26 Gennaio 2012, 10.00
L'intervista

Max Manfedi, tra lune e stazioni

di Davide Vedovelli

Se penso al primo ricordo di Max Manfedi è questo. Sono le tre di notte, siamo a Sanremo seduti ad un tavolo del Roof del Teatro Ariston: il famoso dopo-Tenco.

Il tasso etilico non consentirebbe a nessuno di guidare nemmeno un triciclo. Sul palchetto sale Max Manfredi. Si era esibito poche ora prima presentando una bellissima canzone dal titolo “Il regno delle fate†(canzone che entrerà a fare parte del disco “Luna persa†che l'anno successiva vincerà la Targa Tenco come album dell'anno).
Prende il microfono e dice “la canzone che mi hanno chiesto di fare qui al dopo Tenco è un po' come bestemmiare in Vaticano. Lo faccio volentieriâ€. E canta “mi sono innamorato di TEX†(facendo il verso alla canzone di Tenco “mi sono innamorato di te).
Ha scritto un famoso brano con Fabrizio De Andrè “alla fiera della Maddalenaâ€, altre bellissime canzoni come “Notti slave†, “Tabarca†o “Il regno delle fateâ€.
Lo raggiungiamo virtualmente a Genova (beato lui mi vien da pensare) per fargli qualche domanda. Dalle poche parole che avevo scambiato quando ci siamo conosciuti ho il ricordo di una persona gentile, profonda e pensosa. Un uomo di mare che sa di storia e poesia.

D. Quando canti si capisce che le canzoni sono parte di te, sono state dentro per molto tempo e ora, come un regalo, le tiri fuori, con passione e gelosia, quella sana gelosia che tutti abbiamo quando condividiamo con altri cose per noi importanti. Cosa significa per te essere su un palco? È solo un passaggio obbligato per promuovere il disco o c'è di più?
M. Ci sono alcune canzoni che vengono in mente praticamente già complete, ed altre che durano anni prima di sedimentare. Diverso è il discorso sul lavoro di preparazione. L'orchestrazione è artigianato lungo e, nel mio caso, molto barbaro. Fortunatamente mi vengono in aiuto musicisti più "imparati" di me. E l'arrangiamento del disco è per forza diverso da quello dei concerti dal vivo, né c'è emulazione fra i due.
La gelosia riguarda il carico emozionale che hanno questi prodotti d'artigianato. Quando dico "di artigianato" non voglio fare il modesto, anzi. E' un artigianato di strumenti tecnici ed emotivi, un artigianato di poesia. Quindi, e non solo per la famosa legge dello scaraffone, è normale che io ci tenga e voglia differenziare ciò che faccio io dall'altra produzione, specialmente da quella che chiamano "pop", ma anche dalla canzone d'autore vista come una categoria, da quel magma che con pessimo gusto linguistico viene chiamato, tristemente, "cantautorato". E infatti, come dici, quando faccio un concerto condivido qualcosa che per me è importante. Nello stesso tempo non sto mostrando un noioso album di famiglia, ma qualcosa che deve scuotere chi ascolta e vede. Essere sul palco è quindi la conseguenza naturale del fare canzoni. La soddisfazione e lo scotto che si paga per comunicare non tanto l'incomunicabile quanto, per dire, "l'incomunicando", ciò che non è fatto per comunicare qualcosa ma, effettivamente, comunica qualcosa di misterioso. E' la simbiosi ambigua fra il singolo e la collettività, piccola o grande che sia. Ambigua, delicata, necessaria, non pubblicitaria, non politica.
La pubblicità solletica la vanità dell'individuo e il suo desiderio in modo funzionale e gregario. La politica assoggetta l'individuo a valori riconosciuti universalmente o almeno da un gruppo. L'arte no, l'arte è riconoscersi, perdersi, dimenticarsi nella pura percezione.

D. Parli di storia, di leggende e di città. Cosa differenzia la gente di una città dall'altra? Dove e come riesci a cogliere l'anima di una città?

M. Penso che tutte le città viste e vissute abbiano un loro doppio nell'immaginazione. E più che un doppio è un sistema di incastri simbolici. Le architetture diventano gente, la gente si disfa in un panorama, il panorama si stempera in odori e gli odori producono luci. Ogni città poi è araldica, ha un carattere, umori, è una giostra di emblemi. Non solo ogni città, ma ogni quartiere. Però nello stesso tempo uno scenario ne richiama altri, e tutti sono come proiezioni di lanterna magica. Ogni città, in questo senso, è dinamo di vertigini. Lo è per me anche la letteratura. Per questo, forse, non riesco proprio - e non ci tento - a scrivere un romanzo, ma solo scrivere, abitare la scrittura e la sua caccia selvaggia. E le canzoni sono come le finestrelle dei calendari di natale, aprono buchi neri. Altrimenti sono soltanto noioso sottofondo. Ma naturalmente bisogna anche sapere ascoltare. Ascoltare è una pratica difficile e lunga. Per questo i giornalisti spesso dicono sciocchezze, perché non sono capaci di ascoltare, cioè di essere ascoltati, essere tradotti da ciò che ascoltano. La canzone non è solo uno scampolo di letteratura, ma anche un biscotto inzuppato nella musica. Il poeta e narratore (ma non romanziere) Rilke diceva di diffidare della musica perché, dopo averti trascinato via da dov'eri, ti rimetteva a posto da un'altra parte, dove non t'aspettavi. E poi parlo di città e leggende anche per non parlare di me, di te o di altri. E quando faccio parlare o parlo di qualcuno, quando faccio dell'epica, sono marionette di un teatro che contiene un'azione di per sé ridicola, che ha senso solo nella meraviglia e nella nostalgia degli occhi di chi ascolta o nella soddisfazione malinconica del burattinaio.
Come il teatro dei pupi. Si staglia sullo schermo della storia, passata o futura, ma ne è solo l'inno e il fantoccio.
La canzone è per certi versi simile all'illusionismo. Si accetta che il prodigio, ammantato di magia, provenga da ovvie leggi fisiche, a volte banali e cruente (come quando si faceva sparire il canarino per poi farlo ricomparire... ma, ahimè, era un altro). E' un gioco. Per lo spettatore occasionale, una vacanza dalla realtà. Per il mago, la libidine di camuffare ciò che è reale da infrazione delle leggi dello spazio e del tempo.
E' come in certi romanzi o in certi saggi, o in qualche film: la città assume vita propria, ed è una vita fantasmatica, piena di trabocchetti. Così la scrittura, che nella canzone è incarnata, non incartata.

D. una critica e un complimento alla canzone d'autore e ai tuoi colleghi cantautori.

M. Si può parlare di "colleghi" solo ironicamente, come a dire "colleghi ladri" o "colleghi alunni delle scuole medie". Il mio è un mestiere picaresco, un gioco, un azzardo.
Se poi qualcuno riesce a farci molti soldi, meglio per lui. Se deve fare un altro lavoro per sopravvivere, pazienza. L'importante non è fare critiche e complimenti. Semmai ritrovarsi nella coscienza di agire qualcosa di diverso da tutto quello che è standard, pubblicitario, "politico", già leggibile e già letto, rassicurante e programmaticamente gregario.

D. Il viaggio più bello che hai fatto e quello che non sei ancora riuscito a fare?
Vorrei visitare dal vero qualche posto che ho riprodotto solo nella fantasia (Portogallo, Grecia). Ho invece trovato a Praga, Istanbul, Budapest, frammenti di quello che già avevo in mente, ma tali da stupirmi. E le abetaie del monastero di Camaldoli. La stessa Genova, quando ero un ragazzo e si riempiva di lanterne magiche proiettate sulle sue lenzuola stese e ingolfate dal vento, e diventava rotta di incanti e disincanti.
Ma un artista spesso viaggia "in casa", dietro gli occhi, nella sua stanza. Mi succedeva.

D. L'ultima domanda puoi farla tu a me.
M. Sono sempre stupito da quanti vogliono fare canzoni, considerando la quasi impossibilità, ormai, di farne un mestiere o anche solo di ricevere udienza al di fuori di una cerchia virtualmente immensa ma in effetti minima. Non è che anche tu fai canzoni come il venti per cento degli italiani? Altrimenti da cosa ti deriva, da cosa deriva l'amore per la canzone? Forse perché ognuno ci trova qualcosa di diverso e spera o s'illude che altri la riconoscano? Altra domanda: secondo te che ne è del club Tenco adesso? Beh, dovrai mandarmi indietro le risposte!
Un saluto a tutti quelli che sanno ascoltare.

D. Sono tra quel venti percento. Fortunatamente per chi mi sta intorno sono molto stonato e quindi raramente le canto (e raramente mi chiedono di farlo), anche se poi si ha quasi l'esigenza di farle sentire. Mi viene in mente un pezzo di Guccini che dice “...e due canzoni fatte alla leggera, in cui gridando celi il desiderio, che sian presi sul serio, il fatto che sei triste o che t'annoi e tutti i dubbi tuoi...â€. L'amore deriva dallo scrivere canzoni e non essere bravo come vorrei, un po' come quando da ragazzino hai il mito del calciatore o di Che Guevara, che ti piacerebbe essere così ma non ne sei capace, e allora te ne innamori. Mi sa che l'amore mi deriva proprio da lì..cavoli..ci hai preso. Non ci avevo mai pensato!. Poi mettiamoci un po' di passione per i testi, per i concerti dal vivo e per le persone che queste canzone le scrivono, questi famigerati e discussi cantautori. Riuscite sempre a darmi spunti di riflessione interessanti e a scavarmi dentro. Veniamo al Club Tenco...il Tenco è fatto dalle persone, non dal luogo, è fatto dalla passione per la musica d'autore. E' uno dei pochi festival italiani riconosciuti in tutto il mondo, è un patrimonio culturale da tutelare con ogni mezzo, è una ricchezza che non ci accorgiamo quasi di avere. Io spero che prevalga e torni lo spirito con cui il Tenco è nato, partendo proprio dal “mottoâ€: La vita, amico, è l'arte dell'incontro. Poi ho anche altre perplessità, ma queste te le scrivo privatamente per evitare altre polemiche che potrebbero nuocere al Club Tenco o essere fraintese. Grazie mille per le bellissime risposte e anche per la domanda. Un abbraccio.



Aggiungi commento:

Vedi anche
27/10/2015 09:30

Omaggio al «maestrone» di Pavana Teatro Ariston gremito per un'edizione del Premio Tenco che ha riempito di musica ed emozioni la città dei fiori e il cuore dei presenti

30/09/2011 09:00

Tempo di Tenco Sono stati resi noti i nomi dei finalisti delle Targhe Tenco 2011. I vincitori saranno premiati nel corso del Premio Tenco che si svolgerà presso il Teatro Ariston di Sanremo a novembre.

28/09/2017 15:20

Premio Tenco, al via la 41ª edizione Un cast eccezionale per il Premio Tenco 2017, in programma il 19, 20 e 21 ottobre al Teatro Ariston di Sanremo

04/11/2011 10:00

Il Tenco al tempo del Liga Tutto è pronto per il Premio Tenco 2011 che andrà in scena da giovedì 10 a sabato 12 novembre al Teatro Ariston di Sanremo.

14/11/2007 00:00

La Sanremo che sa emozionare Si è conclusa sabato sera la trentaduesima rassegna della canzone d’autore, che si è svolta presso il teatro Ariston di Sanremo. Tre giorni musica, emozioni, e conferenze stampa esilaranti. Noi del Graffio e di Vallesabbianews c’eravamo.




Altre da Lo Spaccadischi
12/04/2024

Appuntamenti del weekend

Ecco una selezione di eventi, concerti e manifestazioni per questo fine settimana in Valle Sabbia, sul Garda a provincia

22/03/2024

Appuntamenti del weekend

Ecco una selezione di eventi, concerti, spettacoli in cartellone questo fine settimana in Valle Sabbia, sul Garda, a Brescia e provincia

08/03/2024

Tra neve, gastronomia ed eventi a San Martino di Castrozza

Una tra le più importanti località sciistiche italiane ed europee che tiene fede alle proprie radici, accoglie i turisti ma chiede rispetto per l'ambiente in cui ci si trova

23/02/2024

Appuntamenti del weekend

Ecco una selezione di eventi e manifestazioni in calendario questo fine settimana in Valsabbia, sul Garda e in provincia di Brescia

16/02/2024

Appuntamenti del weekend

Un weekend ricco di evento fra città e provincia quello che sta per iniziare questo venerdì 16 febbraio

15/02/2024

Gussago dentro la musica - Franciacorta Music Fest

Dal 15 al 25 febbraio a Gussago è di scena la grande musica d'autore. Tra i protagonisti Charlie Cinelli nel 25° del suo disco d'esordio come solista “Törölõlõâ€, Omar Pedrini – lo zio rock-, Massimo Germini in una serata dedicata a Vecchioni

14/02/2024

Il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci a Milano

Quando scienza e tecnologia affascinano e divertono (anche i più piccoli)

10/02/2024

Appuntamenti del weekend

Ecco una selezione di eventi, spettacoli e manifestazioni in calendario questo fine settimana di Carnevale a Brescia e provincia

08/02/2024

Dinosaurs World al Brixia Forum

Anche a Brescia una tappa del tour italiano di Dinosaurs World, una esposizione di dinosauri robotizzati che sta girando l’Europa a partire dalla Francia

06/02/2024

A Brescia è di scena il terrore con Hyde

La Compagnia del Grand Giugnol De Milan torna con lo spettacolo dedicato ad Hyde, la pozione che ha ispirato il mito