Separati in casa
di red.
I lavoratori della Carpenteria Almici di Vobarno, sono scesi ieri in sciopero per protestare contro quella che rintengono un'ingiustizia nei loro confronti.
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«Nella giornata di ieri (martedì 12 marzo), alla Carpenteria Almici di Vobarno, i lavoratori sono scesi in sciopero per sostenere i propri diritti.
In particolare che la Fiom-Cgil possa svolgere le assemblee all'interno della fabbrica».
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I responsabili del sindacato si lamentano del fatto che a Fim-Cisl (5 iscritti) l'azienda abbia concesso di svolgere un'assemblea di organizzazione, senza che la stessa venisse concordata con la Fiom-Cgil (16 iscritti), che anzi neppure sarebbe stata interpellata.
«L'azienda ha permesso lo svolgimento dell'assemblea alla sola Fim - fa sapere il delegato Fiom Ermanno Saiani -, per questo motivo i lavoratori hanno risposto con l'iniazitiva di sciopero, svolgendo comunque l'assemblea davanti al cancello della ditta».
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Commenti:
ID17883 - 15/03/2012 06:38:21 - (Ernesto) - la
lotta dei poveri.......gli uni contro gli altri!!!!ovvero!(la soddisfazione di un povero e^ vedere un disperato messo peggio di lui!!!)
ID17885 - 15/03/2012 09:22:00 - (tiger68) - lotta tra ricchi e poveri
concordo pienamente con quanto detto da fantozzi, purtroppo i sigg. Almici si vede che preferiscono considerare i dipendenti come delle macchine da usare come fa comodo a loro e rimanere sul loro trono, per il commento di Ernesto direi che è proprio una lotta tra ricchi e poveri.
ID17935 - 16/03/2012 10:22:18 - (yumas) - w lo sciopero!
Vorrei complimentarmi con i dipendenti che hanno fatto sciopero mentre a coloro che non vi hanno aderito dico: troppo facile non assumersi nessun rischio e nel caso in cui si ottengano benefici, goderne insieme a coloro che ci hanno messo la faccia. Troppo comodo!Con la paura non si va da nessuna parte, bisogna rischiare per migliorare le proprie condizioni lavorative.Non hanno ancora capito che chi ha il coltello dalla parte del manico non e' il datore di lavoro ma il lavoratore.Non ho mai visto un'azienda andare avanti senza operai perche' non servono le belle parole se sotto non c'e' chi si sporca le mani.Ditte del genere che hanno seguito il cattivo esempio della Fiat meritano una lezione: uno sciopero generale protratto per settimane magari proprio nei periodi lavorativi piu' caldi.Se si ferma la manodopera, l'azienda non pu sopravvivere.E' ora che se lo mettano in testa i dirigenti.Io che sono una donna avrei il coraggio di farlo, chi quell'uomo che non ne ha?
ID17938 - 16/03/2012 11:37:59 - (tiger68) - brava yumas
brava yumas, hai ragione i datori di lavoro che si comportano cos pensano solo al loro interesse e cercano di annullare la dignit della persone alle quali non danno nessun valore.
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ID17877 - 14/03/2012 16:33:00 - (fantozzi) - Vergogna!!!
E' una vergogna che oggigiorno i datori di lavoro non riconoscano i diritti degli operai! E' ora che scendano dal loro "piedistallo" e si calino nei panni dei propri dipendenti. E' da stupidi non mettere a loro disposizione una stanza dove svolgere l'assemblea della Fiom. Queste decisioni indegne spingono poi gli operai ad agire di conseguenza mentre un datore di lavoro capace ed intelligente riconosce le qualità del proprio operaio e lo rispetta e ci va a vantaggio dell'azienda perchè l'operaio si sente motivato a lavorare al meglio. Molti datori si ostinano a non capirlo, assumono atteggiamenti altezzosi solo perchè sono convinti che in questa situazione di crisi generale, ai propri operai non resta che abbassare la testa. Invece mi congratulo con chi ha avuto il coraggio (per non dire le p...e) di fare sciopero perchè non bisogna perdere i diritti sudati dai ns padri e chi "codardo" da non lottare per una vita migliore ha già ucciso la cosa più importante: la LIBERTA'.