21 Febbraio 2012, 08.36
Idro Bagolino Anfo Lavenone
Lettere

Barbaro baratto mercificatorio

Decreto 488, sicurezza, interessi, cultura, informazione e ambiente... Romeo Seccamani dice la sua sulle vicende del lago.


Sarebbe proprio istruttivo conoscere le ragioni vere e convincenti che si sono dati i rappresentanti regionali del popolo lombardo nel decidere di usare i fondi (già destinati dall’Europa e non solo per la salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale di aree bisognose) come elargizione alle comunità del lago d’Idro, costringendole però ad accettare il progetto per trasformare il loro lago da bacino alpino naturale di undici chilometri quadrati in un serbatoio artificiale della disponibilità di circa cinquanta milioni di metri cubi di acqua.
Le popolazioni locali con ciò dovrebbero accettare di condividere di dissipare e snaturare irreversibilmente il patrimonio ambientale e disorientare quello socio – culturale del territorio lacustre, già defraudato nel secolo scorso.
 
Il tutto per assecondare temporanei appetiti speculativi di pochi, a scapito di una suprema risorsa di tutti che sarebbe da salvaguardare per tramandarla intatta ai posteri. 
La beffa oltre il danno: in cambio di pochi milioni dispensati paradossalmente dalla Regione Lombardia con decreto 488 del 27 -01- 2012, per “la tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale del lago d’Idro” si verificherebbe un vero e proprio barbaro baratto con l’acqua del lago.
 
Tutto ciò, purtroppo, non deve stupire più di tanto, poiché nell’architettare e compiere l’affare lago d’Idro i potenti pensatoi istituzionali hanno già mostrato particolare astuzia.
In primo luogo hanno fatto leva sull’argomento tanto sensibile della sicurezza del territorio e hanno enfatizzato, per non dire mistificato, la presenza di una conformazione geologica da sempre conosciuta e valutata.
Hanno fatto quindi credere all’opinione pubblica, oggi tanto edotta, quanto schizofrenica su temi ecologici e di sicurezza del territorio, che l’incisiva correzione del lago d’Idro va compiuta, non per assicurarsi le risorse idriche atte a creare profitti, bensì per il bene stesso del territorio, minacciato dalla malvagità della natura.
 
Tanto che, con perizie di parte, proclami ben propagandati e spreco d’incontri e di documenti, le varie istituzioni coinvolte hanno fatto sì che il luogo appaia il più vulnerabile del territorio nazionale e l’unico di tutto l’arco alpino a essere periodicamente osservato e indicato come luogo a rischio, da cautelare in vista di un improbabile diluvio universale o, come dicono loro, di una piena millenaria.
 
Nella faccenda, ha creato e crea turbamento pure il fatto che l’informazione, asservita o assuefatta ai poteri dominanti, non si curi del caso, o, come hanno fatto e continuano a fare i mass media bresciani, si limiti a trascrivere comunicati e veline, trattandolo come un comune fatto di cronaca, senza coinvolgere critici e intellettuali competenti, senza curare cioè davvero il caso, almeno quanto avevano fatto i giornali di un secolo fa, quando fu a lungo dibattuto se fosse giusto concedere lo sfruttamento del lago d’Idro, poi purtroppo concesso e finalmente scaduto nel 1987.
 
Com’è possibile, come spiegare che nel mondo contemporaneo della comunicazione esasperata, mai una sola voce dell’ambiente culturale bresciano abbia provato interesse, non dico a difesa, ma a discutere sul destino del lago d’Idro?
 
E’ sconsolante costatare che a rodersi la mente per la difesa dell’integrità di questo ambiente lacustre siano rimasti  quattro poveri “tarli” o rompiscatole del luogo.
Certo ora il lago si trova in un equilibrio accettabile, grazie alla legge del deflusso minimo vitale, e sembra un normale lago modellatosi nell’evolvere del tempo.
 
L’opinione pubblica del luogo si è perciò assopita, poiché essa, come si sa, reagisce, purtroppo, solo quando si sente nella melma, com’è successo qualche anno fa.
Anche se è fuori di dubbio che l’attuale equilibrio lacustre tornerebbe a guastarsi irreparabilmente qualora le popolazioni locali accettassero le condizioni dettate dai potentati regionali e i sindaci, pusillanimemente, in cambio di quattro soldi, che peraltro sarebbero comunque dovuti, firmassero l’infausto baratto.
A questo punto irreversibilmente ambiente e cultura del luogo sarebbero destinati ad essere alterati e depauperati.
Poi magari continueremo a sciacquarci bocca e cervello con le parole “ambiente” e “cultura” senza avere però il senso concreto del loro significato. 
 
Romeo Seccamani
 

Comunicato o velina? Finalmente arriva anche la voce autorevole di Romeo Seccamani.
Che noi puntualmente trascriviamo.
 
Ubaldo Vallini
 


Commenti:
ID17121 - 21/02/2012 11:42:33 - (Elena Bini) - condivido pienamente

Sottolineo inoltre che l assopimento dell opinione pubblica e stato astutamente manovrato da chi nell estate 2008 ha falsamente dichiarato che si era firmato per una escursione di 1,30. Non era vero e ora finalmente chiaro a tutti: lo scopo dell accordo e realizzare opere per consentire l escursione prevista dal regolamento TRANSITORIO 2002, ovvero 3,25 metri.

ID17122 - 21/02/2012 12:26:09 - (davidebond) - Il pienamente ci può stare; è la condivisione a mancare

Non voglio entrare nel merito della faccenda. Puö darsi che il signor Seccamani abbia pienamente ragione. Mi dispiace solo il tono astioso e fortemente polemico, quasi a cercare a tutti i costi un nemico. Personalmente, con Leibniz credo che nella razionalitä e nella voglia di fare le cose assieme si possa trovare una possibile via d'uscita a questo e ad altri problemi. Non una parte della popolazione contro l'altra. Ma unità nella diversità. Non saggi contro deficienti o assopiti. Ma una società articolata al suo interno che cerca di trovare una soluzione "comune". Senza di questo, a che serve un lago perfetto? A rispecchiare le faide paesane? Prima l'uomo. O meglio, l'uomo in comunione con l'ambiente. La questione del lago, con le sue divisioni rispecchia la nostra piccola società lacustre. E' questo l'essenziale. Far trionfare le proprie ragioni a tutti i costi, porta a vedere nell'altro non il sé, ma l'inferno.

ID17123 - 21/02/2012 12:51:42 - (Ernesto) - spiegare

bene come stanno le cose,cosa vorrebbero fare, cosa sia meglio o peggio fare o non fare??poi fare un maxireferendum dove a decidere sia la popolazione!!!!!!o sbaglio??'

ID17124 - 21/02/2012 13:36:58 - (sorech) -

Mi sembra che la questione del lago sia stata ampiamente dibatutta e che se poi si vuol continuare a fare orecchie da mercante ad argomentazioni che tengono conto più dell'aspetto ecologico-culturale che a quello economico-politco è solo per una scelta di parte. Che fare? sarebbe bello che a decidere possano essere i diretti interessati, leggi "la gente del lago", ma mi chiedo quanto questo sia realistico. Allora non ci resta che piangere, astiosamente anche, d'altronde quando ti viene il nervoso e vedi attorno a te solo tanta ipocrisia e , lasciatemelo dire senza offesa, stupidità, cosa puoi ancora fare???

ID17127 - 21/02/2012 17:09:42 - (Aldo Vaglia) -

Caro Davide, "pecunia non olet" La chiesa quando c'e' da vendere indulgenze non va troppo per il sottile. Ai patti lateranensi del 29 e' seguita la revisione dell'84 di Craxi e il lasciapassare ventennale di Berlusconi con cardinali che contestualizzavano bestemmie e orge. Tutti e tre i lestofanti sono stati socialisti e mangiapreti. Mentre si capisce che il loro interesse primario era il mantenimento del potere, non si capisce quale era quello della chiesa. In ogni caso chiesa e peccatori potenti vanno assolti per i poveri diavoli c'e' sempre il regno dei cieli.

ID17128 - 21/02/2012 17:12:46 - (Aldo Vaglia) -

Scusate ho scritto questo commento sotto l'articolo sbagliato, andava sotto quello di Davide sui patti lateranensi.

ID17129 - 21/02/2012 17:13:51 - (davidebond) - ad Aldo Vaglia

Lo so, purtroppo, ma almeno avvenisse in silenzio. Come si fa ad essere orgogliosi di queste cose?

ID17130 - 21/02/2012 17:54:41 - (davidebond) - OT

Chiedo scusa anch'io.

ID17132 - 21/02/2012 20:08:24 - (Elena Bini) - ok, riprendo questo filo...

Il tono astioso, l opposizione, il nemico ovunque scomparirebero tutti d un tratto se solo si cominciasse a decidere qualcosa SU un territorio INSIEME al territorio. Siamo in attesa dal 1987 del tavolo per definire la nuova regola in modo condiviso da tutte le parti coinvolte, lacustri compresi. Sono passati ben 25 anni e di nuova regola ancora NON si parla e non ve ne e traccia all orizzonte. Forse perche va condivisa?

ID17138 - 22/02/2012 09:55:06 - (ric) -

Nove commenti anzi dieci con il mio di cui cinque non inerenti all argomento. Noto che la questione lago sta a cuore a molti. Cara Bini fattene una ragione tanto Idro e Anfo firmeranno eccome se firmeranno.

ID17143 - 22/02/2012 11:27:22 - (davidebond) - A Ric

Sinceramente, a parte un errore di comunicazione di cui sono responsabile io e il prof. Vaglia. Gli altri sono tutti inerenti al lago. Anche il modo di affrontare la questione del lago è un modo di affrontare il lago. Tutte le volte che si parla del lago si finisce con il litigare o con il rimprovare l'altro che non capisce mai. Questo mi dispiace. La questione del lago deve essere un motivo d'unione e non di divisione. Il lago, anche geografricamente, prima che con le sue questioni, unisce tutti i paesi rivieraschi e dovrebbe spingere ad un'apertura verso chi non la pensa come noi per vari motivi, Il sindaco di Anfo, o di Baitoni sono (in un certo senso) anche sindaci di Idro e Bagolino. Non penso, pertanto di essere out topic. Quanto scrivo riguarda la mia posizione sul lago.

ID17146 - 22/02/2012 12:21:13 - (gmelzani) - romeo seccamani

Com possibile, come spiegare che nel mondo contemporaneo della comunicazione esasperata, mai una sola voce dellambiente culturale bresciano abbia provato interesse, non dico a difesa, ma a discutere sul destino del lago dIdro?Dalla mia "velina" scomparso il paragrafo sopracitatoNon condividi?

ID17149 - 22/02/2012 13:37:45 - (ubaldo) - per Giancarlo

Mi ricordavo di averla letta, quella frase. Nella "velina" infatti c'era. Non so come, ma mi è sparito l'intero paragrafo quanto l'ho riportata qui. Ora ho rimesso tutto a posto. Chiedo scusa a te, a Romeo e ai lettori. Ubaldo

ID17162 - 22/02/2012 19:20:44 - (BORDIGA) - SABATO 25 FEBBRAIO ORE 16 SE SI VUOLE SI PUO' RIANIMARE IL DIBATTITO

Per sabato 25 febbraio p.v. alle ore 16 presso la Sala Consiliare del Municipio di Idro le associazioni Amici della Terra, Coordinamento Pro Loco e Comitato Difesa Lago D'Idro INSIEME HANNO INDETTO UNA PUBBLICA ASSEMBLEA PER INFORMARE LA CITTADINANZA SULLA V.I.A. AL PROGETTO DELLE OPERE ACCETTATE CON LA FIRMA DEL 5 agosto 2008, E PER INFORMARE QUINDI DISCUTERE E MAGARI AGIRE A SEGUITO DEL DECRETO "RICATTO" EMESSO DALLA REGIONE IL 27 GENNAIO 2012. TUTTI COLORO CHE AMANO IL LAGO SONO VIVAMENTE ATTESI. (Gianluca Bordiga, Presidente Amici della Terra Lago D'Idro Valle Sabbia).

ID17197 - 23/02/2012 21:40:13 - (sara) - Sara

Per Richard: ho notato che lei molto preoccupato riguardo alla posizione degli abitanti del lago per la spinosa questione terza galleria.....b le ricordo che la maggioranza degli abitanti di Idro e Anfo hanno gi ampiamente e chiaramente espresso la loro posizione a riguardo, infatti nel corso delle ultime elezioni hanno "mandato a casa" i benemeriti firmatari dell'accordo di programma!!!! Perci non si preoccupi se non scrivono sul blog perch hanno gi utilizzato uno strumento ben pi valido ed efficace....

ID17200 - 23/02/2012 23:47:24 - (ric) - Ric non Riccardo

Mi permetto di ricordarle che Ric non e Riccard ..... Quindi se scrivi x precisare .... Precisa bene

ID17201 - 23/02/2012 23:58:51 - (ric) - una domanda....

ma se alle prossime elezioni tornasse la Salvaterra e la questione lago fosse ancora in alto mare........rimetteremmo tutto in discussione? che palle......ma voi amanti dell'ambiente che ne dite invece dei bei muri in getto che sorgono sulle sponde del lago per nascondere la fognatura?un bel cazzotto nello stomaco no?

ID17210 - 24/02/2012 09:47:03 - (sara) -

Scusi per l'errore sig. Ric, comunque vorrei precisare che la mia posizione rispetto alla questione lago è rimasta immutata negli anni e, per un certo periodo, ho appoggiato anche le iniziative della sig.ra Salvaterra almeno fino a quando lei non ha cambiato completamente direzione. Dunque non si rimetterebbe tutto in discussione ma si continuerebbe a lottare per quello in cui si crede da sempre, indipendentemente dalle varie questioni politiche. Per ciò che riguarda i muri sulle rive sono assolutamente d'accordo con lei...sono uno scempio!

ID17236 - 25/02/2012 13:12:53 - (Dru) - La libertà come demiurgo del male

Sembrerebbero parole sensate quelle del Seccamani , e come si può di contraddirle ? Come possiamo solo immaginare una realtà migliore di quella voluta e tanto caldeggiata ? Perché di tutto il discorso che qui fa , le parole d'ordine sono: il lago é patrimonio ambientale minacciato di essere dissipato, un patrimonio socio culturale che vacilla sotto trame speculative e soprattutto , quello che piú mi colpisce é questa "sua realtà" dei pochi , i cattivi , che minacciano i molti , anzi lui dice testualmente "tutti" e quando si mette in gioco il tutto le cose si fanno davvero serie , con il tutto non si scherza : parole in libertà , parole che non hanno vincolo di necessità , parole che dipingono bene un aspetto ma non mettono in luce "tutta" la realtà , demagogia.Comunque belle parole.

ID17272 - 27/02/2012 23:08:45 - (ric) - opss.... non hanno firmato!!!

avevo sbagliato.....idro e anfo non hanno firmato.....SPERIAMO CHE ORA DEBBANO RESTITUIRE I SOLDI DELLA REGIONE CHE HANNO UTILIZZATO PER FARE I PROGETTI PER UTILIZZARE I SOLDI CHE ORA NON VOGLIONO PIU'....... che casinisti!!!!!

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