04 Agosto 2013, 07.23
Odolo
Incendio

«Bisognerà ricominciare»

di Ubaldo Vallini

Angelo Zani, il patron dell'Anglifil, l'azienda distruttsa dal fuoco l'altra sera a Odolo, non si dŕ per vinto: «Fosse anche per questi operai rimasti senza lavoro, non ci si puŕ fermare»

 
«Adesso? C'è la voglia di ricominciare. Ancora non so come faremo, ma dobbiamo almeno provarci, fosse anche solo per tutti questi operai che hanno perso il loro lavoro».
Angelo Zani non ha lasciato un attimo da sola la sua azienda, la Anglifil di Odolo, distrutta venerdì sera da un incendio di enormi proporzioni.
 
Ieri mattina si spostava veloce nel cortile confrontandosi con Vigili del Fuoco, tecnici, impiegati ed operai.
Ancora non aveva potuto entrare per rendersi conto di cosa si è potuto salvare dal rogo, quale sia la reale entità dei danni, ma le speranze di poter recuperare qualche cosa sono al lumicino.
 
Probabilmente ci vorranno giorni anche sono per capire com'è meglio intervenire.
«Su come è potuto accadere, per ora sappiamo quello che ci hanno riportato gli addetti ai torni automatici - ci dice -. Una delle macchine si è bloccata ed è andata in recovery, quando gli operai presenti in quel momento nel reparto si sono avvicinati per la procedura di riavvio, dall'impianto elettrico è partita una fiammata e la macchina ha preso fuoco. Cinque estintori non sono serviti a nulla. A quel punto il fumo aveva invaso il reparto  e gli operai se la sono data a gambe levate. E' andata bene che nessuno si è fatto del male».
 
Intanto arrivano le prime rassicurazioni sulla natura della densa colonna di fumo visibile anche dalla Bassa che fortunatamente si è alzata alta in cielo invece che scendere verso il paese, poi ha piegato in direzione Sud-Est, arrivando a lambire il Garda.
A bruciare sono stati per lo piĂą oli minerali, imballaggi e il poliuretano degli isolamenti.
 
Fra i primi interventi dei Vigili del Fuoco intervenuti sul posto dalla sede di Brescia e da tutti i distaccamenti circostanti, quello riuscito di mettere in sicurezza la vasca ed i fusti di "percloroetilene" utilizzato per la "lavatrice" dei metalli.

Una presenza che ha giustificato l'intervento del Nucleo Nbcr (Nucleare, batteriologico, chimico e radiologico) da Milano.
Se questo particolare fosse sfuggito allora sì che sarebbero stati guai seri anche per le persone e per l'ambiente circostante e per le persone.
Sono 56 gli operai della Anglifil rimasti senza lavoro, altri 11 quelli che impegnati nell'adiacente Konfit, che si occupava degli aspetti commerciali.

 


Commenti:
ID34618 - 05/08/2013 13:14:09 - (genpep) -

tanti auguri sig. Zani per l'impegno e la volontà che dovrà metterci

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