30 Gennaio 2013, 07.10
Prevalle
Incidente

Impantanato con l'auto, muore nel canale

di Ubaldo Vallini

Hanno trovato l'auto e lui non c'era, poi hanno seguito il canale d'irrigazione, uno dei pochi che in questa stagione ancora pieno

 
L'hanno trovato riverso nell'acqua dopo più di un chilometro. Ormai però non c'era più nulla da fare.
Sarà un'autopsia a chiarire nei particolari le cause della morte di un uomo di 51 anni, rinvenuto nel pomeriggio di ieri in un fosso non molto distante da Palazzo Morani, il municipio di Prevalle.
 
Osvaldo Ragnoli, celibe, faceva il muratore e abitava in Via Ponte Clisi col fratello Sergio, lungo la strada che porta a Calvagese.
Lunedì pomeriggio era uscito in auto e la sera non aveva fatto rientro.
Il fratello, sapendolo per giunta sofferente di cuore, si era preoccupato non poco e ieri mattina ha avvisato dell'insolita novità il comandante della Polizia municipale di Prevalle, mettendosi a cercarlo prima col telefono, poi di persona, nei posti dove Osvaldo avrebbe potuto essersi attardato.
 
Sergio era in compagnia del cognato, anche lui impegnato nelle ricerche, quando ha individuato la Fiat Punto verde con la quale il fratello si era allontanato il giorno prima.
Si trovava nei pressi della stradina che da Prevalle, andando in direzione di Gavardo, affianca la Variante dalla parte opposta rispetto alla pista ciclabile.
 
Un particolare ha attirato la loro attenzione: l'auto, probabilmente in occasione di una manovra difficoltosa, si era infilata con le ruote anteriori in un cunetta fangosa.
Vuoi vedere che... hanno pensato i due.
E hanno cominciato a seguire il corso del torrente.
 
L'hanno fatto per più di un chilometro, fino a quando hanno trovato il corpo di Osvaldo, ormai privo di vita.
Sul posto sono intervenuti i Vigili prevallesi, i Vigili del fuoco da Salò e i Carabinieri di Nuvolento al comando del maresciallo Luciano Foscolo.
La salma del 51enne è stata ricomposta all'obitorio dell'ospedale di Gavardo a disposizione dell'autorità giudiziaria.
 
Per quanto si è potuto ricostruire, ancora nel pomeriggio di lunedì Osvaldo ha provato da solo a liberare l'auto dalla morsa del fango.
Forse è scivolato, forse il suo cuore malandato ha ceduto.
sta che deve aver picchiato la testa sul bordo in cemento della roggia e c'è poi finito dentro.
La corrente, l'acqua nei polmoni o il freddo intenso della notte, hanno fatto il resto.
 


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