03 Novembre 2011, 07.17
Anfo Valsabbia
Opere

Tante le promesse...

di Ubaldo Vallini

Ma la Rocca d'Anfo resta chiusa. E tutto lascia pensare che molto difficilmente potrŕ diventare un "polo attrattivo per tutta la provincia" come veniva auspicato.

 
Se i destini dello sviluppo in chiave turistica della Valle Sabbia sono legati alla riqualificazione della Rocca d’Anfo, come amministratori e politici vanno ripetendo da almeno una decina d’anni, certo per la valle solcata dal fiume Chiese le cose non si stanno mettendo bene.
Al momento, infatti, sull’area di 500 mila metri quadrati occupati dall’antica fortezza sulle pendici del monte Celso, vige un’ordinanza comunale di divieto d’ingresso.
Dallo scorso mese di luglio è diventato troppo pericoloso, sembra, avventurarsi là dentro.
 
Questo nonostante nel corso dell’estate siano stati effettuati lavori per la messa in sicurezza dei versanti costati 150 mila euro: “I tecnici ci hanno detto che ce ne vogliono ancora 200 mila per evitare che i massi possano rotolare sulla strada e poi altri 400 mila per poter riaprire i sentieri interni” conferma il sindaco Gianpietro Mabellini, che proprio non ci sa dire dove sarà possibile reperire tali fondi.
 
Tempi di vacche magre, inevitabili i ridimensionamenti rispetto alle aspettative?
L’impressione, tuttavia, è che la fortezza napoleonica che tutta l’Europa ci invidia abbia perso i suoi “santi in paradiso” già da un po’ di tempo.
Fatto sta che di promesse ne sono state fatte tante, poche quelle rispettate.
 
Che fine ha fatto ad esempio il progetto per la sistemazione della Batteria Statuto e della vedetta a lago per ricavarne un Centro visitatori?
Valeva un milione e 800 mila euro e a luglio del 2009 aspettava solo la firma dell’allora ministro Bondi. L’area è stata ripulita, poi tutto è finito lì.
E i milioni di euro attesi per il fatto che la Rocca era stata inserita fra le priorità regionali delle opere da realizzare in occasione dell’Expo 2015? Si sa almeno per cosa verranno utilizzati? Di progetti sembra non ci sia traccia.
 
Tante le parole, insomma, pochi i fatti, che ad ogni modo ci sono stati e sono tutti qui: la riapertura della strada che porta alla parte alta della Rocca, la sistemazione dei tetti di un paio di caserme a partire dalla Zanardelli che si trova all’ingresso dell’area, alcuni lavori di consolidamento ed il grande parcheggio lungo la Provinciale.
Per il resto un gran lavoro di pulizia fatto dai volontari.
 
Davvero poco se l’intenzione era quella di trasformare la Rocca in un “polo attrattivo per l’intera provincia”.
Anche perché non si capisce bene se i singoli interventi sono stati inseriti in un progetto complessivo oppure no, visto che una visione generale avrebbe dovuto essere delineata da un “Comitato scientifico per la Rocca d’Anfo” di cui si è sentito solo parlare: che sia rimasto senza fondi già sul nascere?
 
E che ne è stato dei contatti con una delegazione di storici francesi giunti apposta in Italia per ammirare l’opera iniziata dal loro illustre connazionale?
Chi aveva affermato che dovevano essere la chiave di volta per attrarre persino fondi esteri?
Era stata anche assegnata una borsa di studio finanziata da una banca locale, cosa ha prodotto?
Una cosa è certa: la Rocca, da centinaia d’anni, attende.  


Commenti:
ID14141 - 03/11/2011 11:04:20 - (max weber) - strategie sbagliate

Mi permetto solo di entrare un poco in merito alla questione. Penso che il vero problema sia quello della strategia. Ci sono errori marchiani. Se un sito è culturale e di interesse architettonico lo si deve promuovere come tale, non come "bella passeggiata panoramica", "possibile hotel" o altro...Manca una capacità progettuale generale che non sia legata al "io lì ci farei..." degli amministratori locali. Prima si crea l'interesse, poi si vede la risposta e solo alla fine si organizzano i servizi...i servizi devono essere l'indotto del bene, non il centro del progetto....e forse anche i nostri "esperti" di storia valligiani dovrebbero rendersene conto.

ID14142 - 03/11/2011 11:17:45 - (Baldo degli ubaldi) - smemorati

Vi ricordo che se non era per i volontari la rocca sarebbe un bel rudere. Come al solito appena c'è da prendere i meriti tutti pronti , ma quando c'è da fare veramente nessuno che agisce

ID14149 - 03/11/2011 17:48:58 - (max weber) - o mio dio!!!!

scusa non capisco. Se ce l'hai con me penso sbagli mira. Nessun merito da prendere...I volontari ben vengano, ma al loro posto ed al momento giusto, ben guidati e con una prospettiva che sia più del "facciamo almeno qualcosa". Se no si alimentano inutili speranze, si sognano cose impossibili e ci si scontra con la realtà: con un problema in più....si pontifica e ci si sente vittime! Io dico solo una cosa: i volontari dovevano accendere i riflettori sul bene, farlo conoscere e promuovere ma non illudersi di poterlo rendere visitabile. Sulla rocca ci vuole un progetto serio, che abbia un senso, non l'idea che sia un gioiello che possa splendere di luce propria...cosi non serve a nulla e a nessuno. Si faccia un bel tavolo di lavoro, serio, senza pretese insensate!

ID14150 - 03/11/2011 19:07:48 - (maurizio) - Nel frattempo

Baldo degli ubaldi sei stato bravo a valutare 5 anni di duro lavoro e 12.000 ore dedicate alla Rocca grazie a nome del gruppo sentieri. In merito alle affermazioni di max weber che sono condivisibili in merito alle strategie sbagliate, intendo precisare che la prospettiva... "facciamo almeno qualcosa"...Non può essere l'orizzonte per il quale i volontari spendono giornate e fatica e soldi. Dobbiamo sapere che il loro posto ed il momento giusto è qui e adesso, per una manutenzione continua sui 500.000 mq. senza la quale si ritorna entro poco tempo all'abbandono di prima. In merito alle pretese insensate quella più insensata mi sembra quella che il gioiello possa splendere di luce propria cosi com'è. Tranquilli Noi non abbiamo l'ambizione di poter realizzare un progetto compiuto e completo non siamo un impresa. Ma siamo convinti che senza manutenzione e senza il flusso di gente o la presenza costante dei turisti si ritorni al PASSATO.

ID14152 - 03/11/2011 21:21:33 - (Giacomino) - Che si sia trattato

solo di un'illusione? Perché tra gli illusi da sempre ci sono anch'io e questa disillusione mi brucia parecchio.

ID14153 - 04/11/2011 08:22:23 - (max weber) - forse non mi sono spiegato del tutto

Caro Maurizio: io penso che i volontari siano stati anche troppo bravi e dediti a darsi da fare. Quello che è mancato è un coordinamento con una visione a lungo termine ed ampio raggio che avesse in testa un progetto credibile. Ma siamo sicuri che si possa progettare un albergo, un centro turisti, un museo, un non so che cacchio senza capire che prima di tutto si tratta di far splendere il monumento della luce del monumento??? Manutenzione e visitatori sono fondamentali, ma prima bisognerebbe capire che cosa si intende fare del monumento. E non solo dire "recuperarlo e renderlo visitabile"...e dentro cosa ci mettiamo??? Non può diventare davvero una rocca nel circuito dei castelli?? no, perchè se no gli altri si offendono....e allora...boh?!Chiudiamola e basta! non interessa a nessuno....

ID14157 - 04/11/2011 11:18:17 - (nicola braga) - niksnow

Sinceramente mi sembra l'ennesima occasione persa per la valorizzazione di un patrimonio storico. E' risaputo che la Vallesabbia non è mai stata oggetto di "attenzioni progettuali" di carattere turistico e forse mai lo sarà vista la sensibilità in tal senso dimostrata dai precedenti ed attuali amministratori locali.Eppure il territorio Valsabbino ne avrebbe di potenzialità da sfruttare, Rocca d'Anfo in primis..... E' semplicemente un peccato

ID14158 - 04/11/2011 13:12:59 - (maurizio) - IN ATTESA CHE.....

MAX non immagini quanto io condivida le tue affermazioni sopprattutto quella di non mettere il carro davanti ai buoi. Però non condivido l'ultima frase spero interessi a qualcuno. Stiamo parlando di un complesso storico che secondo il parere di esperti internazionali che l'hanno visitato può ben figurare nel patrimonio dell'UNESCO...Non dobbiamo dimenticare che nonostante la mancanza del progetto finale d'uso si sia continuato ad investire vedi parcheggio vedi tetto vedi sicurezza.Il resto verrà.... Cosa vogliono i volontari ...NULLA DI NULLA offrono di occuparsi della manutenzione del verde ed in cambio poter accompagnare i visitatori cosa necessaria per mantenere sia gli attrezzi che continuare nella valorizzazione diffondendo la conoscenza della Rocca. NEL FRATTEMPO CHE...MANTENIAMOLA AGIBILE A COSTO ZERO PER LE CASSE PUBBLICHE .Noi sappiamo cosa c'è voluto per portarla visibile a tutti e NON vogliamo dover rifare il lavoro già fatto fino

ID14159 - 04/11/2011 13:42:43 - (Giacomino) - Ero con i volontari alpini

della sezione di como nei giorni degli interventi di pulizia di quelle maravigliose scalinate che collegano i vari livelli della rocca, poi tanti altri volonterosi di altre organizzazioni che sono state di un comportamento encomiabile. ora c'è il rischio reale che tutto finisca nell'oblio di una nuova incuria. Per questo la cosa non smette di bruciarmi.

ID14160 - 04/11/2011 14:26:37 - (max weber) - voi avete ragione, ma ascoltate anche il mio grido

Io vivo di cultura. E' il mio lavoro. Ma in Valsabbia non lo posso fare e me ne sono andato, l'ho già detto altrove. Mi piange il cuore a vedere come si sta lavorando sulla rocca d'Anfo. E non ce l'ho con i volontari, encomiabili e gratuiti (se no che volontari sarebbero?!) dico solo che ci vorrebbe anche il coraggio di investire sulla rocca in quanto rocca. L'UNESCO è un passo che viene dopo: il mondo riconosce che una cosa è patrimonio se chi la vive la vive come tale. Oggi non è così. Ma per fare in modo che sia così bisognerebbe investire in cultura, ma in cultura non in "cultura locale"....bisognerebbe andare oltre la teoria dei professoroni che raccontano la valle senza mai avere visto cosa c'è fuori....senno sono schiaffoni e bruschi risvegli come questo poi

ID14161 - 04/11/2011 16:32:55 - (maurizio) - E' PROPRIO VERO

Max condivido la tua road map... se la Rocca d'Anfo non è un patrimonio per noi non lo sarà per nessuno, ma noi abbiamo una speranza infinita consapevoli che tocca ad altri agire secondo una visione a lungo termine ed ampio raggio ma non ci possiamo mettere in panchina e aspettare che la Rocca sprofondi sommersa dalla vegetazione.Lavoriamo fiduciosi.

ID14202 - 07/11/2011 13:30:04 - (Dru) - Rocca d'Anfo

Cosa muove là , sopra, tra quei bastioni ? sembra un'aquila, ma che dici , un nibbio , ma dai, non vedi che è solo una poiana ?Ah , quanta speme sorregge le nostre vite , che di tanto bello sono attratte ,perchè del brutto si commuovono ? Sapore di Cina , che tutto distrugge , pel nuovo addivenire . Testardi i principi , caduche le cose della vita.

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