17 Maggio 2012, 11.00
Lettere

Né con questo stato né con le BR

di Leretico

Le Brigate Rosse sono state uno dei mali pi gravi che l'Italia ha avuto dopo la fine della seconda guerra mondiale...

 
...Trovare ancora qualcuno che per impaurire l'opinione pubblica lascia volantini con la famosa stella a cinque punte fa molto pensare. Quando poi qualcun altro comincia a sparare cercando di far fare alle persone il collegamento psicologico con gli anni di piombo solo per alzare il livello, per legittimare in qualche modo l’atrocità dei propri atti, siamo alla doppia negatività.
Due negatività non fanno una positività, anzi il contrario.
Negli anni ‘70 la guerra fredda da un lato e l'ideologia imperante dall'altro, generarono il mostro del terrorismo.
Mettiamoci anche la moda del rivoluzionario e la sensazione che la cosiddetta classe operaia fosse pronta per la "rivoluzione" e il terrore fu servito, cosa che ancora turba i nostri sogni.

Oggi ci troviamo ad attraversare un mare altrettanto tempestoso, forse più difficile degli anni di piombo che pur furono efferati e oscuri, per effetto di una contingente situazione economica decisamente diversa.
Il PIL reale in percentuale negli anni ‘70 era in l'Italia mediamente del 3,6%, un sogno a confronto di quanto abbiamo avuto nella prima decade del 2000: solo lo 0,7% medio.
È vero, nei primi anni ‘70 ci fu lo shock petrolifero che creò non pochi problemi e attriti, e fece aumentare la tensione sociale. In quegli anni turbolenti e di malcontento, il bubbone del terrorismo uscì con grandi tormenti per le famiglie degli uccisi e per gli strascichi politici che ancora oggi viviamo.

Oggi la situazione è economicamente diversa e peggiore, la struttura produttiva italiana non sembra in grado di ritrovare quella spinta che permise, dopo la crisi degli anni '70, il boom degli anni '80, perché l'Italia di oggi è oberata dal peso di carrozzoni impresentabili e inutili, da inefficienze inenarrabili che nessuna riforma ha mai voluto toccare.
Solo la riforma delle pensioni è stata più volte pensata e attuata, anche se parzialmente, ma unicamente perché i pensionati sono la parte più debole della società e non godono della protezione di nessuna lobby. 
Altre lobbies come quella bancaria e finanziaria sanno perfettamente come tutelare in parlamento e fuori, sia nel governo che in altre istituzioni di potere, i propri interessi.

Ma adesso c' è poco da scherzare, questi terroristi che inneggiano all'anarchia e alla rivoluzione hanno cominciato di nuovo a sparare.
 Nell'era di internet e delle comunicazioni iper-veloci, nessuno si aspettava questi fatti di sangue. Nessuno credeva che esistessero ancora dei fanatici di quel calibro.
L'inno alla lotta armata pensavamo di averlo lasciato a Moretti, a Franceschini e ai suoi compagni, invece ci perseguitano ancora, con la Lioce e con quest’ultimi uomini senza costrutto.

Ebbene, i politici, se ancora ce n’è qualcuno, dovrebbero meditare profondamente su questi fatti e sugli assalti a Equitalia di questi giorni.
La gente è stanca di vessazioni ed è stanca di vedere che da un lato gli esattori sono terribilmente cechi di fronte ai drammi familiari che provocano, mentre i partiti stanno a discutere se prendere o non prendere le decine di milioni di euro dei rimborsi elettorali, da investire poi in diamanti e oro.
La crisi economica accentua la rabbia, che ha bisogno di essere incanalata e raffreddata con scelte coraggiose per l'intero paese. Non lasciamo che questo malessere venga cavalcato da falsi rivoluzionari che credono ancora nello stalinismo più retrogrado o nel comunismo cambogiano.

Diamo un segnale di equità e di buon senso a chi è disperato dando segni tangibili dell'impegno verso i cittadini. Questo si fa togliendo di mezzo le strutture inutili, tutti quegli enti e comitati pieni di amministratori trombati e riciclati che non sanno come fare a prendere uno stipendio e lo ottengono tramite le amicizie politiche, rubandolo ai cittadini ignari di questi meccanismi economici.
Eliminiamo tutte le consulenze esterne milionarie che sono il risultato di clientelismi atavici, e vedremo che qualche risorsa per i giovani e per le reali politiche di sviluppo si possono trovare.

Come mai le strutture inutili create negli anni passati non si riescono più a smantellare?
Sono convinto che tutte le strutture fisiche e fisicamente costose per lo stato sono figlie di rapporti politici, sono il risultato di scambi e di relazioni consolidate che mettono insieme, nel sottobosco, destra sinistra e centro. Il motivo per cui ancora resistono è che in fondo convengono ai più, i quali fanno di tutto per mantenere le posizioni guadagnate, anche se a rimetterci sono i più deboli come i giovani e gli anziani.
Ci vorrebbe veramente una nuova politica per cambiare tutte queste cose alla radice, ma prima bisognerebbe lasciare a casa i politici di oggi smantellando innanzi tutto il modello di gestione del potere che li fa forti: la struttura di relazioni che governano e che permette loro, pur andando contro la legge attraverso corruzione e concussione, di rimanere comunque al loro posto.
Non facciamo gli indifferenti rispetto a queste questioni di base, non lasciamo ai terroristi la possibilità di convincersi ancora di più che è con le armi, con il sangue che si risolvono questi problemi.

I problemi si risolvono con cognizione di causa e rifondando il patto che c’è tra politica e cittadino.
Questo patto non può essere solo di tipo economico, anche se da molto tempo le elezioni si vincono quasi esclusivamente su temi economici, quando non si vincono su temi legati alla sicurezza.
Ripeto, non ci può essere e non ci dovrebbe essere solo una relazione economica tra politico e cittadino, ma un patto legato a valori più alti, interiori alla persona, che rispondano anche alla spiritualità della gente, al senso del bene per il bene.
Sappiamo dove porta un'economia senz'anima, quali disastri genera. I valori, quelli che la politica deve portare avanti, devono essere quindi altri.
Questo stato da tempo non ha più la credibilità necessaria per difendere e promuovere queste tesi. Un giorno Leonardo Sciascia, forse citando un articolo di “Lotta continua”, disse di non voler stare né con lo stato né con le BR. Fu ovviamente frainteso e strumentalizzato.
Lo scrittore siciliano intendeva esattamente di non voler stare con il terrorismo ma nemmeno con lo stato gestito dai partiti di allora.

Oggi, anche noi come Sciascia, non siamo per questo stato, che non rispetta i termini di pagamento verso i suoi fornitori di beni e servizi, che vessa i cittadini con la sue agenzie delle riscossioni e delle entrate per finanziare le sue strutture inutili e malate, questo stato che fa morire i bambini negli ospedali per mancanza di impianti elettrici sostitutivi durante semplici operazioni di appendicite, questo stato che si mette il diritto sotto i piedi ogni giorno pur di fare cassa, questo stato forte con i deboli e debole con i forti, questo stato che la gente non vuole più.

Le persone vogliono riappropriarsi degli elementi basilari di fiducia che i politici sembrano ignorare totalmente. Hanno bisogno di capire che chi regge la cosa pubblica lo fa in maniera disinteressata, perché tiene di più alla realizzazione del bene comune che al proprio interesse. I grandi leader, i veri leader nella storia hanno saputo incarnare questi valori e hanno cambiato il pensiero di milioni di persone.
Noi abbiamo bisogno di questi uomini, non di queste ombre che si aggirano impunite nel Palazzo di pasoliniana memoria.

Leretico


Commenti:
ID19662 - 17/05/2012 21:07:11 - (vallesabbia) - ...

mi è caduto l'occhio su questo articolo...non posso che essere d'accordo con la tua lettera "Leretico"...ciao

ID19664 - 17/05/2012 21:29:26 - (silvius) -

parole d' oro scrive Leretico!Dagli anni settanta ad oggi cambiato solo l'appetito dei politici, dei boiardi, dei portaborse, dei portaputtane (nuova categoria creata ad hoc per le smanie di arcore)degli intrallazzatori, dei malfattori di ogni genere e colore che si nascondono ovunque nel pubblico, nel privato NEI PARTITI dove il malaffare di casa con il silenzio-assenso anche di quelli che si qualificano come "onesti": Ma vi sembra reale che un Casini (o qualsiasi altro, tanto sono uguali) si stracci le vesti scandalizzato dai costi della politica e del malcostume che ivi regna? ma negli ultimi decenni era sul monte Ararat in eremitaggio? E'come se un ladro, dopo svaligiato banche e sacrestie andasse in TV a dire che bisogna fare qualcosa contro i furti...Complici finali gli italiani tutti che tifano ognuno per il proprioi partito ladro accusando sempre altri.Le BR sono un piccolo sintomo di un grnde cancro , stiamo attenti a chi ci comanda!!!

ID19676 - 17/05/2012 23:47:40 - (leppo) - br e nucleare

hanno gambizzato uno dell'ansaldo nucleare....ma voi sapete che danni fa fukushima? e cosa gli dobbiamo dire a questi che per decenni distruggono il pianeta? gambizzarli e un po tantino, per....santa madonna! la radioattivit e le tangenti di ansaldo nucleare... che cazzo dobbiamo fare? lasciare che sputtanino ancora il pianeta? chi fa gli attentati? le br o ste stronzi nuclearisti? dai eh........

ID19678 - 18/05/2012 08:26:15 - (Aldo Vaglia) -

I fatti di oggi piu' che nella continuita' vanno ricercati nell'emulazione. Nulla nella societa' e' simile agli anni 70. Due forti partiti con spiccate idealita' si fronteggiavano, una classe operaia, convinta del suo ruolo nazionale, faceva scioperi generali, l'industria era in piena espansione. Stragismo e terrorismo, facce della stessa medaglia, erano l'impazzimento di disegni superiori che avevano come esiti ipotetiche rivoluzioni o reazionarie conservazioni. Gli attori, infiltrati e pilotati, in un quadro di guerra fredda erano, sembra la maggioranza a loro insaputa, pedine di un gioco di provocazione atto a mantenere il controllo delle proprie aree di influenza. Azioni fuori schema, come il rapimento Dozier e la strage di Bologna ne hanno infatti decretata la fine. Cio' a cui si assiste in questi giorni e' piu' simile al ribellismo anarchico di inizio 900 che alle brigate rosse. Ma come si sa, gli estremisti cretini non conoscono la storia.

ID19679 - 18/05/2012 08:26:38 - (Dru) - Sono contento di avere una piattaforma comune su cui discutere

Premesso che quanto vai scrivendo da un punto di vista dei valori e da quel punto di vista può essere solo condiviso e premesso che i valori a cui tu ti riferisci sono valori della tradizione , andrò ora ad analizzare alcuni motivi che hanno permesso che questi valori tramontassero , così come tutta la tradizione culturale occidentale: la psicoanalisi ha studiato a fondo il fenomeno della criminalità e ha espresso una teoria che si fonda sulla impotenza dei terroristi nell'azione di cambiare le cose , essa li ha paragonati al comportamento degli infanti che vogliono distruggere i genitori e il loro controllo visto come oppressivo , nella nostra società i genitori sono l'asse USA-RUSSIA che con i loro mezzi strapotenti,l'arsenale nucleare, hanno soffocato ogni guerra , consci dell'ormai superato limite di autodistruzione , e intrapreso quello della cooperazione ,

ID19680 - 18/05/2012 08:27:20 - (Dru) -

a testimonianza di questo abbandono della guerra intestina sono le guerre periferiche combattute a decine di migliaia di chilometri di distanza dai loro territori, il terrorismo nasce di più da questa cortina di ferro che da idee precise e soprattutto edificabili , nulla di più lontano dalla realtà sono le istanze che questi signori portano avanti e questa loro frustrazione si consolida con le azioni criminose che perpetrano. Pasolini descriveva i potenti della DC come questi signori in doppiopetto che eleganti, salgono e scendono dagli aeroplani, corrono in potenti automobili, siedono a scrivanie grandissime come troni, si riuniscono in emicicli solenni, in sedi splendide e severe , ma senza rendersene conto sono uomini morti : questi uomini dai volti di cani o di santi, di jene o di aquile, questi sono i padroni.

ID19681 - 18/05/2012 08:28:08 - (Dru) -

l’analisi a cui conducevano le sue parole difetta di quel senso delle “cose” che ha origine nella tradizione culturale occidentale e che da quella parte viene per essere motivo del tramonto di tutte le forme tradizionali con i loro valori , dal Marxismo a Cristianesimo per passare al Liberismo e alle Democrazie , sostituite da un più efficace e diretto controllo di esse , la tecnica , e Pasolini , ingenuo in questo , non aveva inteso che questi signori , servi di questo mondo , la tecnocrazia , non erano invece al lato e inutili uomini in doppiopetto , in riferimento al potere vero che si andava delineando , ma nell’unica posizione consentita, servi appunto di quel potere. Dice Pasolini in una sua celebre poesia “chi è al potere altresì ha le sue figure entro cui comodamente sostituire al logos il nulla; dietro una cattedra, un tavolo da lavoro, col doppiopetto: perché il tempo è lontano.

ID19682 - 18/05/2012 08:28:33 - (Dru) -

Così si consola la morte, e chi ha la cattiva creanza di farsi piangere; ridotto a tronconi: cosa inammissibile in un uomo serio, che si occupa di agricoltura! “ intendendo con questo confrontare gli uomini in doppiopetto di oggi con quelli terrestri (contadini) di un tempo , distinguendo quelli da questi , e giungendo all’amara conclusione che una società iperconsumistica come la nostra , quella moderna , all’insegna dell’edonismo , perde quei valori là ma non rendendosi conto che questa idiosincrasia non è frutto che delle ragioni originarie e questi uomini nuovi , al di là e per le ragioni sopraddette , sono i guardiani di questo potere che viene da lontano , la tecnica ,e non morti in doppiopetto.

ID19683 - 18/05/2012 08:30:31 - (Giacomino) - Stringo la mano all'articolista.

La sua analisi è chiarissima.

ID19714 - 19/05/2012 15:12:04 - (Dru) - Il voler potere.

Da una parte i terroristi che sono il prodotto di una volontà di diventare altro e la psicologia che sembra essere lei custode della realtà , definisce questi soggetti, loro gli squilibrati e non la società in cui vivono. Dall'altra gli intellettuali che notano l'idiosincrasia tra vecchio mondo fecondo di valori , quelli che difendi tu conscio del loro tramonto , il mondo contadino perché é in quel mondo che maturano e si fanno forza tali valori, e le società moderne , viste come la società nuova , quella dell'iperproduzione sollecitata dallo spirito edonista degli individui a volere tutto e subito. In questo contesto ci tengo a precisare che é inevitabile che gli uomini di potere non diano ascolto agli intellettuali che , con la morale , ripropongono una gestione arcaica del potere. All'interno della cultura occidentale i politici sono spinti inevitabilmente all'abbandono di quei valori e condotti a gestire il potere reale se

ID19715 - 19/05/2012 15:12:56 - (Dru) -

vogliono potere.

ID19717 - 19/05/2012 18:25:52 - (Dru) - Il potere reale

É insito appunto nelle mie parole ," il volere tutto e subito" che solo se guardiamo nell'organizzazione tecnologica capiamo e realizziamo. La civiltà della tecnica spinge al tramonto le grandi ideologie come il cristianesimo e il marxismo cosí come tutto il discorso "valoriale" di Pasolini.

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