04 Ottobre 2012, 08.23
Bagolino Salò Valsabbia
Refusi

C'era anche Vincenzo

di val.

Spunta un nuovo nome fra quelli delle vittime della strage di partigiani e carbonai avvenuta in Valle Dorizzo il 6 ottobre di 68 anni fa.


E’ quello di Vincenzo, figlio di Seno Rodolini, nato a Salò. Fuggiasco dalla cittadina lacustre insieme a Giacinto Rizzieri e Andrea Bianchini.
Il suo nome figura nella storia ricostruita dal professor Tiziano Ratti nel suo libro "Testimonianza partigiana a Bagolino e nella Valle del Caffaro", ma non nell'elenco delle vittime (presente sul libro stesso) e neppure sulla lapide fatta posare a Valle Dorizzo dai partigiani dell'Anpi.
Una mancanza alla quale ora si cerca di porre rimedio.
 
Dopo la fuga Vincenzo Rodolini si era trovato sulle montagne di Bagolino, in Valle Dorizzo. Lui e Rizzieri si erano aggregati alla banda "Dante", mentre Bianchini dopo lo storico raduno delle bande partigiane sotto la Corna Blacca avvenuto il 1 agosto 1944, si era aggregato alla banda Monte Suello il cui responsabile era Mario Bordiga detto Pippo. Vincenzo era salito a Bagolino probabilmente perché presso la casa di riposo di Bagolino era presente la sua zia, suor Primina.
 
Quel fatidico 6 ottobre 1944 Vincenzo era stato messo a custodia del deposito delle armi che i partigiani possedevano fra le rocce sopra la "Casa del Soldato". Con lui il profugo tedesco Valter Kreinski. Alle 5 del mattino i tedeschi avevano sorpreso in una baita di Valdorizzo 7 partigiani e i 2 carbonai.
Uno dei componenti della banda, Giuliano Mora, per salvarsi la vita condusse i tedeschi presso il deposito delle armi e mentre loro sparavano ai partigiani che custodivano il deposito, Giuliano Mora riuscì a fuggire a dileguarsi nei boschi.
 
Valter Kreinski fu spinto nel burrone sottostante e caduto sulle rocce morirà nella notte.
Verrà raccolto e sepolto il giorno seguente da Primo Scalvini e Mario Pippo Bordiga della Monte Suello. Vincenzo Rodolini verrà subito ucciso con un colpo di pistola in fronte.
E’ lui, dunque, la undicesima vittima della strage.
E’ giusto ricordarlo  per rispettare la storia e per un dovere di giustizia per un giovane che è stato ucciso per la libertà durante la resistenza.
 
Le vittime della strage furono dunque i partigiani Dante e Erminio Scalvini, Guido Fusi, Placido Bazzani, Giuseppe Bazzani, Vincenzo Cariglioli, Giacinto Rizzieri, Valter Kreinski e Vincenzo Rodolini, oltre ai carbonai Giacomo Baga e Paolo Guerzoni (nonno materno del sacerdote don Sergio Rassega che è stato curato a Bagolino dal 1993 al 1999).
 
I caduti saranno ricordati dal prevosto di Bagolino don Arturo Viani in occasione della messa che verrà celebrata questo venerdì 5 ottobre alle 10 e 30 nella chiesetta di Valdorizzo.
Il nome di Vincenzo Rodolini verrà presto aggiunto anche sulla lapide fatta posare sul fienile della strage dai partigiani dell'Anpi.
 


Commenti:
ID23525 - 05/10/2012 08:56:25 - (oro) -

Furono veramente vittime? Quando sento certi racconti di chi ha vissuto quei momenti, mi pare che qualcuno di loro, la condanna se la sia cercata....scene di un soldato tedesco che chiede di poter confessarsi prima di morire e in cambio gli urinano addosso dicendo :

ID23526 - 05/10/2012 08:59:31 - (oro) -

....................................................

ID23529 - 05/10/2012 09:12:53 - (ubaldo) - Guerra e bestie

La guerra rende le persone come le bestie, ma il rischio c'è anche in tempo di pace... cosa vuol dire "andarsela a cercare". I giovani di cui si parla in questo articolo furono certamente vittime, probabilmente anche quel giovane tedesco di cui dice lei. La scriva quella storia, la documenti per fare onore alla verità, invece di mettere in discussione quella degli altri.

ID23530 - 05/10/2012 15:16:03 - (sonia.c) - parole sante signor Vallini!

in guerra si diventa bestie! e in pace la "bestialità" più grossa, è cercare di scatenare guerre ,per mettere al potere chi vi farà schiavo!

ID23532 - 05/10/2012 16:03:58 - (sonia.c) - x oro

è veramente assurdo quello che ha scritto! se la sono cercata... mi ricorda quelli che dicono: io? non sono razzista ..ma se mi provocano con tutti questi neri in giro!!!..è quasi ridicolo ( se non fosse tragico)è il paradosso di chi compie il male per primo e si scandalizza se verrà ricambiato con la stessa moneta!!!ha! che bel ribaltare la frittata!o peggio! mettere tutti sullo stesso piano! agressori e aggrediti!assurdo!e pericoloso...vada per favore alla voce: fratelli Cervi...cosa doveva fare secondo lei quel padre ..fare il kamikaze??perchè se l'erano cercata??

ID23533 - 05/10/2012 19:02:30 - (Lib) - Sig Vallini

Certe cose non le si vogliono ricordare e soprattutto raccontare o documentare ...... In certe situazioni ci sono vittime da più parti. La di quella vicenda molti di BAGOLINO non la vogliono raccontare la verità .... Vogliono solo dimenticare xche di giusto non c'era proprio nulla.

ID23535 - 05/10/2012 21:59:44 - (sonia.c) - e cosa c'è di giusto nelle guerre?

ma roba da matti....no! dico..farsi un giro sul web?aprire un giornale?c'è un cittadino siriano ,che tutti i giorni và a filmare i morti e feriti negli ospedali..poi racconta .....e io sono l'unica "cogliona" che stà qui a ribattere...sai che faccio?rispolvero un vecchio motto frichettone:fate l'amore non fate la guerra! presente!!

ID23552 - 06/10/2012 20:01:08 - (trat) - x oro

Ricorda la pisciata! Non ricorda che i partigiani di Valle Dorizzo furono bastonati, seviziati, sparati alle gambe e bruciati vivi!! Le loro urla si sentirono per tutta la notte! I loro peccati, quelli commessi, solo Dio li può perdonare!

ID23555 - 07/10/2012 09:10:30 - (Lib) - Bha

Da quel che ho sentito .... Quelli che la storia la danno eccome se la sanno .... Manca sempre un pezzo di verità .... Sonia c. Ecco lei continui a fare l amore x il resto sono già bravi i suoi compagni a descrivere a modo loro le cose .... Ovviamente. Partigiani .... Come no !!!

ID23717 - 11/10/2012 23:33:14 - (guidoassoni) - per Ubaldo

da quanto ho letto e da alcune informazioni che ho assunto, la banda con a capo Dante Scalvini operava nelle valli trentine ed in val Dorizzo. Le prime azioni erano improntate a vendette personali alle quali seguirono operazioni di brigantaggio, di ricatti e di ruberie ai danni della popolazione di Bagolino e delle valli attigue. Questa banda mise in scacco la popolazione di Bagolino fino al punto di amministrare la giustizia ad libitum con metodi estremi. Ebbe vari contatti con le brigate Perlasca e Monte Suello ma non ci fu sintonia per i sistemi coercitivi adottati dai componenti. Poi ci fu il tragico epilogo nel quale vennero coinvolti anche due carbonai di Lavenone, Garzoni (non Guerzoni) Paolo padre di tre bambini di 8, 6 e 4 anni e Baga Giacomo. Lo scorso anno ho assistito alla commovente commemorazione con i parenti del Garzoni. Molti studiosi hanno scritto della vicenda, tra i quali ricordo Rolando Anni e Leonida Tedoldi.

ID23718 - 11/10/2012 23:49:45 - (guidoassoni) -

in un rapporto, a firma di Cesare Pradella (nome di battaglia Gigi) relativo all'attivita' del distaccamento Dante - Giacomo (Aggregato alla Brigata Barnaba) viene citato Vincenzo di Seno.

ID23734 - 12/10/2012 14:30:20 - (Lib) - Complimenti

Banda - brigantinaggio - vendette personali - ricatti - ruberie ai danni della popolazione di Bagolino ..... Bravo sig Assoni chiaro limpido e cristallino. Non partigiani di Val Dorizzo ..... Ora si capisce xche non se ne vuole più parlare .....

ID23743 - 12/10/2012 19:01:02 - (guidoassoni) -

non vorrei passare come il Giampoaolo Pansa della situazione. Non ho aggiunto nulla di quanto ho letto o sentito. L'articolo del direttore si riferisce alla commemorazione e pertanto al drammatico epilogo di tutta la vicenda che, non dimentichiamo, ha coinvolto anche dei poveri carbonai e padri di famiglia.

ID23750 - 12/10/2012 23:59:11 - (Lib) - Vero

Ci mancherebbe altro .. Va dato atto della vicenda ... Hai fatto bene ..:

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