Triplo emendamento

Questi i tre emendamenti al Bilancio di Previsione 2013 effettuati dal Consigliere Comunale della “Lega Nord per l’ Indipendenza della Padania” Giuseppe Ferrari e presentati al Comune di Vobarno:

Emendamento Nr. 1
Parte entrate correnti, a pag. 1 addizionale IRPEF comunale codice 1010070 ridurre entrata di € 35.000.-, contestualmente ridurre spesa corrente a pag. 9 intervento10501 di pari somma.
Relazione. Eliminazione pagamento canone per la Biblioteca; procedere alla acquisizione al Patrimonio Comunale del fabbricato che la ospita. Procedere alla rimodulazione dell’ addizionale IRPEF comunale tenendo conto della minor spesa.

Emendamento Nr. 2
Parte entrate correnti, a pag. 1 codice 1010062 (IMU) ridurre entrata di € 45.000.-, contestualmente ridurre spesa corrente a pag. 13 codice 1090505 di pari somma.
Relazione. E’ inutile spendere € 45.000,- per la gestione del servizio Tares da affidare a terzi, (Comunità Montana, che a sua volta gira a Secoval) considerando che l’ Amministrazione ha già tutta la documentazione a disposizione. Rimodulare tariffe Imu tenendo conto della riduzione di spesa.

Emendamento Nr. 3
Parte entrate correnti, a pag. 1 codice 1010062 (IMU) ridurre entrata di € 48.000,-, contestualmente ridurre spesa corrente a pag. 3 codice 1010405 di pari somma.
Relazione. E’ inutile spendere € 48.000,- per gestione servizi IMU da affidare a terzi, (Comunità Montana, che a sua volta gira a Secoval) considerando che l’Amministrazione ha già tutta la documentazione a disposizione. Rimodulare tariffe IMU tenendo conto della riduzione di spesa.

Questi tre emendamenti sono mirati nello specifico ad alleviare la pressione fiscale a livello comunale, con il preciso intento di mandare un messaggio al nostro Governo che usa i Comuni come esattori.
Di certo i Comuni “imbelli” non propongono nessuna mozione politica di dissenso contro il Governo attuale invitandolo a diminuire una pressione fiscale, a livello nazionale e comunale, che soffoca, ormai da tempo, l’economia e lo sviluppo del Paese.
 

Lo Stato, per interesse politico partitocratrico (ritorno di voti), non interviene con tagli sugli sprechi della spesa pubblica, perpetuando così una costosa burocrazia, che, anzi, continua ad aumentare alimentando le numerosi lobby che già esistono ed assicura posti di lavoro non particolarmente utili e produttivi ad amici e parenti, come, d’altra parte, tutta la stampa nazionale ricorda ogni giorno.
 

Così facendo lo Stato, con una spesa pubblica ai primi posti al mondo, iniziata, è bene ricordarlo, negli anni ’70 ed ‘80 con i Governi di larghe intese, di solidarietà nazionale, con l’ appoggio esterno di… ecc. ecc.., si autocondanna al fallimento, rovinando i ceti produttivi medi e medio/bassi del Paese, provocando ulteriori e maggiori malumori e proteste da parte dei cittadini sempre più esasperati.

Chissà quando si deciderà ad intervenire seriamente, magari cominciando con il Federalismo fiscale?
 

Giuseppe Ferrari

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