28 Marzo 2012, 07.31
Vobarno
Buone nuove

I writers ripuliscono i muri

di Ubaldo Vallini

Chi l'ha detto che con una bomboletta spray in mano non si possano ripulire, invece imbrattare, i muri? L'esempio di Vobarno.

 
Li incontriamo a Vobarno, al parchetto “Trattati di Roma”, sul quale si affacciano le case popolari di Via del Poiat.
Un capannello di ragazzi davanti ad un muro. Gli skate messi da parte. Sul marciapiede uno zainetto aperto dal quale spuntano tante bombolette spray.
«Eccoli gli imbrattamuri, questa volta alla luce del giorno. Pronti ad insudiciare gli spazi pubblici...» potrebbe pensare chi passa di lì.
Invece no.
 
Sotto i gesti ritmici e coordinati dell’indice e della mano che regge la bomboletta, invece che apparire, le scritte svaniscono.
E’ “Monaco” a spiegarci quello che stanno facendo, con lui ci sono il Pizza, Ieb, Napoli, Zara, Simone, Lori Bengy e Mako.
Tutti vobarnesi fra i 15 e i 17 anni.
Lo fa col linguaggio diretto degli adolescenti: “Abbiamo visto delle scritte che non ci piacciono e noi ripitturiamo il muro, cioè lo facciamo com’era prima, color cemento”.
 
Scritte ingiuriose, ci dicono, indirizzate ad altre culture, ad epoche alle quali guardano con favore solo nostalgici incalliti, frasi dettate dalla risposta viscerale all’incapacità di guardare oltre il proprio naso.
Insulti che non piacciono a nessuno.
Quando sono gli adulti a vederli per lo più accennano ad una smorfia di disapprovazione, pochi ormai se ne lamentano apertamente e non mancano coloro che sotto sotto approvano quelle radicali ed offensive prese di posizione.
Uniti però nel fare nulla.
 
A muoversi e ad agire sono quei ragazzini che stanno imparando ad occuparsi dello spazio in cui vivono, col desiderio di dimostrare al mondo che la speranza per un futuro migliore in loro è ben riposta.
In queste foto stavano restituendo il colore “grigio muro” ad una cabina dell’Asm, qualche giorno prima erano impegnati lungo il Chiese nel ripristinare con i colori originari un muro di mattoni sul quale qualcuno se l’era presa col Corano: il “marronerossiccio” per ridipingere le parti in cotto, il grigio per le “fughe”.
 
Ad insegnare loro “come si fa” l’unico bresciano a praticare la “street art” di professione.
Si chiama Matteo Nolli, eclettico artista 27enne anche lui di Vobarno.
“Nost” questo è il suo nome d’arte, ha accettato di accompagnare i ragazzi in questa avventura insieme all’Educatore di strada” Nicola Maccioni.
Già: l’idea è venuta a Monaco e amici, ma hanno trovato il sostegno dell’amministrazione comunale e del servizio di educativa di strada attivo a Vobarno già da 11 anni e affidato alla Cooperativa Area, la stessa che ogni venerdì passa a prendere i ragazzini vobarnesi e li porta allo skate park di Villanuova.
E’ stato infatti necessario avvisare carabinieri e vigili, stabilire un programma ben preciso e recuperare i relativi permessi.
L’educativa di strada è un servizio che in Valle Sabbia ogni anno è capace di coinvolgere circa 250 ragazzi.
 


Commenti:
ID18282 - 28/03/2012 11:52:00 - (jocker) - applauso

siete dei grandi

ID18283 - 28/03/2012 12:54:34 - (nic) - eds

Volevo segnalare anche la presenza dell'educatrice Alice Mason...

ID18290 - 28/03/2012 19:01:40 - (robymissiroli) - un applauso !!!

Bravissimi !!!! come dice Jocker siete grandi !!!

ID18291 - 28/03/2012 19:54:18 - (sonia.c) - complimenti ragazzi!

complimenti alla cooperativa con i suoi bravissimi operatori! xnost: cala..cala merlino! sei eclettico ..ma non l'unico( scherzo!) baci !

ID18341 - 30/03/2012 17:30:18 - (rovere) -

ok bravi, ma passando ho visto sul lato della cabina una scritta E C libera(anche non sapendo cosa vuole dire) non potete cancellare anche quella? ciao

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