14 Aprile 2013, 07.52
Vestone Valsabbia
Arte

Vestone: spunta un altro Voltolini

di Giancarlo Marchesi

Nella Parrocchiale dedicata alla Visitazione di Maria, in occasione dei lavori di restauro post terremoto, l'equipe dello studio di restauro di Romeo Seccamani ha scoperto un inedito dipinto


Non tutto il male viene per nuocere. Questo noto adagio si adatta perfettamente alla vicenda che lega la chiesa parrocchiale di Vestone a Domenico Voltolini, artista d’origine iseana, attivo tra la fine del Seicento e i primi decenni del Settecento, che fece di Vestone il centro dei propri interessi umani e professionali, grazie all’unione matrimoniale con Daria Materzanini, esponente di una delle più illustri famiglie valsabbine.
 
Le testimonianze pittoriche che Domenico Voltolini, detto «Nasino», ha lasciato in Valle Sabbia, e più in generale nell’intero territorio bresciano, sono numerose, tenuto conto della laboriosità dell’artista e dell’eterogeneità della sua produzione.
Tra le pale che abbelliscono la parrocchiale vestonese (che la critica aveva fino a ora attribuito alla scuola del Voltolini) vi è anche una tela dedicata alla «Deposizione», che in occasione dei lavori di restauro della chiesa - legati al terremoto del 2004 - aveva patito un deterioramento del tutto accidentale.
 
Con la sensibilità che lo contraddistingue, l’arciprete don Dino Martinelli si è immediatamente attivato per riportare il dipinto all’antico splendore, incaricando del restauro Romeo Seccamani.
L’equipe del laboratorio artistico, intervenendo per salvare l’opera ha scoperto che la tela deteriorata era rinforzata sul retro da una fodera applicata in occasione di un precedente intervento di restauro, risalente all’Ottocento.
 
Grande è stata la sorpresa tra i collaboratori di Seccamani, quando si sono accorti che la fodera occultava una seconda opera dedicata alla «Visitazione di Maria a Elisabetta».
Questa pala inedita ha un profondo significato per la comunità ecclesiale vestonese, in quanto la parrocchiale è dedicata proprio alla «Visitazione».
 
Non solo, ma nel dipinto – che in origine doveva essere uno stendardo – sono raffigurati i santi Lorenzo e Stefano, ai quali sul territorio del comune di Vestone sono consacrate altrettante chiese.
 
Il paziente lavoro di recupero, durato svariati mesi, ha permesso di rendere fruibili entrambi i lati.
Ma ancora: ha consentito – secondo quanto riferisce Romeo Saccamani – di attribuire con certezza a Domenico Votolini i due dipinti.
 
E’ stata inoltre realizzata, in stile d’epoca dei dipinti, una cornice bifacciale che consente la visione di ambedue le opere.
Ora rimane  solo da stabilire la collocazione migliore per questo prezioso pezzo d’arte, che intreccia nuovamente la parabola pittorica del Voltolini con Vestone, dove l’artista si spense nel febbraio del 1746.
 
Questa vicenda ci racconta che il mostro territorio provinciale, grazie alla sua lunga storia, è ricco di opere che attendono solo di essere ritrovate e valorizzate.
 


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