merito alle liberalizzazioni, espresso al Governo e al Parlamento.

I consumatori non sono contro le liberalizzazioni ma ritengono che debbano essere stabilite regole precise affinché le liberalizzazioni stesse siano “fatte bene” ovverosia diano vita a mercati efficienti e competitivi, attivando la concorrenza, per dare benefici ai cittadini consumatori.
Le proposte che seguono sono state formulate dalle associazioni dei consumatori con l'obiettivo di evitare gravi inconvenienti e pregiudizi nello sviluppo corretto ed adeguato dei processi di apertura dei mercati.

Entrando nel merito delle due aree del mercato energetico:

A) Il mercato dell’elettricità presenta criticità, che se non affrontate, rischierebbero di diventare ancora più gravi nel caso di una apertura al 1 luglio prossimo senza l’attuazione concreta di tutti quegli strumenti di tutela che la stessa direttiva europea prevede a salvaguardia innanzitutto del buon funzionamento del mercato e contestualmente a garanzia degli utenti “più vulnerabili”.
E’ vero che il mercato dell’elettricità ha compiuto passi significativi in sette anni, ma non assomiglia ancora ad un normale settore economico in cui le imprese sono in competizione ed i consumatori hanno l’opportunità e la capacita’ (tutte le informazioni confrontabili) di scegliere liberamente ed in modo avveduto il proprio fornitore del servizio elettrico.
Il potere dominante degli ex-monopolisti tarda a sradicarsi, ed anzi, una definitiva apertura del mercato nel segmento ”domestici” senza le dovute salvaguardie, potrebbe consentire a tali operatori di mantenere questi clienti finali senza esercitare una effettiva concorrenza ripristinando le condizioni di regime monopolistico.
In questo contesto, considerando che, visti i tempi, appare ormai impossibile che il Parlamento adotti un provvedimento organico, occorre un intervento urgente ed a “carattere transitorio” che garantisca alcuni aspetti essenziali:
  • Evitare che i clienti finali siano in “automatico” mantenuti nel tempo nel perimetro degli “operatori” collegati ai “distributori” di competenza, al fine di non cristallizzare il mercato e di mantenerne la contendibilitĂ .
  • Garantire il permanere, a valle della completa apertura del mercato elettrico del 1 luglio delle esistenti “protezioni sociali”;
  • Mantenere un Prezzo Unico Nazionale per tutti i clienti finali, evitando squilibri tra le diverse aree geografiche del Paese;
  • Salvaguardare e rafforzare i poteri dell’Aeeg anche al fine della definizione di una “Tariffa nazionale obbligatoria di riferimento” a tutela dei clienti che non intendono accedere al mercato libero;
  • Mantenere e rafforzare, per il raggiungimento degli obiettivi sopra indicati, il ruolo di Acquirente Unico (attuale approvvigionatore di tutti i clienti del mercato elettrico ancora vincolati: famiglie e piccole attivitĂ  d’impresa)
Peraltro il Ministro Bersani, e ciò merita apprezzamento specie da parte dei piccoli utenti, coinvolti in questa fase di apertura totale del mercato elettrico, ha manifestato l’urgenza di avere indicazioni minime - visto il lento procedere del Suo Ddl691 - per affrontare il delicato passaggio del 1 luglio prossimo, e quindi strumenti giusti per” non lasciare incustodito il passaggio”.

B) Nel mercato del gas, in teoria completamente liberalizzato, i consumatori domestici e le piccole imprese che non scelgono di avvalersi delle offerte del mercato libero ovvero che non dispongono di offerte da parte di fornitori alternativi, sono attualmente tutelati dalle “Tariffe di riferimento” definite trimestralmente dall’AEEG,:
Dal 1° luglio 2007, con l’applicazione della Direttiva Europea Gas che attua in tutta Europa la piena liberalizzazione del mercato, in assenza di una norma puntuale al riguardo, la attuale possibilità per l’AEEG di stabilire “Tariffe di riferimento” per i clienti domestici e per le piccole imprese, potrebbe venire meno (così come sollecitano, non a caso, le Società di Distribuzione del gas)
  • Le prospettive che si hanno di fronte a partire dalla seconda metĂ  dell’anno in corso non risultano essere rassicuranti, anche per i seguenti motivi:
  • l’offerta di gas sarĂ  insufficiente ancora per diversi anni per la carenza di infrastrutture ( la realizzazione dei primi rigassificatori richiederĂ  tempi ancora lunghi);
  • l’ENI, attraverso le sue SocietĂ , detiene la proprietĂ  e la gestione delle reti di trasporto e degli stoccaggi. In proposito la Commissione Europea, a partire dal10 gennaio scorso, ha espresso un severo monito all’Italia, Francia e Germania, sottolineando come la piena separazione proprietaria è il modo piĂą efficace per assicurare piĂą competizione, un’adeguata scelta da parte dei consumatori e per incoraggiare gli investimenti;
  • l’ENI Gas&Power, inoltre, con i contratti di importazione di lungo periodo, detiene il monopolio dell’offerta italiana del gas metano, e oltre il 50% della vendita del gas ai clienti domestici.
In questa situazione di monopolio quasi assoluto, dopo il 1° luglio 2007 le famiglie italiane e le piccole imprese saranno in balia del potere di ENI Gas&Power e delle Aziende Municipalizzate, libere di praticare le tariffe-prezzi che vorranno .
I consumatori pertanto ritengono indispensabile che l’Aeeg possa continuare a definire per il gas Tariffe di riferimento e, considerando che l’onere rappresentato dall’acquisto di gas per soggetti “vulnerabili” è persino superiore a quello dovuto all’elettricità, è necessario introdurre anche per il gas “protezioni sociali” analoghe a quelle presenti nel settore elettrico.

Infine occorre considerare come non rinviabile la separazione proprietaria di Snam Rete Gas e di Stogit dall’ENI disegnando assetti proprietari che, insieme al mercato finanziario istituzionale ed ad una eventuale quota di Eni, coinvolgano tutte le Aziende di Distribuzione ed altri Operatori istituzionali.

C) In relazione alle garanzie necessarie per i consumatori sotto il profilo della correttezza commerciale per ambedue i mercati (elettricità e gas) sono necessari interventi così sintetizzabili:
  • Consolidare, in linea con le indicazioni emanate dall’Aeeg, regole relative alla comparabilitĂ  tra le offerte in mercato libero e la “Tariffa di riferimento” al fine di rilevare correttamente i vantaggi del mercato libero in relazione al regime di “riferimento”.
  • Prevedere l’obbligo che i fornitori garantiscano unilateralmente (recesso asimmetrico a favore dei consumatori) la stabilitĂ  delle condizioni offerte nei nuovi contratti per una durata minima di due anni, per evitare che i messaggi pubblicizzati siano illusori e rapidamente disattesi.
  • Istituzione di un Albo di fornitori qualificati presso l’Aeeg e da questa controllato, per evitare il diffondersi sul mercato di operatori di scarsa serietĂ .
  • Introduzione di maggiori sistemi di controllo da parte dell’Aeeg sui comportamenti commerciali (comprese la confrontabiltĂ  e la trasparenza delle condizioni di offerta) e la possibilitĂ  effettiva di erogazione rapida e certa di adeguate ed onerose sanzioni contro pratiche scorrette.
E’ necessario separare il servizio di gestione dei dati di Misura da quello di Distribuzione per garantire la correttezza dei dati di consumo e le altre informazioni relative al servizio; sono altresì necessarie procedure di verifica e controllo delle varie fasi del processo.
In specie appare indispensabile per il gas, sotto il controllo dell’Aeeg, ampliare il campione, adeguatamente rappresentativo, della misura del potere calorico del metano, fattore determinante per la definizione del prezzo al m3.
In relazione alla misura volumetrica del gas si osserva che il parco attuale dei contatori presso i clienti finali è obsoleto e, quindi, il suo livello di precisione è spesso inadeguato; appare pertanto necessario rinnovare la piattaforma di misura regolandone la gestione con norme che ne garantiscano l’affidabilità e l’imparzialità.


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