Asco Vestone, cambiamenti disastrosi

A.S.D. Lanzini Illuminazione Brescia - Asco Vestone 3 - 2

Guance Rosse così in campo: Perotti; Cosenza detto cuba – Bonomini – Pace – Piccinelli; Ghidini detto biù: Bonera - Ebenestelli N.; Fiori; Corsini il capitano - Cappa detto brucio; Entrerà: Ricci detto gonzo; All. Morghen.

Dopo il 6 a 0 casalingo contro il Real Calvagese, che di Real aveva solo un’evidente pochezza, partita che tra l’altro non abbiamo potuto raccontare perché altrove per fatti nostri, i Tromboni si trovano sorprendentemente in solitaria in cima alla classifica con 12 punti. Inseguono, ad una lunghezza, Alfan Ghedi e Sporting Montichiari. Saranno queste, le tre signore che si contenderanno la vittoria del campionato? A quanto pare, si! Certo è che dopo 5 partite i numeri di Guance Rosse regalano un sorriso: 15 gol fatti (miglior attacco) e 3 subiti (seconda miglior difesa); mettiamoci anche che nelle 4 partite di coppa non si è mai preso gol e facciamo Tombola. Stasera, Tromboni nostri, c’era da continuare così, ma questa delicata trasferta in casa dell’ultima in classifica si rivelerà un bel pasticcio collettivo che vi rovinerà la reputazione di prima della classe.
A cominciare la saga degli orrori è mister Morghen, che rivoluziona inspiegabilmente il centrocampo, delicata centralina elettronica di ogni squadra. Ecco come: mette Corsini, fin qui egregia mezz’ala, a fare la seconda punta; mette Bonera, fin qui impeccabile difensore centrale, a fare la mezz’ ala; mette Ebenestelli N., ala pura o seconda punta, a fare legna a metà campo. Viene fuori una mediana senza capo né coda, in cui Ghidini, abbandonato a se stesso, non può che venire ripetutamente torellato.
Fatto sta che i padroni di casa fraseggiano alla grande lì in mezzo senza che i Tromboni ci capiscano granchè; e in seguito a bella triangolazione al limite dell’area fanno partire un imparabile schiaffo all’incrocio dei pali. Perotti può solo accompagnare con lo sguardo la palla che si infila nel sette e, casomai, tirare giù un paio di madonne. Guance Rosse, vecchia mia, era inevitabile capitolare dopo tanta sofferenza in mediana.
A turno, capitan Corsini, Fiori e Cappa si mangiano il pareggio soli davanti al portiere; il primo per bravura dell’estremo locale che vola a togliere la castagna dall’angolino basso, il secondo per propria sufficienza, il terzo per eccessiva angolatura del diagonale.
Il raddoppio dei locali è roba da tragicommedia popolare, e qui le decisioni del mister non c’entrano.
Lancio lungo e prevedibile come la fame che Pace, stasera più ectoplasma che terrestre, liscia alla grandissima; l’attaccante di casa mette così un pallonetto che Perotti, scarseggiando nel fondamentale del colpo di reni, riesce a malapena a schiaffeggiare sulla traversa; la palla torna in campo e ciondola pericolosamente sulla linea di porta ma l’accorrente Bonomini, invece di battere di prima oltre il fiume, indugia in un paio di inutili ragionamenti e permette all’attaccante locale di battere a rete di rapina e di rovinargli una prestazione perfetta. Vecchio mio, è la regola di chi gioca dietro: puoi anche esibirti in una prestazione da 10 e lode come hai fatto stasera, ma basta una cappella perché si parli male di te.
Il 2 a 0 tiene fino all’intervallo.
La ripresa vede Guance Rosse all’arrembaggio, aiutata anche da una migliore disposizione in campo; mister Morghen evidentemente ha capito di avere schierato un 11 pasticciato e aggiusta qualcosa.
L’immediato 2 a 1 è merito del solito Fiori, che si inventa un’ostinata ma sacrosanta percussione e mette in mezzo un rasoterra delizioso per i puntuali piedi di Cappa che non si fa pregare di insaccare.
Il pareggio vede le parti invertite; Cappa, degradato a vice capitano a quanto pare per propria scelta, protegge una palla al limite dell’area e la scarica per l’accorrente Fiori, che salta un difensore come niente e piazza sul secondo palo imparabilmente. Ragazzo che vieni da Mura, la classe ce l’hai; si tratta solo di metterla più spesso al servizio della squadra, poi siamo a posto. Succede anche che l’arbitro mortifica l’eccellente reazione di Guance Rosse invalidando un paio di gol per fuorigioco. Accettiamo la decisione ma non condividiamo, anche se la storia non tiene conto delle opinioni di un vecchio giornalista bevitore di bourbon on the rocks come il sottoscritto.
Sul più bello, quando cioè i Tromboni assaporavano l’odore dolcissimo della rimonta perfetta, anche perché il terzo gol era abbondantemente nell’aria, i locali vanno ad incornare in solitaria una palla in mezzo all’area; la traiettoria è perfetta e la sfera si va ad insaccare nell’angolino basso senza che il buon Perotti possa accennare nemmeno uno straccio di tuffo. Cosenza, onesto terzino che fa dell’impegno eterno il proprio stile di vita, alzerà la mano assumendosi tutta la colpa. Alla faccia presuntuosa di chi sbaglia spesso senza mai ammetterlo!
Seguono commoventi minuti di arrembaggio, ma ormai quel pareggio che andate cercando, amici nostri della Valsabbia, non verrà mai.
La sconfitta probabilmente vorrà dire secondo o terzo posto in classifica, ma non ne faremmo un dramma; gli eventuali punti di distacco dalla prima sarebbero al massimo due, per cui non perdiamo la testa. Dopotutto si è perso non per superiorità dell’avversario ma per propria mano. In futuro basterà regolare i livelli di attenzione, a cominciare dal prossimo turno casalingo contro la penultima in classifica.
Salutiamo.
Armando Dell’Oca

www.ascovestoneopen11.it

Le pagelle dei giocatori di questa e delle altre partite giocate si possono trovare sul sito.

In foto mister Morghen

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