22 Novembre 2011, 07.36
Vobarno Barghe Vallio Terme Villanuova s/C Serle Roè Volciano Valsabbia Muscoline
ComunitĂ 

All'ombra del Piano di Zona

di Ubaldo Vallini

Di soldi da dedicare al “sociale” ce ne sono sempre di meno. In Valle Sabbia la faccenda si complica ulteriormente, perché č difficile capire anche quelle poche risorse come verranno impiegate.

 
Questa almeno è l’opinione degli Amministratori dei Comuni di Roè Volciano, Vobarno, Villanuova sul Clisi, Serle, Vallio Terme, Barghe e Muscoline che puntano il dito contro la gestione che del servizio viene fatta a livello comunitario.
Un grido d’allarme, da parte di amministratori che nell’assemblea comunitari siedono fra le file della minoranza, che si leva quando la pianificazione triennale degli interventi in materia di servizi sociali è agli sgoccioli.
 
Il nuovo Piano di Zona dovrebbe entrare in funzione a partire dal prossimo mese di gennaio, ma ancora non c’è nulla di utile, nemmeno sulla carta, perché possano esserne delineati i contorni.
“Negli ultimi due anni tutto si è fermato. La Comunità montana a febbraio del 2010 ha comunicato che i lavori dei tavoli tecnici venivano momentaneamente rinviati a data da definirsi e non se n’è saputo più nulla – lamentano gli Amministratori firmatatri di una sorta di lettera aperta alla popolazione valsabbina -. Con due righe è stata cancellata la partecipazione, chiuso il laboratorio del lavoro di rete ed elusa la condivisione di nuovi progetti”.
 
Tutto bloccato insomma, proprio mentre secondo gli Amministratori andavano intensificati gli interventi per la tutela dei minori, per il sostegno delle famiglie e degli anziani, per le politiche giovanili e per creare opportunità di lavoro. Perchè di questo si tratta.
E con la mancata progettazione sarebbe venuta meno anche ogni forma di verifica del lavoro svolto, monitoraggio necessario perché i servizi resi alla popolazione possano rispondere meglio ai bisogni reali ed essere sempre più efficienti.
 
“In questi mesi fuori controllo è successo di tutto, anche che lo stesso servizio venisse a costare più in un Comune che in un altro. Cosa questa inconcepibile, visto che l’idea che stava alla base della gestione comunitaria dei Servizi sociali erano proprio la sussidiarietà (costi uguali per tutti a Gavardo come nelle Pertiche) e l’economia di scala”.
 
"Per sapere qualche cosa di come vengono gestiti i servizi, per monitorarli o programmarli, siamo costretti ad interpellare direttamente le Cooperative che se ne occupano" affermano gli amministratori, che stanno meditando di riprendere in proprio la funzione a suo tempo delegata alla ComunitĂ  montana.
 
A lungo l'assessore di riferimento per i Servizi sociali valligiani è stato lo stesso presidente Ermano Pasini. Da qualche settimana la delega è stata affidata a Giovanni Maria Marchi, sindaco di Bione.
Ma non è l'unico cambiamento, fra i tanti che hanno "scombussolato" metodo e continuità nella gestione di questo fondamentale servizio.
 
I movimenti di persone hanno infatti interessato l'Ufficio di Piano in seno alla Comunità montana, quell'organismo che avrebbe dovuto gestire i tavoli tecnici, non più convocati, e poi dare indicazioni pratiche a Vallesabbia Solidale (società pubblica) che avrebbe dovuto essere il "braccio operativo" dell'intero sistema: "Sono stati comunicati i nominativi dei componenti, ma non è stato ancora chiarito il loro ruolo organizzativo e partecipativo" lamentavano gli amministratori ancora giugno.
 
Senza un Ufficio di Piano operativo, di fatto, da qualche mese Vallesabbia Solidale sembra invece aver assunto anche i compiti di gestione programmatica dei Servizi Sociali, Alberto Fedeli in quello di direttore ed il camuno Emanuele Turelli da poco nominato presidente.
Un cambiamento che sarebbe stato gestito dal "consulente dell'Ufficio di Piano" Massimo Cavagnini.
 



Commenti:
ID14712 - 22/11/2011 16:05:29 - (Granma) -

tranquilli che invece per cementificare i soldi si trovano sempre.

ID14722 - 22/11/2011 18:39:49 - (Elena Bugatti) - Il signor Cavagnini

forse era troppo preso dal piano per la riqualificazione della Casa di Riposo di Gavardo, documento assai misterioso a quanto mi risulta.

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