26 Aprile 2013, 13.40
Agnosine
Lettere

Cinque anni insieme

La minoranza uscente di Agnosine chiede spazio per pubblicare una lettera aperta ai cittadini, criticando in vista della nuova torata amministrativa alcune scelte operate dalla maggioranza

 
Carissimi cittadini di Agnosine,
cinque anni sono passati dalle elezioni che hanno consegnato a tre consiglieri del gruppo Insieme per Agnosine il compito di vigilare sull’operato dell’Amministrazione oggi uscente.
Cinque anni in cui il gruppo ha lavorato con passione nonostante le difficoltà derivanti dalla scarsa trasparenza, dalla tardiva consegna dei documenti e dalla totale inosservanza delle scadenze da parte del gruppo “Progetto Agnosine-Lega Nord”.
 
Nonostante la lentezza della macchina Amministrativa, molte scelte sono state prese.
Alcune di queste ci hanno visto d’accordo; non era infatti difficile vedere in sede di Consiglio Comunale scelte accolte all’unanimità.
Sono però le posizioni che ci hanno visto nettamente contrari a preoccuparci di più e, proprio per questo, con voi volevamo condividerle.
Vi elencheremo solo alcune scelte amministrative, quelle che hanno rappresentato per il Comune le più consistenti uscite.
 
L’operazione del momento è sicuramente quella messa in atto per il recupero dell’area EX RIVADOSSI.
Il primo passo è stato quello di acquistare l’area. Per la superficie del sito e i metri cubi delle strutture è stata fatta una stima di 480.000 euro.
Scelta condivisibile quella di ottenere la proprietà, ma totalmente errata quella dell’acquisto, soprattutto per una tale cifra.
Da sempre, infatti, sosteniamo che il sito, di nessun pregio commerciale, doveva essere donato al Comune e il Comune, solo dopo aver fatto un’indagine dello stato ambientale dello stesso per valutarne i costi di bonifica, avrebbe potuto accettarlo.
Non solo, l’Amministrazione ha stipulato per l’operazione un mutuo di 28 anni che obbligherà il Comune a restituire alla Cassa depositi e prestiti di Roma poco meno di 1MILIONE di euro.
 
Da tutto questo nemmeno la consolazione di aver aiutato quelle famiglie che dal fallimento di questa azienda hanno subito un danno economico; infatti, i soldi dell’acquisto sono finiti interamente nelle casse della banca che sull’immobile aveva un’ipoteca.
I primi lavori sono già cominciati. 350.000 euro sono necessari per abbattere le strutture esistenti e creare nel cuore di Agnosine una voragine di cemento. L’inquinamento del sottosuolo vincola l’ente alla bonifica prima di qualsiasi intervento; altri soldi, quindi, prima dei veri e propri lavori di ricostruzione.
 
Solo allora le idee di trasformazione dell’area potranno prendere forma, idee che dovranno anche tenere conto della grande spesa fatta fino a quel punto.
Uno spreco che poteva essere evitato, soldi che potevano essere utilizzati per dare servizi alle persone, aiutare con il sociale i soggetti deboli e i giovani che stanno vivendo grandi difficoltà visto il grave momento di crisi.
Questi non sono stati gli unici soldi sprecati da questa Amministrazione.
Basti pensare alla pista di pattinaggio in plastica. L’affitto di questo flop è costato nel Natale del 2010 circa 20.000 euro.
 
Potremmo raccontarvi dell’illuminazione del tratto di strada che collega l’incrocio per Sant’Andrea alla rotonda del Termine. Il Comune, oltre a prendersi carico della realizzazione, ha deciso di prendersi in carico anche il costo dell’energia elettrica. Sarebbe interessante capire a cosa serva illuminare con soldi comunali un tratto di competenza provinciale.
Potremmo anche raccontarvi di un’altra cifra interessante, quella della mini-rotonda di Binzago, costata al cittadino di Agnosine 42.000 euro.
Potremmo passare poi al “pellegrinaggio” della fontana, prima vigilata giorno e notte con telecamere e sbarra automatica in via Circonvallazione, poi spostata in un sito appositamente preparato. Solo l’asfaltatura di un pezzo di storia come l’ex-cimitero ha portato un meno 67.000 euro nel bilancio comunale.
 
Per capire meglio l’operato di questa Amministrazione uscente è giusto anche comprendere l’assurda vendita alla Banca Valsabbina dell’immobile comunale nella quale opera. Un chiaro rifiuto di un affitto sicuro.
Potremmo infine parlare della comunicazione al cittadino nell’operazione con Terna.
Il gruppo “Progetto Agnosine-Lega Nord”, invece di informare il cittadino su un’importante trasformazione del territorio, autorizzava in zona Pirla una stazione elettrica di alta tensione che occuperà una superficie di 22.000 metri quadrati.
Rappresenterà così per il paese un forte impatto ambientale e paesaggistico.
Riteniamo che in questi anni si sia seguita una politica fatta spesso di tanti piccoli sprechi e di cose futili, scelte populistiche che non hanno portato nulla di concreto alla collettività.
 
La nostra visione di Amministrazione è di una maggiore attenzione ai costi, di maggiore attenzione agli sprechi, di maggiore attenzione ai bisogni della gente, di maggiore presenza da parte degli amministratori, sindaco e assessori in primis, per essere al servizio dei cittadini.
L’attuale esperienza fatta in opposizione, le problematiche sociali che stiamo vivendo e l’incontro con un nutrito gruppo di giovani volenterosi con fresche idee ci hanno portato alla valutazione di un nuovo progetto amministrativo nel quale il cittadino possa sentirsi realmente parte della progettazione del futuro di Agnosine e possa riflettere sulle reali esigenze di cui ha bisogno un comune come il nostro: SEMPLICEMENTE AGNOSINE

Agnosine,  aprile 2013        
Il Gruppo Insieme per AGNOSINE.

 




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