09 Giugno 2013, 12.26
Idro Bagolino Anfo Lavenone Valsabbia
Eridio

«L'ambiente non si compra»

di Ubaldo Vallini

Da una parte gli studenti del Kollettivo del Perlasca che fanno proprie le tesi dei Comitati di difesa del lago, dall'altra l'ok definitvo di Roma ai progetti per le nuove opere, con "prescrizioni"

 
Con lo slogan "L'ambiente non si compra" anche gli studenti del Kollettivo Perlasca entrano nella querelle che vede contrapporsi i Comitati di tutela dell'Eridio ai propositi regionali di rifacimento delle opere di regolazione del lago valsabbino.
L'hanno fatto venerdì mattina volantinando all'ingresso della scuola e allestendo un banchetto informativo all'interno dell'edificio.
 
«E' ora di dire basta ad opere finanziate con soldi pubblici per fini privati, basta con l'arroganza di una politica egoista! Riappropriamoci del nostro futuro e non lasciamo che l'ambiente in cui siamo cresciuti venga abusato e devastato per futili fini economici» si legge nel documento prodotto dai ragazzi, al termine di una disamina di quelli che sono i problemi del lago e delle modalità a loro dire inique scelte per risolverli.
 
"Che ci stanno a fare opere di regolazione per più di tre metri di dislivello se il lago già da sei anni viene gestito per fini irrigui ed idroelettrici con un metro e 30?".
"E non ci dicano della paleofrana perché per sistemare quella non serve spendere 50 milioni di euro per la nuova traversa e un'altra galleria, per sistemarla una volta per tutte bastano i 4 milioni previsti dal progetto dell'Università di Padova, che invece è rimasto in un cassetto".
 
Nella sostanza, insomma, quanto vanno affermando i Comitati del lago, e anche alcuni amministratori, da diverso tempo.
Amministratori che nella giornata di giovedì si sono recati a Roma dove la sezione IV del Consiglio superiore dei Lavori pubblici ha relazionato in merito ai progetti di realizzazione delle nuove opere.
 
C'erano i Comuni di Idro e Lavenone, sui quali dovrebbero aprire i cantieri, c'erano i rappresentanti di Provincia e regione: «Il Consiglio ha approvato il progetto, individuando degli aspetti di tipo tecnico che dovranno essere approfonditi e ponendo per ciò delle prescrizioni. Richiesta che più o meno corrispondono alle perplessità che da sempre abbiamo manifestato noi - ci ha detto Giuseppe Nabaffa, il sindaco di Idro -. Ci saremmo aspettati che in virtù di quelle criticità il progetto venisse rigettato, ma non è stato così. Noi di Idro siamo stati gli unici a votare contro».
 
L'incontro di giovedì ha concluso l'iter burocratico ministeriale.
Ora il progetto - con le prescrizioni - è stato inviato al Rid (registro italiano dighe).
L'ultimo scoglio, prima di vedere le ruspe all'opera, sarà una conferenza dei servizi alla presenza di tutti gli interessati.
 


Commenti:
ID32931 - 10/06/2013 11:47:12 - (Baldo degli ubaldi) - domanda

Che problemi devastanti avrebbe la terza galleria sul lago d'idro?

ID32937 - 10/06/2013 18:51:57 - (Tc) -

Vedrete che a forza di bucare la montagna...prima o poi...presentera' il conto....tanto non andra' in galera nessuno...e' cosi che funziona....non lo sapevate???...Si fara' la fine della TAV...proteste,botte,ma alla fine la si far comunque...con o senza il nostro appoggio...e sopratutto con i nostri soldi...w l'Italia...

ID32949 - 10/06/2013 20:57:56 - (Elena Bini) - Senza la terza galleria

il lago non puo essere alzato dalla attuale quota max di 368,50 m, quindi essa serve per alzare il lago a quota 370 m, al limite allagamento, per poi avere maggiore escursione a disposizione degli utilizzi estivi. I problemi sul lago causati dalla terza galleria sono quindi: 1) pian d'Oneda a quota 370; 2) escursione sul lago di almeno 3 metri; 3) la galleria agricoltori abbandonata potra franare ancora creando ancora pericolo nell abitato; 4) la terza galleria sara un grosso problema tecnico, richiedera molti altri soldi. Problema a valle: in caso di piogge intense a maggio dalla terza galleria usciranno fino a 300 mc di acqua al secondo verso il sublacuale. Una curiosita...: ora il progetto sui documenti ufficiali non viene piu chiamato "messa in sicurezza", bensi "nuova diga" lago d'Idro. Ormai non c e piu bisogno di fingere... E la paleofrana... guai a chi la mette in sicurezza!

ID32952 - 10/06/2013 21:43:15 - (Giacomino) - Come non sentire

un poco di puzza? sono le alghe che stanno marcendo o c'é anche dell'altro?.

ID32963 - 11/06/2013 08:51:53 - (amilcare59) -

domanda molto pertinente signor Baldo. Aggiungerei anche il silenzio assoluto sulla sicurezza dei Comuni sub lacuali tipo Vestone, Barghe, Vobarno, Gavardo ed altri. Anzi, il tema sicurezza ad Idro, non interessa a nessuno, studenti compresi. Il manifesto esposto all'ingresso del polivalente ne è la tangibile conferma. Ci si fossilizza sul massimo dell'escursione da 366,75 a 370,00 ben sapendo che gli estremi potranno essere raggiunti solo in casi conclamati di criticità assoluta. La Regione autonoma di Trento, che avrà sempre il pallino in mano, ha già detto a chiare lettere che il massimo di invaso non potrà superare i 369,00 metri per la salvaguardia del biotopo di Baitoni e, aggiungiamo, per non allagare le cantine a Ponte Caffaro. Per quanto riguarda il minimo c'è da fare i conti con la normativa sul deflusso minimo vitale. Piuttosto la battaglia, se così si può chiamare, bisognava farla contro la realizzazione della

ID32965 - 11/06/2013 12:52:37 - (amilcare59) - segue

savanella

ID32968 - 11/06/2013 15:13:04 - (Elena Bini) - Sig amilcare59,

non si faccia abbagliare da un singolo striscione... Stiamo ripetendo in tutte le sedi ormai da anni che nuova traversa con savanella e relativo scavo alveo ai piedi della paleofrana non hanno per titolo la sicurezza di alcunche se non quella di avere 3,25 m di escursione utile, aggirando la legge sul deflusso minimo vitale con il solito bieco escamotage all italiana... Concordo con lei che quasi tutti i Comuni hanno per anni preferito chiamarsi fuori oppure passare alla cassa, piuttosto che preoccuparsi della sicurezza del loro territorio. Ma da qualche mese molti si stanno finalmente informando. Ne va reso atto.

ID32972 - 11/06/2013 16:15:38 - (senonoraquando2013) -

Caro Amilcare59, evidentemente a Lei mancano dei passaggi fatti dalle amministrazioni sub lacuali. Veda di informarsi meglio anche rileggendo VSN. O vuole solo polemizzare? Chieda ad Ubaldo se puo' fornirLe articoli pertinenti. Saluti.

ID32985 - 11/06/2013 23:47:51 - (amilcare59) -

accidenti come è difficile farsi capire. Dovrò ripassarmi la grammatica italiana. Il soggetto della frase incriminata è "la sicurezza dei Comuni" non il "silenzio dei comuni". Nel senso che si parla poco della sicurezza dei sublacuali. Se poi esprimere un dissenso per Lei significa solo polemizzare ne prendo atto e cercherò di importunarLa il meno possibile. Poi gli studenti dovrebbero spiegarmi dove sono "i fini privati". L'agricoltura? La produzione di energia pulita? Gli operatori turistici?

ID33033 - 12/06/2013 21:10:45 - (Elena Bini) - Facile far demagogia...

L agricoltura serve a tutti, l energia serve a tutti, l ambiente serve a tutti. Su ogni comparto qualcuno ha da guadagnarci: i consorzi irrigui che vendono l acqua agli agricoltori, i proprietari delle centrali idroelettriche che vendono energia, gli operatori turistici che vendono servizi di ristoro. Sopra tutto cio, l ambiente, acqua compresa, avrebbe - ma di fatto non ha - dei diritti e delle tutele che a tutti converrebbe fossero rispettati, al fine di garantire ad ogni persona la possibilita di avere un futuro sulla Terra. Ma una politica miope vede solo il presente e persegue solo il vantaggio di alcuni. Si tratta invece di trovare un accordo tra tutte le parti coinvolte, nel rispetto del bene di tutti. Nessuno vuole togliere tutto a qualcuno, ma qualcuno sta togliendo troppo a tutti.

ID33182 - 15/06/2013 12:26:53 - (amilcare59) -

la domanda l'avevo formulata agli studenti ma mi va bene anche la risposta dell'insegnante. Concordo appieno sulla sua tesi tranne sul fatto che la politica contempli solo il presente. La sicurezza vale per il futuro oltre che per il presente.

ID33195 - 15/06/2013 14:14:06 - (Elena Bini) - "nuova diga"

non e titolo da opere per la sicurezza da crollo paleofrana. Infatti tali non sono, a cominciare dallo scavo alveo ai piedi paleofrana. Lo ripeto: questa politica non contempla il futuro di tutti, ma solo il vantaggio economico di pochi. Diversamente, posso assicurare tutti i lettori, me ne starei tranquilla a godermi il mio presente e il mio futuro....

ID33200 - 15/06/2013 21:40:21 - (amilcare59) -

le ho messo la risposta su un piatto d'argento. Lo scavo ai piedi della paleofrana non s'ha da fare e penso che la Regione se ne guarderà bene dal farlo. E' uno scavo che non serve nemmeno a garantire i 3,25 di escursione dal momento che l'estate scorsa non è stato rispettato il D.M.V. pur in assenza di savanella. Opera quindi dannosa oltrechè inutile.

ID33222 - 16/06/2013 19:36:31 - (Elena Bini) - I dirigenti

incaricati non la pensano affatto come lei. Lo scavo serve proprio a garantire che con un escursione di 3,25 m non accada la violazione alla legge che e stata messa in atto lo scorso anno. Senza opere (nuova traversa, scavo alveo e terza galleria), i 3,25 m sono impossibili da realizzare.

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