A organico ridotto, in casa della Libertas Bagnolo Mella, gli uomini di mister Morghen sfoderano autorità da capolista e inaspettato ma benvenuto bel gioco.
Libertas Bagnolo Mella - Asco Vestone 1 - 2
Guance Rosse così in campo:
Perotti. Zambelli C. detto howazzo, Bonera, Ghidinelli detto ciuz, Piccinelli. Ghidini detto biù La Sala, Fiori Corsini il capitano Zanetti detto Bill, Bianchi detto panì
Entreranno: Ricci detto gonzo, Gottardi, Zambelli detto il nibbio
All. Morghen
Il calcio è anche questo. Magari fa un freddo cane, magari parti per una trasferta lontana, magari delicata, magari decimato dalle assenze, magari dopo aver passato una settimana ad allenarti male perché il campo ghiacciato non ti permette nemmeno di stare in piedi. E va a finire che vinci anche bene, magari con tre uomini fuori ruolo.
È andata proprio così, ladies and gentlemen. Guance Rosse, sebbene sto giro i bookmakers la dessero per spacciata, ha ribadito che in cima alla classifica c’è sempre lei. Il primo a crederci è mister Morghen, che con 13 uomini e mezzo a disposizione allestisce un ottimo 11; il resto lo faranno i Tromboni in campo, esibendo autorità da capolista e inaspettato ma benvenuto bel gioco.
Cronaca di come è andata
L’inizio è subito scoppiettante. Perotti, già nel riscaldamento fiaccato dal solito polpaccio che fa i capricci, è chiamato ad intervenire almeno tre volte; evidentemente i Tromboni devono ancora capire dove sono e lasciano che i locali si esibiscano in fastidiosi tiri da poco fuori l’area. Sull’altra sponda del fiume sembra chiaro che la difesa padrona di casa sia, se non un groviera, una robiola; gli avanti valsabbini, i signori Bianchi e Zanetti, hanno infatti a disposizione discreti ettari dentro i quali muoversi liberamente come elefanti da savana. E così sarà .
A un certo punto il giovane La Sala, stasera ottima mezzala, prende fuoco come uno zolfanello strisciato contro il muro e ruba palla a centrocampo; immediata verticalizzazione per Zanetti, inaspettatamente uno dei migliori a fine gara, che evita l’off side e con un esemplare tocco sotto infila il portierone locale in uscita bassa (d’accordo, più largo che alto, ma sempre di portierone si tratta); poi esulta alla maniera di Thierry Henry, o almeno ci prova, ma gli viene fuori una specie di ballo del cappone: visto da fuori, ricorda un gallinaccio che tenta il decollo. Ma va bene uguale; l’importanza dell’1 a 0 rimane intatta, nonostante l’esultanza balorda.
Applausi a scena aperta per capitan Corsini, che su calcio di punizione mette la palla all’incrocio dei pali ma, quando il gol sembrava già in essere, il portierone butta su un braccio come per caso e smanaccia in angolo. Applausi a scena aperta anche per lui.
La reazione dei locali è annebbiata come la landa che abitano, anzi, lasciano che i Tromboni continuino ad essere discretamente pericolosi; si veda a tal proposito un’incursione di La Sala, lanciato a rete da una perfetta sventagliata di Piccinelli R. (una su cento la indovina!), che invece di puntare la porta sceglie di tirare, altissimo, dal limite dell’area; poteva essere il raddoppio, invece niente da fare. Poi Ghidini, al solito indispensabile come il bourbon in balera, arpiona una palla al limite della propria area e mette su un contropiede mica male, arrivando addirittura a tu per tu col portierone locale ma, causa stanchezza da coast to coast, gli ciabatterà addosso; poteva essere il raddoppio, e che raddoppio!, invece niente da fare anche qui. E allora si vada pure a bere un tè caldo, con la consapevolezza di essere più forti ma con il rammarico di non aver chiuso la partita; e se non chiudi la partita magari la riaprono loro.
Il secondo tempo va via abbastanza liscio per Guance Rosse; i locali spingono ma non troppo e i Tromboni dietro sono quadrati il giusto. Addirittura succede che su calcio d’angolo a favore Bonera, anche stasera fondamentale perno difensivo, lascia le retrovie e va a cercare gloria in area nemica; marcato da nessuno e per di più in zona area piccola, la palla gli arriva sui piedi, puntuali ma legnosi; l’impatto al volo è infelice per non dire tragico: altissimo sopra la traversa; poteva essere il raddoppio, invece buonanotte. Riprova, Bonera… sarai più fortunato la prossima volta; la vita, si sa, è un boero.
E allora vogliamo proprio farli pareggiare!
Punizione laterale a favore dei padroni di casa; la palla, spedita in area, incontra la scatola cranica di uno che a quanto pare nessuno ha deciso di marcare e si infila tra il palo e lo sguardo impotente dell’acciaccato Perotti, che da qualche minuto stava addirittura zoppicando. Il pareggio anziché il raddoppio; così va il calcio! Ghidinelli, nato mediano ma stasera adattato, e anche bene, a difensore centrale, si prende la responsabilità dell’amnesia difensiva. Che signore! Si, però la prossima volta magari marcare.
Palla al centro, due fraseggi, quattro scarpate, sei rimpalli… e il destino finisce subito sui piedi di Bianchi, perfettamente innescato da un compagno che non ricordiamo chi fosse; poco importa: fatto sta che mentre i locali alzano la mano per segnalare il fuorigioco secondo loro, Bianchi se ne fotte e tira a botta sicura infilando imparabilmente l’estremo. Raddoppio, finalmente. Meglio tardi che mai. L’esultanza è trattenuta; siccome non si tratta di gol dell’ex, dobbiamo pensare che ci sia polemica con la tribuna stampa? Fa niente. Il 2 a 1, come la neve, copre qualsiasi eventuale attrito.
A 10 secondi dalla fine Ghidini cucina un bel discorso sulla sinistra e sguinzaglia Piccinelli R., che come suo solito ragiona al contrario e invece di difendere il 2 a 1 sale in cerca del 3 a 1; il quasi quarantenne dal lungo crine mette in mezzo una palla che definire deliziosa è poco; l’accorrente Ricci salterà il portiere e insaccherà . Il 3 a 1 sarebbe stato servito, se pero’ l’arbitro non avesse annullato per fuorigioco che non c’era. Hai avuto quasi ragione, vecchio terzino.
Poco male. Il triplice fischio finale è dietro l’angolo.
Bravi Tromboni! Venerdì prossimo arriva al Comunale lo Sporting Montichiari, recentemente affrontata ed eliminata dalla Coppa Leonessa, che in classifica naviga in terza posizione. Speriamo che il ghiaccio che morde il terreno di gioco molli la presa, altrimenti tanto vale andare a giocarla giù in piazza, come si faceva nel Medioevo.
Scarpa di cashmere al centravanti Zanetti – 8 e lode
La prestazione è perfetta; non una sbavatura nel fondamentale del controllo di palla, solitamente insicuro; non un errore di misura in quello della sponda, solitamente approssimativa. Mette sul campo anche buona velocità ; chissà dov’è andato a prenderla… probabilmente negli occhi della signorina che da un po’ di tempo viene a vederlo. Detto questo, ad alzargli il voto fino alla lode è il coraggio che dimostra quando si esibisce nel ballo del cappone, immortalato da un centinaio di flash dei fotografi.
Gallinaccio bullonato.
Salutiamo.
Armando Dell'Oca
In foto Nicola Zanetti
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