14 Novembre 2011, 08.37
Valsabbia
Lunedì 33

Gavardo, diagnostica d'eccellenza

di Stefano Chiodini

Il Servizio di Diagnostica Vascolare del «La Memoria» ha ottenuto un significativo riconoscimento a livello nazionale.

 
Buone notizie per tutti coloro che soffrono di varici degli arti inferiori e di malattie della circolazione: il Servizio di Diagnostica Vascolare della Divisione di Chirurgia dell’Ospedale di Gavardo è stato scelto come Centro di Riferimento Regionale dal Consiglio Direttivo della Società Italiana di Diagnostica Vascolare – Gruppo Italiano di Ultrasonografia Vascolare (SIDV-GIUV), uno dei principali organismi che nel nostro Paese si occupa di promuovere la formazione dei medici che si dedicano allo studio, alla diagnosi ed alla terapia delle malattie delle vene e delle arterie.
 
La decisione della SIDV-GIUV giunge come un meritato riconoscimento per il Dr. Salvatore LaganĂ  che da anni ha la responsabilitĂ  della diagnostica non-invasiva (Eco-Doppler) e della chirurgia vascolare presso la Divisione di Chirurgia del nostro Ospedale.
Collaborano con il Dr. Laganà nell’attività diagnostica e chirurgica altri tre specialisti: il Dr. Marco Cerretelli, la Dr.ssa Monica Busti e la Dr.ssa Chiara Zugni.
 
Tutti i membri del gruppo partecipano attivamente alle attivitĂ  formative della SocietĂ  e scambiano costantemente informazioni ed esperienze con gli altri centri di riferimento, in particolare con il centro di Angiologia di Cremona, diretto dal Dr. Del Frate, che a sua volta si avvale della preziosa collaborazione del Prof. Claude Franceschi che potremmo considerare il padre-fondatore della diagnostica vascolare non-invasiva.
 
Meritano un cenno i recenti sviluppi introdotti nel nostro Ospedale in tema di chirurgia delle varici degli arti inferiori: da oltre un anno il vecchio “stripping” della vena safena (asportazione mediante una sonda che letteralmente la “strappa” per tutto o parte del suo decorso dalla caviglia all’inguine) è stato pressoché abbandonato e sostituito con una chirurgia conservativa: la vena rimane al suo posto e con una tecnica ambulatoriale in anestesia locale e delle piccole incisioni si esegue una semplice legatura dei punti “di fuga”, ovvero degli affluenti venosi patologici responsabili del “rigonfiamento” delle varici.
 
CHIVA (Correction Haemodinamique Insuffisance Veineuse Ambulatoire) è l’acronimo con cui il Prof. Franceschi ha designato questa tecnica innovativa.
Si tratta in effetti di un capovolgimento dell’approccio classico: anziché togliere le varici che sono l’espressione della malattia, se ne rimuove la causa, vale a dire i flussi patologici che le alimentano. Il successo di questa tecnica dipende interamente da un accurato studio emodinamico dei flussi venosi mediante sonda Eco-Doppler, detto “mappatura”, che ha lo scopo di identificare con precisione i punti ove praticare le incisioni cutanee.
 
A parte la minor invasività il vantaggio di questa tecnica è che il paziente mantiene il suo “patrimonio” venoso che rimane disponibile quando servisse per interventi di rivascolarizzazione del cuore (by-pass aorto-coronarico) o degli arti inferiori (by-pass femoro-popliteo).
Siamo grati alla SIDV-GIUV per l’onore che ci ha conferito inserendoci tra i suoi Centri di riferimento e al Dr. Laganà e collaboratori per l’impegno che dedicano giornalmente ai pazienti che soffrono di malattie vascolari.
 
Dr. Stefano Chiodini
 


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