Fuorimisura corsara a Vestone

ASCO VESTONE - FUORIMISURA 1-2

Guance Rosse così in campo (4 – 3 – 1 – 2): Zuaboni; Moreschi - Ebenestelli M. il capitano – Bonomini - Piccinelli R.; Ghidini detto biù; Facchini detto pinscher – Capelli; Gottardi; Bettazza - Fiori C.;
Entreranno: Garzoni detto polatì, Dusi, La Sala, Ebenestelli N.
All. Morghen

Quando, sconfitta sul campo, esci tra gli applausi dei tuoi tifosi, vuol dire che hai dato tutto. Guance Rosse, secondo pronostico data per spacciata, hai perso è vero, ma esci a testa altissima dal confronto con la capolista; come Buster Keaton, poeta del cinema muto, che esce di scena dopo aver provato, strenuamente, a resistere all’avvento del sonoro. Vecchio clown, troppo forte questo nuovo che avanza.

Cronaca di come è andata
Il primo tempo non ci regala granché da raccontare. Occasioni da gol non se ne vedono; le due signore si tengono d’occhio con reciproco rispetto; l’ospite capolista teme la nobile decaduta padrona di casa, che la scorsa stagione su questo campo, semifinale provinciale di andata, la fece penare non poco; a sua volta, la nobile decaduta teme la capolista, perdendo con la quale andrebbe a qualcosa come meno 10 in classifica… roba da far cadere le braccia. Detto questo, è comunque un piacevole primo tempo perché, seppure a portieri inoperosi, si gioca a calcio su entrambi i fronti.
Al tè caldo pronostichiamo l’1 a 0 finale. Sì, i Tromboni stasera sono piacevolmente reattivi. Succederà invece molto di più, alla faccia del nostro pronostico; evidentemente la sfera di cristallo tascabile, che ci ha regalato nostra zia la fattucchiera, non funziona.

Secondo tempo
Apre le ostilità Gottardi, specializzando in prelibatezze gastronomiche da single, tipo cotoletta con patate, ma il calcio di punizione che batte da appena fuori area, grazie ad una caduta farlocca di Facchini che inganna l’ arbitro, va ad accarezzare l’incrocio esterno dei pali. Giovane vecchio, già che ci sei, specializzati anche in prelibatezze balistiche tipo gol su calcio di punizione, grazie. L’incrocio è emozionante, certo, ma ti lascia la gola secca, come un coito interrotto.
Poco dopo, è ancora calcio di punizione dal limite. Gottardi sente che può fare meglio di prima e calcia come si deve; infatti sembra gol, ma l’estremo ospite ci arriva chissà come, deviando sulla propria destra, zona presidiata da Capelli, finora il migliore acquisto stagionale dei Tromboni, che di prima e a botta sicura ribadisce in rete mentre l’estremo è ancora pancia a terra che si gode la parata. Il vantaggio fa tremare le tribune del Comunale. Ragazzi, piano che è vecchio!
Prima di riprendere il gioco, Bonomini e Piccinelli si fanno quattro chiacchere e se la ridono come due vecchie lavandaie; parlano delle cotolette di chef Gottardi? Capitan Ebenestelli, giustamente, li riporta alla serietà, anche perché adesso, con il Fuorimisura ferito a morte, ci sarà da divertirsi per davvero, là dietro.
Cominciano i guai. Un ospite tira da fuori; Zuaboni non si fida della propria presa e smanaccia come capita appena fuori dall’area piccola; il primo ad arrivare sulla palla sembra essere uno di loro, ma come una folata inaspettata di Tramontana alle nove di sera è Moreschi, uno dei nostri, a mettere per primo il piede e a salvare da capitolazione certa. Bravo, figlio del vento!
Ma quelli insistono con azioni di una certa pericolosità. La fase difensiva dei Tromboni, comandata superbamente, neanche a dirlo, da Ghidini che presidia come un drago la delicata zona che c’è davanti alla difesa, è però decisamente all’altezza; lo è fino a quando Bonomini, fin lì impeccabile, deve abbandonare causa stiramento o qualcosa del genere. L’uscita risulterà determinante. Al suo posto entrerà Dusi, giovane prodotto del vivaio che fa della forza fisica il proprio biglietto da visita, ma che, causa inesperienza nel gioco a 11, lo trovi spesso a raccogliere patate fuori zona.
Calcio d’angolo per gli ospiti. C’è uno solo che salta; è uno di loro, che infatti incorna indisturbato in mezzo a cinque-sei birilli Tromboni che, evidentemente annusando il Natale alle porte, mettono in scena il loro personale presepe vivente… spiacevoli controindicazioni della marcatura a zona su piazzato. Ironia della sorte, era Dusi a dover saltare. Giovane, lo sappiamo perché ci siamo passati anche noi ai nostri tempi, è dura entrare e subire un gol per proprie colpe, ma è il calcio. O si accetta il rischio o tanto vale darsi al modellismo, ramo navale. Prendi e porta a casa e fanne tesoro per le esibizioni a venire.
Guance Rosse, anziché spaventarsi e chiudersi a riccio per mantenere il pareggio, prova a vincere cercando qualcosa da fare là davanti, dove però manca qualcuno che la metta dentro; sarà il ritornello di quest’anno, a meno che il mercato di gennaio non porti a Vestone un bomber. L’atteggiamento è commovente da una parte, ma rischioso dall’altra perché il nemico ha nel contropiede un’ arma micidiale; lo si capisce da come un paio di volte ribalta l’azione in tre passaggi. A proposito, chiedere a Zuaboni, che si vede gente in casacca grigia arrivargli fin sulla soglia di casa. “Fortuna che hanno sbagliato l’ultimo passaggio!” dirà poi, stappando la quarta Menabrea allo Squallido, zona di interviste miste a bevute.
Calcio d’angolo per Guance Rosse. Preambolo: capitan Ebenestelli M. preferirebbe rimanerne fuori ma viene convinto, sembra da un discorso di Piccinelli che l’avrà buttata sulla gloria e su altre balle da cinema, a salire per cercare il gol della vittoria; la scena dura un minuto abbondante, tanto che viene chiesto a Gottardi, già pronto sulla bandierina, di aspettare. No problem! Nel frattempo pare ripassarsi a memoria la ricetta ‘cotoletta con patate per 4 persone’.
Quando finalmente sua maestà Ebenestelli entra in area, Gottardi calcia, ma niente gol della vittoria, anzi! Contropiede nemico a trovare il loro attaccante smarcato in area vestonese; botta di prima e gran gol sotto l’ incrocio. Zuaboni, come hai potuto vedere da vicino, stavolta non l’hanno sbagliato l’ultimo passaggio. Piccolo, tragico, particolare: era fuorigioco piuttosto netto. L’arbitro non vede e convalida la sconfitta dei Tromboni, che vanno in massa a protestare; l’unica cosa che ne cavano è l’espulsione di 'baby face' Facchini, reo di aver detto brutte cose all’uomo nero.
Ebenestelli e Piccinelli di nuovo a colloquio. Da qui non li sentiamo, ma conoscendoli proviamo ad indovinare il dialogo. Il capitano brizzolato: “Te l’avevo detto che non dovevo salire. Dovevo rimanere dietro, così non avremmo preso gol…”. La vecchia gazzella: “Allora la prossima volta stiamo tutti dietro a cagarci addosso.”
Cara Guance Rosse, non facciamo calcoli che è meglio. Aspettiamo il fine andata, poi tireremo le somme. Nel frattempo prova, a fari spenti, a risalire la cima. La voglia di raccontare un campionato di mezza classifica non ce l’ abbiamo… siamo giornalisti abituati a certe altezze. Se vuoi ci trovi lassù.
Salutiamo.

Armando Dell'Oca.

Le pagelle dei giocatori di questa e delle altre partite giocate si possono trovare sul sito www.ascovestoneopen11.it.

In foto Simone Ghidini

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