28 Gennaio 2012, 13.11
Anfo Valsabbia
Violenza 2

Una piccola comunità ferita

di Davide Bondoni

Oggi un giorno di lutto per il piccolo paese di Anfo. La vicenda della maestra arrestata per presunti maltrattamenti nei confronti dei minori non pu che toccare ognuno di noi,

 
E' una ferita in seno alla comunità.
Lascio a chi di dovere di compiere le indagini, decidere l'eventuale pena, o appurare se ci furono ancora altri che pur sapendo tacquero.
La domanda importante per me, alieno da quell'ambiene è invece: “come è potuto accadere?” Ovvero, come ha potuto la nostra società permettere che succedesse questo?
 
Rispondere che si tratta di una mela marcia in una società perlatro perfetta è un modo per chiudere gli occhi e de-responsabilizzarci.
Quel male, quella vicenda mi appartiene, in quanto c'è un vincolo umano che ci lega.
La società è una totalità strutturata al suo interno, non è uno stock di individui isolati tra loro e legati insieme solo da un fascio di legge formali.
 
Allora, una risposta alla mia domanda permetterebbe, quanto meno, che eventi del genere non si ripetano. Il passato non si può cambiare, ma si può conoscere per plasmare il futuro. Sapere da dove entrerà il male la prossima volta ci aiuterà a proteggerci e a porre nel luogo giusto la nostra difesa.

 


Commenti:
ID16587 - 28/01/2012 13:29:28 - (Giacomino) - Aspettiamo a giudicare

le cose si potrebbero anche ridimensionare. Guardiamo avanti.

ID16593 - 28/01/2012 14:42:01 - (sonia.c) - grazie signor Davide

sapere da dove entrerà il male...GRAZIE!

ID16595 - 28/01/2012 14:49:25 - (70ma) - una mamma

....concordo con Giacomino aspettiamo a giudicare , stiamo attenti a sbattere il mostro in prima pagina e troppo facile giudicare ....che sia la magistratura e le testimonianze a fare il suo corso.Ho conosciuto la maestra è stata insegnante di mio figlio in passato,e personalmente l'ho sempre considerata e la considero tutt'ora una persona preparata, qualificata e attenta alle dinamiche comportamentali dei bambini. Dal mio punto di vista, ripeto dalla mia esperienza personale devo solo ringraziarla per la sensibilità e l'attenzione. Faccio fatica a credere a quello che ho letto questa mattina, per me è stato un pugno nello stomaco...!!! L'unica giustificazione è che siano subentrate delle sue problematiche personali certo non giustificabili in questo contesto, ma mi chiedo anche i colleghi...il dirigente...prima di arrivare a questo punto non potevano in qualche modo intervenire........

ID16600 - 28/01/2012 16:10:35 - (davidebond) - fraintendimenti

Francamente, credo di essere frainteso. Io volevo dire di sospendere il giuizio (da lasciare a chi di dovere) per effettuare un'autentica comprensione.

ID16604 - 28/01/2012 18:20:21 - (Ernesto) - non voglio

essere frainteso..........pero quando ero bambino io,50 fa,all'asilo o alle elementari,scapaccioni tirate....ma tirate di orecchie erano normali!!!!se non ubbidivi a casa la( stropa) era sempre pronta!!!alcuni addirittura prendevano cinghiate sulle gambe!!!allora?....erano piu maneschi o ingnoranti allora,o siamo troppo perbuonisti oggi????

ID16605 - 28/01/2012 18:50:16 - (davidebond) - giusto

Io, sinceramente, sono contrario alle punizioni corporali. Ma al di là della mia opinione, c'è una via di mezzo. Il filosofo Wittgenstein insegnò anche alle elementari dove picchiò talmente un bambino con il bastone da fargli perdere conoscenza. Nessuno lo mise in prigione, ma non mi sembra un esempio da imitare. La rabbia è un sentimento sano, ma non va agita. Riguardo poi all'efficacia di tali metodi punitivi, lo stesso comportamentismo ha dovuto riconoscere che non sortiscono gli effetti desiderati. E' vero che c'è il rischio di cadere in una psicosi, per cui l'insegnante trema a dover dare una nota. Questo non va e non funziona. I genitori devono risconoscere il ruolo educativo degli insegnanti. Detto questo, è vile accanirsi contro i più deboli o chi è incapace di difendersi. Ma vile è anche l'omertà che circonda certi episodi. Io non frequento l'asilo e quindi la notizia mi è giunta come

ID16606 - 28/01/2012 18:56:38 - (davidebond) - fine

una stilettata. Ma i genitori, le figure che circondavano questa maestra, dov'erano? Siamo quasi a febbraio. L'asilo era iniziato lo scorso settembre. Io inquadrerei questo episodio in un diffuso disinteresse verso il prossimo, indifferenza e atomismo. Banalmente, quante persone si sono esposte a certe mie critiche? Hanno preferito rimanere nel buio. Chi si ricorda quando condannai le lettere anonime? Nessuno vuol rimetterci la faccia anche quando si perde poco. Questo perché la nostra società sa ricordarsi i suoi diritti, ma non i suoi doveri. Io non sono un maestro, ma se vedo del male, ho l'obbligo morale di intervenire (cosa che ho ripetutamente fatto). Allora, se nessuno ha il coraggio di dire apertamente con il proprio nome che la tal cosa è brutta, come si può aspettare che qualcuno intervenga nelle faccende più serie? Ci tengo a precisare che io ho sospeso il giudizio sull'indigata. Sto facendo un ragionamento più generale.

ID16613 - 28/01/2012 21:34:18 - (panta_rei) - "Come individui...

e come cittadini abbiamo il sacrosanto diritto di vedere tutto nero. Ma come educatori non ci resta che l’ottimismo. Chi non vuole bagnarsi, deve abbandonare il nuoto; chi prova repulsione per l’ottimismo, deve lasciar perdere l’insegnamento, senza pretendere di pensare in che cosa consiste l’educazione. Perché educare è credere nella perfettibilità umana, nell’innata capacità di apprendere e nel suo intrinseco desiderio di sapere... I pessimisti possono essere bravi domatori, ma non bravi maestri».(F. Savater, A mia madre mia prima maestra)

ID16614 - 28/01/2012 21:39:28 - (sonia.c) - ciao pantarei

Savater.. meraviglioso :etica per un figlio!ciao

ID16627 - 29/01/2012 10:44:14 - (Aldo Vaglia) - Per Davide

Dici, giustamente, che ci vuole poco coraggio per denunciare certe situazioni e non servirsi dell'anonimato e, in un certo senso, hai ragione. Il tema pero' in discussione e' troppo complicato, eccita sentimenti individuali e la generalizzazione e' impossibile. Senza entrare nel merito della questione specifica di cui si hanno poche conoscenze di persone e fatti, cerchiamo per meglio comprendere di definire alcuni parametri: Poche sono le giustificazioni alla violenza, molte le cause che la producono... Picchiare i bambini in Italia e' reato, lo e' anche per i genitori. Lo stesso rigore che i giudici devono dimostrare nei riguardi del sistema pubblico educativo dovrebbero usarlo anche per le famiglie (luogo in cui si esercitano i maggiori abusi)...Il rapporto genitori e figli passa attraverso conflitti che la psicologia ha tentato di spiegare, non ultima la sessualita', che ha fatto del bambino piu' una parte di se che un individuo... la disponibilita' ad esaudire ogni

ID16630 - 29/01/2012 11:04:23 - (Aldo Vaglia) - continua

capriccio e' un modo per deresponsabilizzarlo....Il rapporto conflittuale col bambino si trasferisce poi a scuola dove alla collaborazione si sostituisce la rivendicazione.....In genere i bambini abituati alle botte non conoscono altro metodo per relazionarsi che lo "scapaccione". Il vecchio detto te le sei cercate e' tuttora in uso nelle famiglie. Il bambino quando e' a scuola difficilmente distingue l'autorita' del genitore da quella dell'insegnante e il cercarle fa parte del suo bagaglio affettivo.....Tutte queste dinamiche non trovano ascolto presso i tribunali e ancora meno dai genitori che, giustamente, si ritengono parte lesa... L'unica risorsa di cui dispongono gli insegnanti e' l'equilibrio. Se a mantenerlo venissero anche aiutati dalla struttura e dalla societa' ne riceverebbero tutti dei vantaggi.

ID16631 - 29/01/2012 11:40:00 - (sonia.c) - i bambini..

capiscono e perdonano gli errori degli adulti , siamo noi che spesso non capiamo loro !ma perdere la loro stima e fiducia ..è un attimo .. ricordo un bambino che ho "seguito" per un pò di tempo, mi diceva: sei strana come mamma! ma tu non li picchi i bambini? (sich)ma sono caduta anche io ,il giorno che gli ho dato uno " sculaccione"! ( aveva aperto lo sportello della macchiana in corsa..probabilmente per "provocarmi" e mettermi in pari con la madre!)e aggiungo un particolare straziante.. mi ha detto poi: perchè gesù mi ha fatto nascere se devo soffrire cosi??

ID16632 - 29/01/2012 12:07:36 - (sonia.c) - il signor Vaglia ha invitato a testimoniare..

la racconto tutta perchè quello che è successo in seguito stimola più di una riflessione.. ho visto questa donna ,veramente sconvolta, non quando picchiava il figlio ma .. il giorno che è "riuscita a NON picchiare il figlio!era fuori di sè e mi ha detto : sono riuscita a non fargli male.. ma IO come stò male....fine ..meditiamo....

ID16642 - 29/01/2012 13:40:32 - (davidebond) - Generalizziamo

Gentile prof. Vaglia le ho risposto in un altro post. Qui, osservo, che per generalizzare bisogna appunto prescindere da quegli aspetti complicati che impediscono l'universalizzazione. Immaginiamo di vivere in un mondo M, in cui un insegnante I ha una relazione R con un insieme di bambini B. Cosa ci dice IRB nel mondo M? Molte cose. Io inizierei col domandare quale struttura ha il mondo M. Cosa vuol dire essere insegnanti, cosa vuol dire essere bambini, quante relazioni possibili stanno fra I e B? Esistono altre relazioni possibili tra I e altri insiemi di abitanti di M in M?

ID16648 - 29/01/2012 14:19:14 - (Dru) - La visione di Aldo

Mi sembra che concili con quella di Davide due modi diversi per significare la stessa cosa , interessante la visione che ne da Aldo ma tutta questa attenzione e apprensione per quello che ancora é da provare , cioé una violenza diseducativa e non educativa, dimostra prima fra tutto , quanto é per noi fondamentale quell'educazione al di là di ogni stereotipo che vedrebbe il mondo dei fanciulli sempre più solo e abbandonato nelle società contemporanee.

ID16649 - 29/01/2012 14:27:49 - (panta_rei) - Cavolo, Davide...

se tu avessi inserito anche una X Y/Z, la formula sarebbe stata perfetta. Scusa la battuta su un argomento tanto importante, ma volte me le tiri fuori e poi, come diceva un nostro commentatore, la colpa è solo della mia ignoranza ;). Ciaociao

ID16650 - 29/01/2012 14:40:07 - (sonia.c) - bè! pantarei

ognuno ha la sua "visione" in base al suo vissuto personale, il matematico la vede come una formula , il filosofo ..ecc ecc .. ma come è stato dimostrato che l'intelligenza è un insieme di fattori, e non una sapienza parziale ( come ad esempio gli autistici chiamati anche idiot savant!), l'educazione per essere completa e sana ,deve tenere conto , conoscere e sviluppare una "sana" emotività! le regole possono anche essere controproducenti!anche i nazisti ( soprattutto i nazisti) stavano alle regole...

ID16651 - 29/01/2012 14:50:33 - (Aldo Vaglia) -

Sicuramente, Davide, il processo di generalizzazione e' tanto piu' possibile quanto piu' ci si allontana dal caso specifico...... Quante errate considerazioni potrebbe offrirci il fatto che l'alunno e' marocchino valide ad Anfo, ma ininfluenti a Firenze? (solo per fare un esempio).........Oppure la maestra si comporta nello stesso modo anche con i suoi figli e crede che queste punizioni, comprese quelle corporali, possano contribuire ad istruire o educare? In altri contesti socio culturali questi metodi hanno valenza pedagogica... Come vedi partire dal particolare per generalizzare e' impossibile. Ci mancano troppi elementi. ( Troppe variabili)

ID16652 - 29/01/2012 15:27:22 - (davidebond) - Ebbene, sì

Si. Su questo ha ragione, prof. vaglia. Mi permetto di osservare a Sonia che è falso che "soprattutto i nazisti stavano alle regole", anche perché non le avevano. Era un regime di puro arbitrio. Poteva succedere tutto e il contrario di tutto. Il mito che vede i tedeschi obbedienti ai comandi del gerarca nazista è appunto un mito. Dai panta_rei, questo non era affatto difficile da capire... Non fare la vittima. :-)

ID16653 - 29/01/2012 15:45:12 - (sonia.c) - scusi signor DAVIDE

certamente non tutti i nazisti obbedivano ciecamente ma.. l'obbedienza era il loro credo e la rimozione di qualunque sentimento emotivo e critico , gli a permesso di eseguire ordini ,appunto, disumani!comunque ,tornando alla questione asilo.. c'è un particolare che mi spinge a riflessioni che per adesso terrò per mè:la maestra prendeva di "mira" un cerchio ristretto di bambini, e a quanto pare ,trattava bene gli altri che per questo non sono rimasti traumatizzati...

ID16654 - 29/01/2012 16:01:52 - (sonia.c) - ps scusi se sono stata brusca..

e spesso interrompo i discorsi che qui faccio anche troppo..ma qualche giorno fà sull'espresso ,c'era un articolo sulla banalità del male: maestre di asilo e elementari che sui blog scrivevano cose tipo: i bambini neri? con i lanciafiamme li tratterei...e questo per rispondere alla questione società in-civile..

ID16656 - 29/01/2012 16:25:11 - (davidebond) - Non ci siamo

Mi scusi se insisto. La cosa la lascio lì in quanto OT. Se vuole mi può contattare a davidebond@yahoo.it Le posso solo citare due testi a caso: il fondamentale "Die Anatomie des SS-Staates, DTV Verlag" di vari storici e "The End, Penguing Books" di Ian Kershaw. Il NS rappresenta il sentimento non più soggiogato dalla razionalità. Tornando alla questione principale, io insisto sempre sulla comprensione (e messa in mora del giudizio), sulla moralità (che non è detto debba essere cristiana) e sull'organicità del reale, appunto per dare spazio all'accettazione del diverso. All'asilo non so, ma nel mio paese c'è ancora molta incomprensione, luoghi comuni (se non razzismo palese). Mi auguro che un insegnante stia al di sopra di certi pregiudizi di bassa lega.

ID16657 - 29/01/2012 16:50:58 - (ubaldo) - per Sonia

Forse ho male interpretato ciò che stavi per scrivere e non hai scritto. Nel caso non tenere conto delle mie parole. In questa vicenda il razzismo proprio non c'entra. Ad essere presi di mira erano bambini considerati "pecore nere": anche un figlio di immigrati, ma il più tartassato sembra fosse proprio un bimbo italianissimo di Anfo.

ID16658 - 29/01/2012 17:21:27 - (sonia.c) - grazie signor Vallini

si tra le righe volevo dire questo ! e di questi tempi mi sembra un sospetto lecito! ma spero si sia capito dai miei scritti che, non voglio assolutamente colpevolizzare nessuno.. ma capire! x davide: grazie magari la disturberò qualche volta..

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