06 Maggio 2013, 09.47
Cucina

Verzulì, una passione non soltanto bresciana

di Erregi

Note come "verzul" nel bresciano, le verdi erbette tipiche della stagione primaverile sono amate un po' in tutta Italia e prendono nomi diversi nei vari dialetti. La ricetta pi diffusa resta quella del risotto

 
Strigoli, bubbolini, schioppettine, verzulì, erba del cucco, crepaterra, carletti, questi e altri ancora i sinonimi dialettali con cui nelle varie regioni italiane viene indicata la Silene vulgaris, una delle più comuni e apprezzate erbe spontanee commestibili presenti sul nostro territorio. Si ritiene che il suo nome derivi da Sileno, accompagnatore di Bacco.
 
Si tratta du una pianta erbacea perenne che fiorisce da maggio a luglio producendo numerosi fiorellini bianchi dalla caratteristica forma rigonfia simile ad una brocca. La pianta cresce in tutti i luoghi soleggiati da 0 a 2800 metri di altezza: nei prati, nei campi, sul ciglio delle strade, a ridosso dei muri  e persino in ambienti aridi.
 
La parte utilizzata della pianta sono le foglie: prima della comparsa dei fiori si asportano le cime dei giovani getti che spuntano all'inizio della primavera e le foglie più tenere del gambo. L'asportazione dei giovani getti non danneggia la pianta che, essendo perenne, rinasce in continuazione consentendo più raccolti nel periodo che precede la fioritura.
 
Nella zona del bresciano, la ricetta forse più utilizzata per gustare i verzulì, è quella del risotto. Ecco ingredienti, dosi e preparazione per una prelibatezza primaverile.
 
Ingredienti:
 
400 g di riso
150 g di silene (cime e foglie tenere)
1 scalogno
1 L di acqua 
olio evo
sale
 
Preparazione:
 
Lavate molto bene i verzulì e sbollentateli per pochi minuti in 1 litro di acqua salata che verrà poi utilizzata per la cottura del risotto.  In una padella soffriggete in un po’ d'olio lo scalogno e aggiungete la silene.  Fate insaporire per qualche minuto e poi versate il riso. 
 
Dopo qualche minuto cominciate ad aggiungere gradualmente il brodo di silene precedentemente preparato e portate il riso a cottura. Alla fine aggiustate di sale. Potete servirlo con una spolverata di pepe e un filo di olio crudo.


Commenti:
ID31581 - 06/05/2013 12:45:40 - (sonia.c) - il risotto è invitante..

però ,se vogliamo imparare (e insegnare )a riconoscere le piante.ci vorrebbe anche una foto della pianta..cruda..ma questi sono i "loertis"?

ID31586 - 06/05/2013 14:29:45 - (Capitano) - no cara Sonia

Questi sono quelli che vengono volgarmente chiamati in italiano "carletti" mentre probabilmente tu fai riferimento ai getti del luppolo chiamati in italiano bruscandoli, con i quali ci fai anche delle belle frittate.

ID31587 - 06/05/2013 15:04:02 - (sonia.c) - grazie dell'informazione.

mon capitaine!

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