26 Febbraio 2013, 07.00
Bione
Cultura e tradizione

I Lenöcc

di red.

Anche quest'anno il Carnevale è approdato a Bione con la sua imperdibile sfilata di carri e di maschere che si ispiravano alle epoche storiche più svariate, ma qualcosa è cambiato


Una maschera nuova e sconosciuta si aggirava nelle sale dell'oratorio e lungo le vie del paese, destando curiosità e paura.
Nessuno sapeva da dove arrivava, nessuno sapeva chi si nascondeva dietro quel travestimento, ma tutti erano attirati da questo sconosciuto.
Per spiegarvi da dove questo figuro proviene, dobbiamo fare un salto nel passato, durante il Medioevo.
 
Immaginatevi Bione a quell'epoca.
Un piccolo paesino tra le montagne, il cibo scarseggia, il buio è l'indiscusso padrone della notte e storie di streghe e uomini cattivi alimentano l'immaginazione di grandi e bambini.
E' notte fonda, tutto è avvolto nel silenzio, ma ecco che dalle montagne proviene una litania che diviene sempre più forte, sempre più vicina finché non si intravedono nell’oscurità degli uomini vestiti con un mantello bianco che cantano digrignando i denti:

Lahei rivà 'n No che 'n tri pas i rivarò,
lahei rivà al Val che 'n dön moment ghe harò a caval
lahei na 'n Varas che ghe so a dos 'n du pas.

Lughela, lughela che la và 'n No, 'n du pas la rivarò.

Hanno un solo occhio al centro della fronte e un bastone in mano e sono giunti in paese per cibarsi dei bambini.
Venivano chiamati dalla gente di Bione i "Lenöcc" appunto, per questa loro spaventosa caratteristica e l'eco della paura che destavano nelle menti dei bionesi dell'epoca è sopraggiunta fino ad oggi.
 
Ed ecco che, nel contesto delle epoche storiche, il Lenöocc ricompare a Bione, ricordandoci le leggende del nostro passato.
Ma chi di voi dovesse credere che con il Carnevale il Lenöocc scompaia e non ritorni più dovrà ricredersi.
Quest'anno ne avete visto uno solo che si aggirava furtivo tra la gente, chissà che l'anno prossimo non porti con sé i suoi compagni ritornando così agli antichi splendori, terrorizzando il paese e ricordando le vecchie tradizioni.
Perciò tenete gli occhi bene aperti, tutti e due, perché i Lenöocc stanno tornando in paese.
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Il tema del Carnevale bionese, per l'edizione 2013, è stato "Il pranzo è servito".
L'idea del Lenöcc è venuta a Rita e Marina, Liliana e Donatella, Ermanna e Giusy, unici maschetti i "Giande" Enus e Manuel.
 
E' di Marina Corallini il testo  predisposto per l'occasione:
 
Carnevale col Lenöc
 
Noter hum la faméa del carbunér, chè 'l ghè piö come mestér
Ancö om penhat de fa festa.
Èl puiat l'om esmurhat.
 
Noter en No haéègn nient, ma la sia l'ha 'ncuntrat el lenöc al Val.
El ghe dis: "voter el he mìa che so en paih ghe la festa dei mascarì? L'è na gran festa el Carneval, ma he vulì partecipà aca el dösnà ghè de purtà".
 
Alura noter om purtat el noh mangià nustrà.
La sia Mercede l'ha purtàt fasöi e cuehe.
El bubà l'ha fat la pulenta carbunera che pudì mangiala matina e hira, che la te dà na marcia èn piö e te pö fa chel che te vö.
La mama 'nvece l'ha purtat el halam, el furmai de la tara e chel de cavra, che dumà co l'udur el te fa paha la fam.
 
Noter en famea hum en tancc, ma a ringrasià èl hignur, èl mangià, l'è mai mancat.
He al dé dè ancö töta la set del mont la mangiares chèl mangià che, aca al governo la nares piö bé.
 
 


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