5 mila apparecchi in provincia di Brescia

Nel mirino ci sono da sempre, ma questa volta rischiano di sparire dalla circolazione, o quasi. Sono le New Slot, gli apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro.

La maggior parte dei bar della provincia ne ha almeno una. Secondo i dati dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, a metà 2006 a Brescia erano circa 4.300, ma molte ancora se ne sono aggiunte nei mesi successivi fino a raggiungere più o meno quota 5 mila. A fine 2006 in Italia ce ne erano oltre 208 mila, 40 mila e 400 solo in Lombardia. «E nel 2007 - precisa l’onorevole Franco Tolotti, vicepresidente della commissione Finanze della Camera - si stima che attualmente siano circa 220 mila».

ODIATI DA QUEI GIOCATORI che ne hanno fatto una vera e propria dipendenza, gli apparecchi da intrattenimento collegati alla rete telematica portano tuttavia nelle casse dell’erario un gettito di circa 2 miliardi all’anno. Ed è questa una delle questioni al centro del dibattito che si è innescato dopo la richiesta di sequestro preventivo di tre tipologie di New Slot (Black Slot, Stack Slot, Terza Dimensione) partita dalla Procura di Venezia, secondo cui le macchinette seguirebbero le logiche del gioco d’azzardo a causa di una scheda elettronica non conforme alla normativa, se pure certificata dai Monopoli di Stato. Circa 105 mila slot sul territorio nazionale dovrebbero dunque sparire dal mercato.
La proporzione è applicabile anche alla nostra provincia, dove secondo le prime stime le macchinette oggetto di sequestro sarebbero la metà del totale, circa 2 mila e 500.

«È UN GROSSO DANNO per coloro che le hanno acquistate o che ospitano gli apparecchi nei loro esercizi - spiega Lorenzo Musico, bresciano, presidente onorario Sapar -. Vorremmo comunque precisare, per tranquillizzare gli esercenti, che non si tratta di un sequestro penale. E che, in ogni caso, a loro non è da imputare alcuna colpa. Se mai le colpe sono di chi ha costruito le schede che stanno dentro gli apparecchi».

QUESTA VICENDA - spiega ancora Tolotti - si incrocia con altri due nodi: da una parte i ritardi nel processo di omologazione delle schede delle New Slot 2 (comma 6a), i nuovi apparecchi da intrattenimento che dovrebbero sostituire quelli attualmente sul mercato; dall’altra il fatto che ormai da diversi mesi, in vista di un progressivo ritiro del mercato delle New Slot, non sono più in produzione le schede vecchie.

«In questo contesto - spiega ancora l’onorevole - si rischia un blocco». »Il che non significa solo un mancato gettito erariale e perdite per i pubblici esercizi ma, soprattutto, il «ritorno a margini di illegalità, proprio quegli episodi che in questi anni siamo riusciti con grande fatica a scongiurare. Potrebbero, insomma, verificarsi dei veri e propri problemi di carattere sociale».

La soluzione, secondo il vicepresidente della Commissione finanze, corre su un duplice binario: «Da una parte, cercare di capire se ci sono spazi per accelerare i tempi di rilascio delle New Slot 2; dall’altra, verificare se il ritiro delle vecchie slot disposto dalla magistratura può essere effettuato in modo meno traumatico, dilazionato nel tempo».

Secondo le ultime indiscrezioni, il governo intenderebbe seguire questa linea, prorogando i nulla osta per le New Slot e concedendo un tempo ragionevolmente sufficiente per consentire ai gestori la sostituzione degli apparecchi oggetto di sequestro.

di Natalia Danesi
Da Bresciaoggi

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