17 Novembre 2011, 10.00
Genitori

Strade insolite

di Sandra Vincenzi

A volte l'insolito bussa alla porta. Lo fa in modo prepotente quando in famiglia arriva un bambino speciale. Promessa di grandi battaglie per piccole conquiste.

 
“Mi inchino ogni volta al mistero di un bambino che nasce.
Mi inchino tre volte quando il mistero si presenta più fitto,
quando il mondo, il cosmo,
diventano troppo grandi
ed il peso troppo pesante...
 
Comincia così il biglietto che accompagna l'arrivo di una bimba speciale: i genitori mi mostrano questo biglietto e mi parlano della loro esperienza col “diverso”. In questo caso diversa è la loro figlia, come diversi nascono tanti bambini, per svariati motivi: handicappato, diversamente abile, diverso, speciale, in difficoltà..... sono tanti modi di nominare la persona di cui stiamo parlando.
E dare un nome è un affare importante, perché connota anche il modo in cui ci si orienta verso la realtà nominata. Ecco che allora decido di parlare di bambini speciali, perché in questo modo posso raccontare di percorsi insoliti, di strade invisibili agli occhi che apparentemente riguardano solo alcune persone. In realtà, sia che le incontriamo, sia che ci passiamo da queste strade insolite, ci possono cambiare la vita.

“... Anche se pensiamo di seguire la mappa giusta, Dio d'improvviso decide di sollevare la strada, mettendo altrove e la strada e noi!”. Disorientamento, shock, smarrimento, solo per dirne alcuni, sono i vissuti di chi, prima che incontrare una persona “diversa”, si ritrova a vivere una vita diversamente da quanto l'aveva pensata: un figlio normale, un percorso di crescita normale, quello che fanno un po' tutti... e invece l'insolito bussa alle porte.
E' questo cio' che succede a quei genitori che scoprono di avere dei figli speciali. (Le parole sono di Clarissa Pinkola Estés, una psicoanalista che con la sua capacità straordinaria di raccontare storie riesce a scuotere l'immaginazione e sono  tratte da un racconto molto bello: Il giardiniere dell'anima ed. Frassinelli).
 
L'insolito bussa alle porte perché da subito quei genitori dovranno battere strade nuove insieme ai propri figli: specialisti, ASL, richieste di invalidità, INPS, ospedali... ed è solo l'inizio.
Nella ricerca della strada “spostata” i genitori poi riescono finalmente a trovare una loro strada: uno specialista di fiducia, altri genitori che stanno vivendo la stessa esperienza, una buona scuola, un compromesso famiglia-lavoro che permetta sia di lavorare che di seguire il proprio figlio in esercizi di riabilitazione, di logopedia, psicomotricità.
Tante cose cambiano per questi genitori, per queste famiglie, per i fratelli e le sorelle, per i nonni. E lentamente si delinea una strada insolita, per lo più invisibile agli occhi del resto del mondo.
 
Perché ho deciso di parlarne?
Perché da queste strade insolite ci vengono dei messaggi importanti che possono aiutarci a vivere meglio e a guardare la realtà negli occhi.
E qual è la realtà che spicca nell'incontro con qualcuno che è speciale?
Una cosa di cui ci accorgiamo subito sono i limiti: un bambino parla e un altro no, uno cammina e l'altro è fermo sul suo passeggino, uno ti guarda e l'altro ha sempre lo sguardo rivolto altrove.
 
Nei limiti degli altri ci ricordiamo di quanto sono formidabili alcuni strumenti che abbiamo: parlare, camminare, guardarsi negli occhi, capire. Il pensare alle creature in termini diseguali dovrebbe aiutarci a far tesoro delle risorse che ognuno di noi ha e ad utilizzarle bene.
Un'altra cosa che spicca è il modo in cui gli altri affrontano i loro limiti: ci sono bambini sulla carrozzina che sciano, adulti con le protesi che corrono come il vento.
Trovare soluzione nuove per parlare, per comunicare, non arrendersi al limite ci dice che l'handicap è prima di tutto nella nostra testa.
 
Quante persone normali hanno modi di pensare che per loro sono un vero e proprio handicap, che non li fa smuovere, né orientare verso alcun cambiamento.
Invece i bambini speciali e i loro genitori sono continuamente al lavoro per il cambiamento, per  guadagnare uno spiraglio di luce in più, un minimo miglioramento acquista un valore grande, le piccole conquiste sono la vittoria di grandi battaglie.
Nell'evoluzione del bambino speciale, anche se a piccoli passi e con tempi e modi insoliti, i genitori incontrano la meraviglia dell'essere uomo: parlare, camminare, essere autonomo.
Stiamo parlando di possibilità incredibili, la cui potenza governa, insieme ad altro, l'evoluzione del  mondo.
 
Abbiamo dimenticato questo? 
Allora guardiamo negli occhi il “diverso”  e impariamo che il successo non è fatto da grandi cose, ma prima di tutto è un atteggiamento verso la vita e il mondo; impariamo che esiste un maggiore e un minore ugualmente grandi, un normale e uno speciale ugualmente straordinari, un fortunato ed uno sfortunato ugualmente in balìa della vita che cambia e ci sorprende, che sposta le strade e noi.
 
In questo modo diventiamo consapevoli di un altra cosa importante: tutto il nostro mondo sta in queste contraddizioni, in queste dualità ed ognuno nella propria vita esplora quelle che più gli appartengono ma.... l'incontro con gli altri è quello che ci può aiutare a superare queste dualità integrandole in un cammino, affinché la dualità un giorno possa superare sé stessa.
Ecco allora che all'orizzonte appare un'altra realtà: l'oltre, che possiamo anche definire l'invisibile agli occhi.
 
Un papà un giorno mi parlava di sua figlia e diceva questo: “Mia figlia per me è come il jazz: io non lo capisco il jazz perché musicalmente è oltre la solita musica e per me mia figlia è questo oltre”.
Un altro papà in un suo libro parla della figlia affetta da sindrome di Down in questo modo: “Studiavo già da anni, quando nacque mia figlia. E tutto quello che avevo appreso fino ad allora divenne in quel momento pregnante, nuovo; col tempo più chiaro. Mia figlia è la mia Genesi, io parlo, lei mi spiega senza parlare!” (Haim Baharier La Genesi spiegata da mia figlia ed. Garzanti).
 
Ci sono realtà che spiegano senza parlare e che rendono presente l'oltre: la diversità è una via maestra in questo.
Le donne lo sanno, ma anche certi papà di cui parleremo la prossima volta.
 
Dott.ssa Sandra Vincenzi
PSICOLOGA PEDAGOGISTA
e-mail vincenzisandra@gmail.com
 
 


Commenti:
ID14588 - 17/11/2011 13:38:57 - (sonia.c) - inno alla vita : madre teresa di calcutta

la vita è un oportunità...coglila..la vita è una sfida ..affrontala...la vita è un avventura rischiala..la vita è una lotta.. accettala!l' andicap è una sfida! che val la pena sempre di affrontare....

ID14591 - 17/11/2011 13:59:31 - (sonia.c) - da : vestita di nuvole

prefazione di Mino Damato:il modo più sicuro per non affrontare le tempeste..è rimanere in porto! ma qualcuno di voi ricorda una sola scoperta che sia avvenuta senza sfidare o attraversare il mareoceano?

ID14593 - 17/11/2011 14:05:33 - (sonia.c) - adesso faccio la polemica...

si! gli handicappati sono testimoni straordinari di umanità...resta il fatto , che sarebbe " auspicabile" prevenire il più possibile certe sofferenze...

ID14594 - 17/11/2011 14:14:13 - (sonia.c) - il fatto .it:acqua ,allarme arsenico provincia Viterbo...

voi direte: che c'entra?? c'etra c'entra....

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