12 Luglio 2013, 11.35
Vestone Villanuova s/C Valsabbia
Terzo settore

Volontariato senza confini

di Ali Stati

E' nata in Valsabbia e si è sviluppata in Veneto l'idea di dotare il Marocco della sua prima sede della Croce Bianca. La presentazione ufficiale questo sabato a Montebelluna, in provincia di Treviso


Sviluppatosi a partire dalla metà degli anni Settanta, il volontariato sta vivendo, in Italia, una fase di grande maturazione, attirando l'attenzione e la stima di molti paesi europei e mediterranei.
 
Sono più di sei milioni gli italiani che svolgono attività di volontariato.
Tra di loro, diverse migliaia di stranieri e di nuovi italiani che credono nella funzione del volontariato come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo.
Si tratta di un grande serbatoio di energie e di umanità che fa onore ad ogni uno di noi.
 
Un esercito che non si limita alla difesa dei più deboli: malati, poveri, barboni, tossicodipendenti, carcerati, ma è anche una milizia pronta ad intervenire in caso di disastri o calamità naturali.
 
Ogni qualvolta si tratta di azioni di solidarietà o di attività di volontariato, troviamo in prima linea un numero sempre in crescita anche di cittadini stranieri residenti in Italia pronti a dare il loro contributo fattivo e concreto.
In Italia, in particolar modo, la partecipazione dei cittadini stranieri, sopratutto di origini marocchine, alla vita sociale del paese fianco a fianco con gli autoctoni, non si limita alle attività locali ma si allarga spesso pensando anche alla creazione di ponti di dialogo e di cooperazione tra le due sponde del mediterraneo per divulgare la cultura della partecipazione e della solidarietà.
 
Maria Farina, presidente della Croce Bianca Montebelluna, si rende benissimo conto di quanto sia importante esportare le buone pratiche e la cultura del volontariato all'italiana per cercare di migliorare le condizioni e la qualità di vita delle persone direttamente nel paese di origine.
 
Le sono bastate poche parole per mettere all'ordine del giorno del consiglio direttivo dell'associazione, la discussione del progetto di collaborazione, per quanto riguarda l'addestramento, la formazione dei volontari e la riqualificazione del settore di trasporto sanitario programmato in Marocco, presentato da Ali Stati, presidente dell'associazione ASAS per la solidarietà e l'azione sociale di Villanuova sul Clisi e da Fatima Meskar volontaria a Montebelluna.
 
Il progetto che prevede la nascita di una prima sede della Croce Bianca in Marocco, con un parco macchine composto da un'ambulanza fornita di un defibrillatore semi automatico (DAE) donata dalla Croce Bianca montebellunese ed un'auto attrezzata per disabili con pedana porta pazienti su sedie a rotelle donata dall'associazione ASAS di Villanuova sul Clisi, rappresenta una delle decine di azioni di cooperazione e di solidarietà portate a termine grazie alla collaborazione tra militanti nel campo del volontariato Italiani e Marocchini.
 
La celerità e la positività con la quale è stato preso in considerazione questo progetto dimostra che, chi sceglie di intraprendere e condividere attività di volontariato con sincera motivazione, fa propri i valori della solidarietà, dell'impegno e della responsabilità nei confronti di chi è meno fortunato senza distinzione di razza, di lingua o di religione.
 
Credere nei valori del volontariato ci porta a credere che porgere una mano a coloro che hanno bisogno di aiuto è un dovere di tutti noi, a prescindere da chi possano essere o dai valori in cui credono.
Ci rende solidali ma sopratutto pronti a divulgare la cultura del volontariato ed i suoi valori, ovunque ed in modo gratuito e incondizionato.
 
Le nostre attenzioni superano l'individuo per essere rivolte alla persona in un contesto famigliare e sociale.
Sono rivolte in modo particolare ad una categoria di persone che lotta in silenzio, in Marocco, lontano dagli occhi di tutti, con una malattia silenziosa ma mortale qual'è l'insufficienza renale che costringe migliaia di dializzati, sopratutto bisognosi, a doversi arrangiare per raggiungere i centri dialisi provocando, inevitabilmente, ritardi e di conseguenza malfunzionamento di questi ultimi oltre alla tortura dei famigliari e dei pazienti stessi costretti, a volte, a sdraiarsi su un marciapiedi, dopo una sessione di emodialisi che li costringe ad un letto da cinque a sei ore necessarie per questa terapia invasiva ma sostitutiva delle funzionalità renali, in attesa che arrivi un parente che s'impegna a chiamare un taxi che difficilmente si ferma sopratutto quando il paziente è su sedia a rotelle.
 
Senza perdere di vista, però, tutti coloro che in un modo o in un altro si sono trovati a dovere convivere con una condizione di disaggio e di bisogno che in molti casi è frutto di scelte sbagliate, perché tutto ciò non esime la collettività dai propri obblighi di solidarietà.
 
Crediamo fermamente nell'indispensabilità dell'azione di volontariato per esprimere quella buona volontà, senza la quale ogni società è destinata a declinare pur essendo convinti che compete allo stato farsi carico delle gravi situazioni di disagio sociale, rispondere alle necessità dei più deboli e dei meno abbienti, creare le condizioni per garantire la dignità, la libertà e l'uguaglianza di tutti i cittadini.
 
I bisogni espressi dalla sofferenza umana sono infiniti, sola una positiva cooperazione tra stato e società civile riesce a creare le condizioni per farvi fronte.

Col passare del tempo, ci si accorge che la buona volontà non basta. Bisogna darsi anche un'organizzazione, essere efficienti ed efficaci facendo propria la cultura d'impresa, attraverso un percorso collettivo fatto di confronto, di relazioni e di formazione.
Un percorso che per funzionare richiede alle persone di utilizzare e sviluppare la capacità di lavorare con gli altri.
 
Dal mio percorso personale nel mondo del volontariato, ho imparato che offrire il proprio tempo e la propria disponibilità, in forma gratuita, per il bene del prossimo è la più nobile delle qualità che può esprimere un essere umano, e siccome chi ringrazia le persone ringrazia anche Dio, sento il dovere di ringraziare il presidente Aldo Arrighi, ed in nome suo tutto il gruppo volontari villanovese chi mi ha annoverato tra i suoi volontari.
 
Senza dimenticare l'associazione volontari ambulanza Valle Sabbia di Vestone, operando con loro, ho imparato anche che l'aiuto deve essere il più possibile professionale e continuativo, per ottenere dei risultati positivi e tangibili, per non creare confusione e delusione, e sopratutto, per produrre, non solo solidarietà e benessere sociale, ma anche crescita e professionalità.
 
Ali Stati
 
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La comunicazione ufficiale dell'iniziativa, per la quale sono state coinvolte più o meno direttamente anche la senatrice Laura Puppato ed il ministro Cecile Kyenge, avrà luogo questo sabato a Montebelluna.
Per l'occasione saranno presenti fra gli altri l'ambasciatore del Marocco Hassan Abouyoub, il console Generale del regno del Marocco di Verona M'hamed El Hilali ed il vice console del Regno del Marocco a Milano Driss El Filli.
 
 


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