Colpito giovane vestonese, ora ricoverato

Un criminale tiro al bersaglio. Un pazzo che da un’auto in corsa lancia un sasso contro un’altra vettura. Sfonda il parabrezza e colpisce il conducente. È accaduto di nuovo, ancora un volta il drammatico copione si è ripetuto.

Questa volta lungo la ex statale 11 tra Cazzago San Martino e Rovato. A farne le spese anche in questa occasione un ignaro automobilista: Augusto Locci, 29 anni di Vestone, colpevole soltanto si essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Il giovane è stato colpito in pieno viso da un sampietrino scagliato da una mano criminale e anonima. Ricoverato in ospedale, al Civile di Brescia, porta i segni di quel missile micidiale che ha mandato in frantumi il vetro dell’auto e gli ha sbriciolato lo zigomo. Poteva andargli peggio: Augusto Locci - dicono i medici - ha rischiato di perdere l’occhio oppure che il sampietrino lo raggiungesse in fronte, fracassandogli il cranio.

Nel suo letto d’ospedale, nel reparto di chirurgia maxillofacciale al Civile di Brescia, Augusto sembra quasi ancora non rendersi conto di quanto accaduto. «Stavo viaggiando in auto, probabilmente ho incrociato un’altra auto - racconta - ho sentito il colpo, il dolore. Il parabrezza che si frantumava, il sampietrino che cadeva in auto. Ho realizzato che cosa era successo e ho chiamato subito i soccorsi».

Augusto, che è titolare di un’agenzia di spettacoli con sede in città, non ha mai perso conoscenza. Anche a distanza di un giorno e mezzo dall’accaduto dopo la rabbia sembra prevalere l’amarezza. «Stavo tornando da una serata a Chiari dove il comico Marco Della Noce aveva tenuto, all’oratorio, uno spettacolo di cabaret».

E poi la mano criminale armata da una follia di gruppo che impugna un sasso. Una mano che si sporge dal finestrino e rilascia quell’inconsapevole, quanto devastante proiettile.
Il ventinovenne valsabbino dovrà essere sottoposto ad un intervento chirurgico entro la settimana per ricomporre la frattura scomposta. Per una decina di giorni dovrà restare in reparto, quindi verrà dimesso, ma ci vorranno almeno una quarantina di giorni perché possa dirsi ristabilito.

Per il primario del reparto, il dottor Alessandro Rossi, il paziente è in buone condizioni generali, ma ha rischiato grosso. «Ha una frattura molto complicata allo zigomo - dice - e del complesso orbitario. Ha rischiato di perdere l’occhio e anche qualcosa di più».

Ma perché si arriva a compiere un crimine insensato e assurdo come questo? «Non so, non si capisce bene perché agiscano così, forse non lo sanno nemmeno loro» commenta Augusto Locci, che alla domanda di cosa direbbe alla persona che le ha causato tutto questo, trovandosela di fronte, ha risposto che «non so se troverei le parole, gli farei vedere soltanto quello che mi ha fatto».

Paola Pasini
Da Giornale di Brescia

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